Minacce di morte e insulti sui social contro Ilaria Cucchi e Fabio Anselmo. È stata la stessa sorella di Stefano, il geometra morto in carcere il 22 ottobre 2009, a rivelare sul suo profilo Facebook. Ha pubblicato lo screenshot di uno dei tanti messaggi ricevuti negli ultimi giorni. «Stiamo ricevendo una serie impressionante di insulti, minacce ed auguri di morte da profili di simpatizzanti della Lega, che è partito di Governo, e da (mi auguro) sedicenti appartenenti a polizia e carabinieri come quello il cui profilo pubblico ora», ha scritto Ilaria Cucchi. Poi ha ammesso di nutrire qualche timore: «Confesso che ho paura, per me, per la mia famiglia e per Fabio poiché nessuno persegue queste persone ma pare ci si debba preoccupare solo di Casamassima, Rosati e Tedesco. Io e Fabio non sappiamo più cosa pensare». Ieri, inoltre, a casa dei genitori di Stefano Cucchi a Roma è stata consegnata una lettera anonima scritta a mano con insulti a Ilaria. «Dovreste essere voi, e non Salvini, a scusarvi per tutte le persone che suo figlio ha rovinato con la droga. Mi spiace abbia pagato con la vita, ma se l’è cercata», recita in una parte il testo della missiva indirizzata al padre di Stefano, Giovanni Cucchi. (agg. di Silvana Palazzo)
ILARIA CUCCHI ATTACCA GENERALE NISTRI
Stefano Cucchi, the day after l’attacco durissimo della sorella Ilaria contro il vertice massimo dei Carabinieri fa ancora molto, molto rumore. Mentre il processo e gli interrogatori continuano parallelamente, è ovviamente lo scontro inatteso tra la sorella del ragazzo morto (ora potremmo dire, a buon ragione, ucciso) in carcere a Roma il 22 ottobre 2009 e il generale Giovanni Nistri a tenere banco: non può che essere così, visto il grado di importanza che il caso Cucchi riveste per l’intera Arma dei Carabinieri e per la credibilità delle nostre istituzioni. Ilaria è stata davvero durissima e forse non si aspettava, nel colloquio privato con la Ministra della Difesa Trenta (che comunque ha “salvato” dall’invettiva) e il generale, che venissero fuori più le accuse contro i carabinieri testimoni che hanno iniziato a parlare in questo ottobre storico per il processo Cucchi, che non piuttosto le scuse alla famiglia doverose ed essenziali. «Questo processo, io, Fabio e la mia famiglia lo abbiamo fortissimamente voluto e ora il generale vuole colpire tutti coloro che hanno parlato», sono parole durissime quelle di Ilaria che sono destinate a far breccia anche nei rapporti tra i Carabinieri e la stessa vicenda che già li vede implicati in una triste storia di “omertà” e violenza (non tutti, per carità, stiamo comunque sempre parlando di alcune “mele marce” che stanno emergendo dai racconti processuali).
L’INCONTRO E LO “SPROLOQUIO”
«Con Nistri 45 minuti di sproloquio contro Casamassima, Rosati e Tedesco, gli unici tre pubblici ufficiali che hanno deciso di rompere il muro di omertà nel mio processo»: quello “sproloquio” contro i carabinieri testimoni ha colpito in negativo Ilaria Cucchi, ma forse avranno fatto altrettanto male la replica della Ministra Trenta (che probabilmente non si aspettava un’invettiva come quella fatta dalla sorella di Stefano Cucchi ieri alla stampa estera) «Il Comandante dell’Arma dei Carabinieri Giovanni Nistri non ha portato avanti alcun sproloquio e non ha manifestato nei confronti di nessuno pregiudizi punitivi. Ero presente, se lo avesse fatto sarei intervenuta! Semplicemente, ha rimarcato l’obbligo per tutti i gradi al rispetto delle regole, il che rientra nelle sue prerogative di Comandante». Intanto, si va verso la «sospensione precauzionale dall’impiego» per Alessio di Bernardo, Raffaele D’Alessandro e Francesco Tedesco, tutti rinviati a giudizio per omicidio preterintenzionale. Sono invece confermate le voci che davano l’VIII Municipio di Roma che vuole dedicare un luogo alla memoria di Stefano e della sua tristissima vicenda, in modo che realmente non possa più accadere a nessun altro.