È bufera a Venezia dopo che la vicesindaco (della Lega) Luciana Colle si è sfogata con un post choc contro la sorella di Stefano Cucchi, nei giorni già tesissimi dopo le prime confessioni e ammissioni dei carabinieri che avrebbero picchiato il ragazzo romano ormai 9 anni fa: non solo, l’ultima “miccia” esplosa per le accuse di Ilaria Cucchi contro il generale dei Carabinieri Giovanni Nistri (per aver attaccato i carabinieri “testimoni” al processo, ndr) ha scatenato una nuova “divisione” pro-contro le posizioni della sorella che da sola praticamente ha fatto riaprire un processo che sembrava destinato ad una fine ipocrita e dove la verità veniva completamente offuscata. Ora si aggiunge il post social della vicesindaco leghista che già ha fatto esplodere le polemiche: «Ilaria Cucchi chiederà scusa alle famiglie dei ragazzi ai quali il fratello spacciava la droga?». Apriti cielo: se già lo scontro tra la sorella di Stefano e il Ministro Salvini non era certo da niente – dopo delle schermaglie riferite a dichiarazioni del leader leghisti di qualche anno fa – ora il ‘divario’ sembra essere ancora più netto. Immediata la precisazione della Colle, sempre sui social: «E’ un mio pensiero, non c’entra niente né con il Comune né con la Lega. E’ una reazione di rabbia dopo aver letto che alla sorella di Stefano non bastavano le scuse dello Stato».
LA REPLICA DI ILARIA: “HO PAURA PER ME E PER LA MIA FAMIGLIA”
La replica di Ilaria Cucchi è tanto breve quanto netta: «Stiamo ricevendo una serie impressionante di insulti, minacce ed auguri di morte da profili di simpatizzanti della Lega, che è partito di Governo, e da (mi auguro) sedicenti appartenenti a polizia e carabinieri come quello il cui profilo pubblico ora». La sorella-eroina nel processo per la morte di suo fratello aggiunge di aver paura per sé e per la propria famiglia, « e per Fabio poiché nessuno persegue queste persone ma pare ci si debba preoccupare solo di Casamassima, Rosati e Tedesco. Io e Fabio non sappiamo più cosa pensare», conclude la Cucchi su Facebook. Visti i tanti che hanno accusato Salvini di aver “fomentato” questo clima di astio contro, è giunta la replica immediata anche del Ministro degli Interni: «I leghisti non minacciano e non sono violenti. Nessuna tolleranza per chi insulta e augura la morte, invito Ilaria Cucchi e i suoi familiari non solo a denunciare, ma a venirmi a trovare al Ministero».