Dopo Valentino Talluto e Claudio Pinti, spunta un altro presunto caso di “untore Hiv” e che ha già fatto scattare l’allarme contagio Aids a Roma. Stando a quanto riferito da Emilio Orlando per Leggo.it, la polizia sarebbe attualmente sulle tracce di un uomo il quale avrebbe contagiato la sua ex moglie e con ogni probabilità anche altre donne conosciute online, in chat per single, con le quali avrebbe avuto rapporti non protetti pur sapendo di essere malato. Una storia, dunque, che sembra tristemente ripetersi e che vedrebbe però il presunto untore ancora a “piede libero” nonostante sia trapelato il suo identikit. Si tratta di un 41enne originario dell’Ecuador ma da anni residente a Roma, che lavora come addetto alle pulizie per una ditta che gestisce la manutenzione di alcuni condomini nel quartiere Prati. Sarebbe alto poco più di un metro e sessanta, dai tratti tipici del suo Paese di origine, capelli neri corti e mossi e spesso coperti da un cappellino con visiera che è solito indossare durante le ore di servizio. Questo identikit potrebbe essere utile per poter identificare eventuali vittime con cui l’uomo avrebbe avuto rapporti dopo averle incontrate in chat per cuori solitari. Le accuse a suo carico avanzate dalla procura sono di lesioni gravi ed epidemia. Oltre ad essere ricercato dalla polizia, anche gli ospedali sarebbero stati informati delle operazioni di ricerca in corso al fine di fermarlo e chiarire definitivamente la sua posizione.
PRESUNTO UNTORE: TENTATA VIOLENZA SU 17ENNE
Non è ancora chiaro da quanto tempo il 41enne avrebbe contratto la malattia e quando si sarebbe infettata la ex moglie. Saranno le indagini a fare chiarezza su questi aspetti. Gli inquirenti starebbero analizzando anche un episodio accaduto qualche anno fa, quando l’uomo originario dell’Ecuador fu denunciato da una ragazzina, all’epoca dei fatti 17enne, per la tentata violenza avvenuta nei pressi di un ascensore di un palazzo dove il presunto untore lavorava come addetto alle pulizie. Tra i due in quell’occasione non sarebbe avvenuto alcun rapporto in quanto la minorenne riuscì a divincolarsi ed a chiedere aiuto. Questo sarebbe uno dei tanti casi di presunto untore Hiv registrati in Italia. Nei precedenti, i responsabili accusati di aver trasmesso il virus dell’Hiv pur essendo consapevoli di essere malati ma nascondendone la verità alle proprie partner, sono stati condannati con pene severissime. Nonostante questo, continuano a esserci segnalazioni che evidenziano la presenza di nuovi incredibili casi.