«Ho deciso subito di perdonare mia madre. L’ho fatto più per me che per lei», ha spiegato ieri a Pomeriggio 5 la giovane Patrizia, con lucidità e una serietà incredibile per chi solo un anno fa viveva giorni di angoscia con la morte nel cuore e nel corpo per le gravi ferite inferte dalla follia di una mamma che le ha sparato alla schiena all’improvviso. Da quel giorno è costretta in sedia a rotella, ma non si arrende e anche ieri nel breve appello da Barbara D’Urso, Patrizia ha rilanciato la sua battaglia: «Una possibilità di tornare a camminare ci sarebbe, ma l’operazione e il percorso di riabilitazione sarebbero molto costosi, circa 100mila euro». Per questo motivo anche ieri è stata ribadita la campagna di crowdfunding per dare una mano a Patrizia e alla sua voglia di andare in pellegrinaggio a Santiago con le sue proprie gambe.
QUI IL VIDEO DELL’INTERVISTA A PATRIZIA
L’INCREDIBILE STORIA DI PATRIZIA: “PARALIZZATA PERCHÈ MIA MAMMA MI HA SPARATO”
Quel 29 giugno 2017 la Svizzera intera rimase sotto choc per un caso di cronaca particolarmente drammatico: una ragazza di 27 anni fu colpita con 4 colpi di arma da fuoco alla schiena. Si chiamava Patrizia e rimase per giorni in lotta tra la vita e la morte nell’ospedale di Losanna, nella stessa città dove viveva assieme alla madre, una 61enne italiana che poco dopo si scoprì essere tragicamente colei che provò ad ucciderla. Un tentativo di omicidio in piena regola, con la signora che la colpì alla schiena con 4 colpi potenzialmente letali: venne poi arrestata mentre cercava di uscire tranquillamente dalla sua abitazione. Un anno dopo quella ragazza, oggi 28enne, è non solo viva ma ha la forza di raccontare anche in tv questa assurda e incredibile storia di cronaca: a Pomeriggio 5 Patrizia vuole raccontare tutta la fortuna che il cielo le ha concesso con quei 4 proiettili che miracolosamente non hanno inflitto ferite mortali. Uno dei quattro proiettili ha attraversato il suo braccio, mentre un altro è passato vicino al cuore, danneggiando l’aorta e provocando un’emorragia: l’intervento dei chirurgi l’hanno salvata, mentre la mamma si trova in carcere e andrà a processo con risvolti ancora del tutto misteriosi sul movente.
IL PELLEGRINAGGIO E LA FORZA DI ANDARE AVANTI
Il problema però oggi si chiama paralisi: uno di quei proiettili infatti colpì la spina dorsale all’altezza della vertebra T10 (come spiega nel dettaglio il portale Tio.Ch) di fatto costringendo Patrizia a vivere una vita interna in sedia a rotelle. «La mia vita è cambiata totalmente, ad esempio non posso più fare sport. E anche a livello sociale tutto è diverso», raccontava Patrizia in una recente intervista ai media svizzeri. Fa impressone però vedere la forza e il sorriso sopratutto che questa ragazza mostra in volto, per nulla “forzato” bensì pieno e forte di un “significato” che deriva da qualcos’altro incontrato nella sua vita. «Il mio sogno sarebbe quello di poter un giorno andare a Santiago sulle mie gambe», confessa la giovane donna con una vita che di colpo è cambiata in maniera così radicale. Attraverso la fede e gli amici è riuscita anche a perdonare la mamma e a poter ricominciare una nuova esistenza: «Patrizia si è informata, ha studiato, e ha scoperto che una cura per tornare a camminare esiste. Il centro specializzato si trova però negli Stati Uniti, dove la ricerca è più avanzata. Ed è per questo che Patrizia ha pensato al crowdfunding, ad una raccolta fondi, per potersi recare un anno negli Stati Uniti e tornare così a camminare», spiegano i colleghi del Tio.Ch.