I treni della tratta regionale e interregionale di Milano non sono nuovi a episodi di razzismo come quello capitato a Shanti, la figlia di Paola Crestani, presidente del Centro Italiano Aiuti all’Infanzia, che è stata apostrofata con un “non mi siedo vicino a una negra” su un convoglio della tratta Milano-Trieste. Va ricordato come su un Milano-Cremona, non molte settimane fa, per la precisione nell’agosto scorso, un ricercatore di filosofia denunciò un annuncio razzista contro i rom a bordo del treno. Denuncia che gli valse una vera e propria colata di odio sui social, con oltre 5000 messaggi subiti da simpatizzanti della Lega e persone che non avevano gradito la presa di posizione antirazzista. Questo nuovo caso alimenta la preoccupazione su un tema che in Italia sembra sempre più all’ordine del giorno. (agg. di Fabio Belli)



UN CASO SIMILE A BOLZANO

Sta facendo molto discutere la denuncia di una mamma, apparso in un post pubblicato su Facebook, a proposito di un episodio di razzismo avvenuto sul treno Milano-Trieste e che ha visto protagonista sua figlia. Una signora, sul Frecciarossa, ha infatti rifiutato di sedersi accanto a lei, dopo aver prima chiesto anche se fosse munita di biglietto, perché non amava sedersi “vicino a una nera”. In difesa della ragazza è intervenuto un giovane e la vicenda è diventata di dominio pubblico grazie anche alla denuncia della presidente del Ciai che ha ricordato come nel mondo di oggi è oramai la norma vedere insieme “persone di colori, lingue e culture differenti” e aggiungendo che per i razzisti non c’è posto perché hanno già perso in partenza. Peraltro questo ennesimo episodio di intolleranza arriva a pochi giorni di distanza da uno simile avvenuto in quel di Bolzano e che ha visto protagonista un 25enne ragazzo di colore a cui una signora ha impedito di sedersi accanto. (agg. di R. G. Flore)



“NON MI SIEDO VICINO A UNA NEGRA”

Razzismo sul treno Frecciarossa Milano-Trieste. Una signora ha lasciato il suo posto perché non voleva sedere al fianco di una donna di colore. In attesa della partenza, una giovane dai capelli nero corvino le si è avvicinata per prendere posto al suo fianco. «Hai il biglietto?», le chiede la signora. E la giovane risponde di sì mostrandolo. «Se è così, io accanto a una negra non ci sto», le ha risposto. E poi ha cambiato posto. A denunciare il gesto razzista, che si è verificato ieri pomeriggio, è stata la mamma della giovane, Paola Crestani, che peraltro è presidente del Centro Italiano Aiuti all’Infanzia, ente del terzo Settore autorizzato per le adozioni internazionali. Lo ha fatto con un post su Facebook che in poche ore ha ottenuto migliaia di like e condivisioni. «La dolcissima ragazza nella foto è mia figlia. Ieri l’ho accompagnata in stazione centrale a Milano e ha preso il Frecciarossa in direzione Trieste. Poco dopo mi manda un messaggio per raccontarmi quanto accaduto», ha esordito Crestani.



RAZZISMO SUL TRENO: LA DENUNCIA DELLA MADRE SUI SOCIAL

Paola Crestani ha subito contattato sua figlia, la quale le ha detto che un ragazzo aveva assistito alla scena e ha preso le sue difese, dicendo alla signora di vergognarsi. «Dubito che lei lo abbia fatto ma se ne è andata, come dovrebbero fare tutti i razzisti: Andarsene!». Ma la presidente del Ciai ha rivolto un messaggio ai razzisti: «Ne siano consapevoli o no, il mondo di oggi e del futuro è questo: un insieme di persone di tutti i colori, di diverse lingue, di culture differenti». E questo, aggiunge, ovunque: nel mondo dello sport, della scuola, del business e della finanza, nella moda e nelle università. « Quindi, razzisti, che vi piaccia o no, avete già perso!», ha concluso Crestani. Solo quattro giorni fa un altro episodio di razzismo aveva coinvolto un 25enne di colore che da 15 anni vive a Bolzano. Su un autobus diretto da Trento una donna di 40 anni circa le ha impedito di sedersi accanto a lei perché di colore.