La reazione di Massimo Bossetti, alla notizia della nuova condanna all’ergastolo arrivata lo scorso venerdì anche in Cassazione è stata particolarmente drammatica. A rivelare alcuni retroscena choc relativi alle ore immediatamente successive alla lettura del verdetto da parte della Suprema Corte, che ha confermato l’ergastolo già emesso in Appello a carico del muratore di Mapello accusandolo così di essere l’assassino di Yara Gambirasio, è stato il settimanale Oggi. Come rivelato in esclusiva dal giornale, Bossetti avrebbe minacciato il suicidio o meglio, avrebbe annunciato la volontà di farla finita. A salvarlo sarebbe stata ancora una volta la moglie Marita Comi. Con la sentenza di condanna all’ergastolo arrivata in Cassazione si è chiuso per il momento il caso relativo all’omicidio di Yara Gambirasio avvenuto nel novembre del 2010. Tre gradi di giudizio hanno definito Massimo Bossetti il solo assassino dell’allora 13enne di Brembate, sebbene l’uomo continui ancora oggi a urlare la sua innocenza. Bossetti avrebbe saputo della condanna all’ergastolo solo in tv e la sua reazione sarebbe stata estremamente forte al punto da richiedere l’intervento dei compagni di cella e di un infermiere.



MASSIMO BOSSETTI: LA REAZIONE DOPO LA SENTENZA

Una crisi di pianto avrebbe colto Massimo Bossetti, dopo aver appreso della nuova condanna all’ergastolo anche in Cassazione. Lo sconforto sarebbe stato tale da aver necessitato l’intervento di un infermiere che lo avrebbe prontamente sedato. A rivelarlo in esclusiva è il settimanale Oggi che rivela ulteriori retroscena relativi non solo al post condanna ma anche alla fase immediatamente precedente alla sentenza dello scorso venerdì. Nel suo ultimo colloquio prima della sentenza avuto con l’avvocato Claudio Salvagni (che insieme al collega Paolo Camporini rappresentano la difesa del 48enne) Bossetti gli avrebbe consegnato una lettera asserendo: “Sono le mie ultime volontà nel caso fosse confermata la mia condanna”, lasciando così intendere l’intenzione di suicidarsi. Proprio alla luce della sua condizione di massima fragilità, gli sarebbe stato permesso dopo la condanna di sentire telefonicamente per una decina di minuti la moglie Marita Comi. Una concessione avvenuta in via eccezionale alla vigilia della visita in carcere della donna. In tal modo il carpentiere di Mapello ha abbandonato la malsana idea di farla finita iniziando a pensare al futuro, chiedendo di essere assegnato ad un nuovo penitenziario dove avrebbe potuto lavorare “per non impazzire e per aiutare la mia famiglia”, avrebbe detto.

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