Il mistero dei Bronzi di Riace resiste al tempo e torna in un momento in cui la città è travolta dallo scandalo per l’arresto del sindaco Mimmo Lucano. Furono ritrovati il 16 agosto 1972 da un sub, un chimico romano, tra Locri e Punta Stilo, a 8 metri di profondità. Ebbe inizialmente paura, pensando ad un cadavere, ma in realtà il sub era inconsapevolmente diventato protagonista di uno dei più straordinari ritrovamenti archeologici del secolo e del mistero che ne è seguito. Da dove provenivano? Chi li aveva creati? Tante le domande, altrettante le ipotesi. Ma non va trascurato in particolare un mistero, quello della terza statua. Negli Anni Ottanta si diceva che era stato trovato anche il terzo, poi preso e rivenduto. Una leggenda metropolitana? L’esperto di arte Giuseppe Braghò da anni denuncia, parlando di «prove alla mano», il furto dei corredi (scudi, elmi e lance) e del «fratello» delle due statue greche più famose del mondo. A Vanity Fair spiegò che le indagini erano ferme perché «nei furti sono coinvolti personaggi delle istituzioni, non solo calabresi. Così i carabinieri, che di solito sono solerti a intervenire alla minima notizia di reato, in questo caso procedono a rilento». Oggi Dagospia pubblica una mail che riaccende il mistero: «Ho conosciuto chi li ha ripescati e che venne ricompensato con alcuni milioni di allora lire, mi disse negli anni 80 che erano stati ben 3, il terzo qualcuno lo aveva poi preso e rivenduto».



BRONZI DI RIACE, ESISTE UNA TERZA STATUA?

Braghò raccontò a Vanity Fair di una conversazione avuta con uno dei primi ricettatori dei corredi dei bronzi, un pugliese conosciuto con il nome “La cumparsita”. «I bronzi furono scopHo conosciuto chi li ha ripescati e che venne ricompensato con alcuni milioni di allora lire, mi disse negli anni 80 che erano stati ben 3, il terzo qualcuno lo aveva poi preso e rivendutoerti ufficialmente il 16 agosto del 1972, ma in Calabria da mesi i pescatori recuperavano reperti antichi, anche se non ne comprendevano il valore». Il cumparsita gli avrebbe rivelato di aver comprato «qualcosa a Riace per conto di un grosso ricettatore pugliese, che a sua volta vendette al ricettatore romano, che aveva contatti con musei importanti». E allora dove sono finiti elmo, lancia e scudi? Alcuni sostengono che siano stati appunto trafugati, altri credono che siano andati semplicemente persi nel naufragio. Ma fu vero naufragio? Oltre al mistero del fratello dei Bronzi di Riace c’è infatti anche quello sul loro rinvenimento. Il professor Giuseppe Panetta, ad esempio, dubita del naufragio, perché le due statue cave sono state trovate sul fondo marino una vicina all’altra. Se ci fosse stato un naufragio, il mare doveva essere in tempesta e quindi le statue sarebbero state “sbalzate” a notevole distanza una dall’altra. Per il professor Panetta qualcuno ha sistemato i due Bronzi di Riace in quel punto. 

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