Torino, prostituzione minorile: oggi udienza preliminare. L’operazione Tacco 12 delle forze dell’ordine su un giro di baby squillo ha portato al rinvio a giudizio di undici imputati a vario titolo: da sfruttamento della prostituzione minorile, favoreggiamento e rapporti sessuali a pagamento con minori. Come riportato da Storie Italiane, sia gli sfruttatori che i clienti sono finiti alla sbarra. L’inchiesta riguarda delle giovani ragazze assunte come ragazze immagine nei locali e nei club, poi fatte prostituire successivamente: un giro gestito da quattro persone già note alle forze dell’ordine, che si occupavano di procacciare i clienti. Parliamo di un’indagine lunghissima, con pedinamenti e intercettazioni: ragazzine dai 14 ai 18 anni che venivano selezionate per fare le ragazze immagine e poi per fare le ‘tavoline’.
LE INTERCETTAZIONI
Storie Italiane ha pubblicato delle intercettazioni di dialoghi tra gli sfruttatori“Ha cercato un lavoro nei locali come ragazza immagine […] Ha iniziato a lavorare come tavolina, guadagnava 50 euro a serata per andare nel locale e poi guadagnava a percentuale sulle bottiglie”. Poi sullo sfruttatore: Sapeva benissimo che era minorenne, tanto che voleva procurarle dei documenti falsi da mostrare nei locali per passare da maggiorenne”. La giovane “ha confessato che aveva rapporti con otto clienti, facendosi pagare 500 euro a incontro”. Come riportato dal Corriere della Sera, ai vertici dell’organizzazione c’era Enrico Marchesi, detto “The King”, che selezionava le ragazze (quasi tutte trai 15 e i 17 anni). L’uomo è finito in carcere insieme a Felice Iammola e Angela Tuffariello, gestori di locali. Antonio Marziale, intervenuto a Storie Italiane, ha commentato duramente: “Se tra questi signori ci sarà anche qualche padre di bambine della stessa età, si deve togliere subito la responsabilità genitoriale. Per queste persone devono esserci lavori forzati, il carcere non basta. Questo Paese la deve finire di essere garantista”.