Il gup di Roma, Corrado Cappiello, per la prima volta ha stabilito che il clan degli Spada è mafia. Per questo ha inflitto tre condanne per il reato di associazione di stampo mafioso a carico di Massimiliano Spada, Massimo Massimiani detto Lelli e Claudio Galatioto. Nello specifico, Massimiliano Spada secondo l’ipotesi accusatoria avrebbe partecipato all’associazione mafiosa operando nell’ambito delle armi, stupefacenti e intimidazioni. A lui è andata una condanna a 10 anni e 8 mesi di reclusione, al pari di Massimiani, membro del clan rivale dei Baficchio il quale “esercitava funzioni di supporto nell’esercizio della violenza e nel settore della droga”. Condanna a 9 anni per Galatioto il quale si occupava del controllo delle sale giochi per conto dell’organizzazione. Grande soddisfazione in seguito al verdetto odierno da parte della sindaca di Roma, Virginia Raggi, che su Twitter ha scritto: ”Complimenti a tribunale e forze dell’ordine per la condanna per mafia agli esponenti del clan Spada. #NonAbbassiamoLoSguardo #FuoriLaMafiaDaRoma”. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



IN 3 A PROCESSO CON RITO ABBREVIATO

Prima condanna per mafia per il clan Spada. Il tribunale di Roma, come riferito dai principali organi di informazione online, a cominciare dai colleghi dell’agenzia Ansa, ha condannato per associazione di stampo mafioso tre membri della nota famiglia di Ostia. Il gup Claudio Cappiello, su richiesta del pubblico ministero Mario Palazzi, ha condannato Massimiliano Spada e Massimo Massimiani detto Lelli a 10 anni e 8 mesi, e a 9 anni di carcere Claudio Galatioto. Il trio era finito in manette lo scorso gennaio 2018, dopo una maxi operazione che portò le forze dell’ordine a decapitare il clan degli Spada con ben 32 arresti.



SPACCIO, SALE SLOT E ARMI

Le indagini sono durate meno di dieci mesi e si sono avvalse anche della testimonianza di alcuni collaboratori di giustizia come Tamara Ianni, Michael Cardoni, Paul Dociu e Antonio Gibilisco, che hanno permesso di ricostruire gli ultimi anni di attività della nota organizzazione criminale ostiense. Secondo l’accusa, Massimiliano Spada era attivo nella gestione delle armi e della droga, oltre che negli atti intimidatori, Massimiani, era dedito allo spaccio delle sostanze stupefacenti e al supporto della violenza, infine Galatioto alla gestione delle sale giochi.

Leggi anche

Ultime notizie/ Ultim'ora oggi, elezioni regionali Emilia Romagna e Umbria: seggi riaperti