Mimmo Lucano è stato allontanato dalla sua Riace due giorni fa, a seguito della decisione del tribunale del riesame che gli ha imposto il divieto di dimora. Solidarietà nei confronti del primo cittadino calabrese, ma nel contempo, tanta preoccupazione da parte dei molti migranti che hanno trovato accoglienza proprio nel reggino. Una rifugiata nigeriana, Johnjoy, si dice preoccupata in vista del suo futuro: «Non ho un marito – denuncia, come riporta Repubblica – non ho un lavoro, ci dicono che il progetto è finito, che fine faremo io e la mia famiglia? Ho quattro figli». Così invece ha parlato Mahmud Jamil, dal Pakistan «Il sindaco di Riace è una brava persona – sostiene– ha aiutato tante famiglie, rifugiati, ogni volta che avevamo un problema abbiamo chiamato lui e ci ha sempre aiutato». Un paese in ginocchio, Riace, dopo la decisione dello stato di tagliare i fondi precedentemente dedicati all’immigrazione, e sono in molti a non sapere quale sarà il proprio destino, a cominciare dallo stesso Lucano. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
L’INVITO DA CALIMERA
Nuovo invito per il sindaco di Riace, Mimmo Lucano. Dopo Napoli e Palermo tocca ora a Calimera, paese in provincia di Lecce (Puglia). Il primo cittadino del comune leccese, Francesca De Vito, ha scritto una lettera offrendo appunto ospitalità al collega calabrese, che ricordiamo, è indagato per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, ed ha il divieto di dimora nel paese che amministra. «Riace è per noi modello di integrazione e di comunità che va narrato e testimoniato – scrive la sindaca – ti invitiamo a farlo, offrendoti la nostra accoglienza qui a Calimera, nel nome di quello scambio sacro che è l’ospitalità, per cui ospite è chi accoglie e chi è accolto». La prima cittadina di Calimera conclude la sua lettera così: «La tua vicenda ci chiama prepotentemente in causa, prima ancora che come amministratori, come cittadini di questa comunità. Ci ricorda la necessità e il dovere di essere partigiani, di dichiarare a voce alta e senza esitazioni che dobbiamo essere dalla parte dei diritti, sempre. Come tu fai concretamente da tanti anni». Lucano è rimasto nel territorio della Locride ma non ha ancora trovato una sistemazione fissa, e la scorsa notte, la prima dopo il divieto di dimora, l’ha passata in auto. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
ANCHE MILANO CHIAMA
Anche Milano fa sentire la sua vicinanza al sindaco di Riace, Mimmo Lucano. Nelle giornate di venerdì 19 e sabato 20 ottobre, si terrà una due giorni di solidarietà “La casa è comune” organizzata dal coordinamento “Insieme senza muri”, già fautore di molteplici iniziative nel capoluogo lombardo. Impegnata contro le discriminazioni di ogni genere, e nel protestare contro le politiche del governo italiano, l’associazione contatterà telefonicamente il sindaco calabrese, prima agli arresti domiciliari poi sostituiti dal divieto di dimora, con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Su Facebook, il coordinamento ha fatto sapere che «Dimostreremo al sindaco Lucano tutto il nostro sostegno e la nostra solidarietà». Nel frattempo Lucano ha passato la notte in auto, non sapendo ancora dove andare. Nelle ultime ore è uscito allo scoperto dicendo di aver accolto l’invito del sindaco di Napoli, De Magistris (leggi qui sotto le sue parole), anche se non è chiaro se il “trasferimento” avverrà o meno. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
“ACCETTO INVITO DI DE MAGISTRIS”
Il sindaco di Riace, Domenico Lucano, ha accettato l’invito del primo cittadino di Napoli, De Magistris. Intervistato stamane dai microfoni di Radio Crc, il calabrese ha ammesso: «Accetto con il cuore l’invito del sindaco de Magistris. De Magistris – ha aggiunto Lucano – è uno dei sindaci che ammiro di più e che conosce bene la nostra terra». De Magistris aveva invitato il collega calabrese nella giornata di ieri, quando Lucano è stato costretto ad abbandonare la propria terra come stabilito dal tribunale del riesame. Il sindaco del reggino, che ricordiamo, è sotto inchiesta per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, ha quindi ribadito il proprio pensiero sulla vicenda: «Mi trovo in una condizione che non avrei mai immaginato, ma non faccio un passo indietro. Oltre a dimostrare la mia innocenza personale, credo che questa vicenda, in un momento storico particolare, possa dare un contributo ad un’idea di politica che va in direzione opposta rispetto a ciò che sta accadendo in questo Paese». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
“VADO AVANTI”
Invita i suoi seguaci a continuare il lavoro svolto negli ultimi anni, il sindaco di Riace Mimmo Lucano. Dopo essere stato “esiliato” dal tribunale del riesame di Reggio Calabria, che ha trasformato gli arresti domiciliari nel divieto di dimora, Lucano si è trasferito a Marina di Caulonia, sempre nel reggino, dove ha dormito in auto nei pressi dell’abitazione dove si è trasferita anche la compagna. Intervistato dai giornalisti presenti, Lucano ha spiegato: «La comunità multietnica di Riace deve continuare a avere la speranza che tutto si possa risolvere, presto vorremmo riaprire le botteghe dell’artigianato, le fattorie didattiche, il frantoio oleario, verranno tanti turisti… Ogni volta bisogna ricominciare e bisogna avere un piccolo sogno, una speranza, per andare avanti». Secondo il primo cittadino di Riace, si può continuare ad accogliere anche senza gli aiuti dello stato: «Tornare alle origini – prosegue – significa intanto affrancarci dai contributi dello Stato e dimostrare che è possibile andare avanti lavorando». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
NOTTE IN AUTO PER LUCANO
Non ha ancora trovato una sistemazione il sindaco di Riace, Mimmo Lucano. Ieri mattina all’alba, attorno alle ore 6:00, ha lasciato il paesino in provincia di Reggio Calabria, così come disposto dal tribunale del riesame, che ha sostituto i domiciliari con il divieto di dimora. «Praticamente sono in esilio – le parole dello stesso primo cittadino calabrese, riferite ai giornalisti presenti – non ho ancora deciso dove andare. Devo ancora trovare una casa in cui sistemarmi, ma ci sono amici che mi sono vicini in questo momento critico e che mi stanno assistendo. Sono in giro perché non ce l’ho un luogo fisso dove stare. Per quattro ore ho dormito nella macchina. Io vengo dalla militanza, sono abituato».
VICINO ALLA COMPAGNA
Moltissime le offerte di ospitalità giunte a Lucano, a cominciare da quelle dei sindaci di Napoli e Palermo, pronti a trovare un alloggio al loro collega. Ma lo stesso Lucano ha ha per ora deciso di restare nel territorio della Locride, precisamente nei pressi del comune di Caulonia Marina. Qui, in un’abitazione, si trova anche la fidanzata, Tesfahun Lemlem, anch’essa indagata per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e fraudolento affidamento del servizio di raccolta rifiuti nella stessa inchiesta, per cui è stato però disposto l’obbligo di firma e non il divieto di dimora. Enorme solidarietà nei confronti di Lucano nelle ultime ore, a cominciare da personalità note come l’attore Beppe Fiorello e lo scrittore Roberto Saviano, da sempre a fianco dello stesso sindaco.