Torna in scena Monsignor Viganò con una seconda lettera di forti accuse nei confronti del Vaticano. Le accuse del monsignore, ex nunzio apostolico negli Stati Uniti, che ha chiesto anche le dimissioni di papa Francesco, riguardano gli abusi sessuali e la protezione di altri sacerdoti da parte del cardinale Theodore McCarrick: il papa, sostiene, sapeva. Ma, continua, non avrebbe mai fatto niente per fermarlo, promuovendolo anzi a suo consigliere fidato. Viganò nel nuovo documento reso noto dal vaticanista Marco Tosatti suo amico personale, abbassa leggermente i toni dei precedenti attacchi e non chiede più le dimissioni del papa, ma cerca di rispondere alla lettera aperta del cardinale Marc Ouellet, prefetto della Congregazione per i vescovi, che aveva smontato una per una tutte le sue accuse. “Prego ogni giorno per papa Francesco più di quanto abbia mai fatto per gli altri papi. Chiedo, anzi scongiuro ardentemente, che il Santo Padre faccia fronte agli impegni che ha assunto” scrive, aggiungendo però che il papa “ammetta i suoi errori, si penta, dimostri di voler seguire il mandato dato a Pietro e, una volta ravvedutosi, confermi i suoi fratelli”.



VIGANÒ CONTRO IL PAPA: “SAPEVA DEGLI ABUSI”

Poi smentisce in parte quanto detto in precedenza, quando aveva detto che Benedetto XVI aveva inflitto a McCarrick forti sanzioni: “In realtà erano istruzioni” dice (Ratzinger non avrebbe voluto sanzioni pubbliche perché McCarrick era già in pensione). Bergoglio invece gli avrebbe permesso libera attività, quando invece Francesco gli ha pubblicamente ordinato di fare vita ritirata  e poi tolto la porpora. Concludendo: “Io affermo invece che la Santa Sede era a conoscenza di una molteplicità di fatti concreti ed in possesso di comprovanti documenti, e che nonostante ciò le persone responsabili hanno preferito non intervenire o è stato loro impedito di farlo”. Viganò nomina poi vari documenti e nomi di persone risalenti ai tempi di papa Ratzinger, accordi tra due diocesi americane e i familiari delle vittime di abusi e anche un documento firmato da uno psicoterapista che aveva in cura McCarrick. Tutti documenti, dice, che si trovano in appositi archivi segreti in Vaticano. Infine, per Viganò alla base degli abusi da parte di uomini della Chiesa c’è l’omosessualità, causa della «corruzione del sacerdozio e della gerarchia. È un’ipocrisia enorme deprecare l’abuso, dire di piangere per le vittime, e però rifiutare di denunciare la causa principale di tanti abusi sessuali: l’omosessualità. È un’ipocrisia rifiutarsi di ammettere che questa piaga è dovuta ad una grave crisi nella vita spirituale del clero e non ricorrere ai mezzi per porvi rimedio». 



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