E’ possibile che Salvatore Mannino stia difendendo qualcuno? O è più probabile che stia difendendo se stesso? Domande lecite, queste, semmai dovesse essere appurata la messinscena messa in atto dall’imprenditore smemorato, il quale farebbe ancora fatica a riconoscere la sua famiglia ed a parlare in italiano. Martedì sera, dopo l’arrivo in Italia, l’uomo sarebbe stato a lungo sentito dai carabinieri ma durante le cinque ore, come spiega Il Messaggero, avrebbe solo fornito sommarie informazioni non in grado di convincere gli inquirenti sulla loro veridicità. Mannino non convincerebbe però neppure la moglie, la quale sarebbe cointestataria di tutti i correnti del marito ed avrebbe già provveduto a chiuderli trasferendo tutto il denaro ad altri conti intestati solo a lei. Intanto l’imprenditore non avrebbe fornito ad oggi alcuna spiegazione rispetto alle modalità con le quali sarebbe giunto in Scozia, dove è stato ritrovato e identificato grazie ai tatuaggi. Dalla sua, il fatto di non aver mai tradito alcuna emozione anche in presenza del figlio maggiore, il solo che ha finora incontrato. Fino all’arrivo di una diagnosi definitiva, l’uomo resta ricoverato nel reparto psichiatria di Pisa. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
CHIAVE DEL MISTERO NELLE RICERCHE GOOGLE?
E se tutta la chiave dello strano mistero di Pontedera fosse racchiuso in quelle ricerche Google rese note, in parte, nelle scorse ore dagli inquirenti toscani? Dopo quel “identità”, “simulazione” trovate tra le ricerche svolte da Mannino prima di sparire nel nulla più di un mese fa, i dubbi degli inquirenti si sono fatti più espliciti tanto ad arrivare all’indagine vera e propria per simulazione di reato; secondo quanto riporta Repubblica Firenze, pare che l’imprenditore toscano abbia cercato prima di sparire anche le temperature e previsioni meteo di 4 città europee finora tenute nascoste. Se questo fosse collegabile alla sparizione in Scozia ancora non è dato saperlo, ma molto probabilmente in quel pc gli investigatori potrebbero trovare la vera chiave di volta per decifrare l’intero assurdo caso di cronaca. (agg. di Niccolò Magnani)
SPUNTA LA PRESUNTA PISTA CINESE
Per gli inquirenti, l’imprenditore Salvatore Mannino starebbe fingendo. Nel dettaglio, starebbe mettendo in scena una farsa sulla sua presunta perdita di memoria. Gli esami eseguiti non avrebbero rivelato per la seconda volta alcuna anomalia psichiatrica e da qui l’ipotesi di una mera simulazione che gli è costata, al momento, l’iscrizione nel registro degli indagati, appunto per simulazione di reato. Il sospetto è che l’uomo stia coprendo qualcosa o qualcuno. Intanto, come spiega Corriere.it sarebbe spuntata una possibile pista cinese che potrebbe spiegare il curioso fatto, al momento caratterizzato dal mistero. Mannino, infatti, era stato identificato dalle autorità scozzesi solo il 20 settembre scorso grazie ad alcuni tatuaggi sul braccio sinistro (ideogrammi orientali) e sulla spalla destra, dopo essere stato ritrovato privo di sensi sul pavimento della cattedrale. Un particolare però avrebbe insospettito gli investigatori: l’uomo, prima di diventare imprenditore era stato direttore della Pam a Prato, supermercato sito nel cuore della Chinatown della cittadina toscana dove vivono tra i 30 ai 50mila cinesi. Secondo una diceria, pare che proprio qui sia molto semplice ottenere una nuova identità e sparire nel nulla. E’ questo che avrebbe voluto fare anche Mannino? (Aggiornamento di Emanuela Longo)
PERCHÈ FINGERE?
L’imprenditore Mannino, ritrovato in stato confusionale in Scozia, sta fingendo o ha veramente perso la memoria? Le forze dell’ordine starebbero propendendo per la seconda ipotesi, alla luce dei molteplici aspetti poco chiari di tutta questa vicenda. Sulla questione, come riferisce l’edizione online del Corriere della Sera, è intervenuto anche Ivo Gronchi, legale che assiste la moglie di Mannino e che per primo aveva dato al programma “Chi l’ha visto?” la notizia del ritrovamento. L’avvocato ha confessato di non avere notizie certe circa le indagini in corso, e che l’imprenditore sarà difeso da un altro legale. Diverse le persone che hanno incontrato Mannino dal suo ritorno in Italia, avvenuto martedì scorso, e che sostengono che lo stesso stia fingendo, a cominciare dagli psichiatri che hanno parlato con la presunta vittima, e che hanno esternato molteplici dubbi. Anche i famigliari iniziano a pensare male… (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
INDAGINE PER SIMULAZIONE DI REATO
L’ipotesi di reato che la Procura di Pisa muove contro Salvatore Mannino è quella di “simulazione di reato”: pensano stia fingendo l’uomo ritrovato in Scozia ma sotto un fitto mistero sul come ci sia arrivato e sul perché ora non ricorderebbe la lingua italiana e non riconosce i familiari. Oltre alla simulazione, gli altri reati contestati all’imprenditore toscano sarebbero il procurato allarme e la violazione degli obblighi di assistenza familiare: Mannino infatti ha 4 figli di cui ben 3 sono minorenni. Altri elementi che non tornano è quella lingua che parla in questo momento, un “broken English” (ovvero il British scolastico, quasi maccheronico) che potrebbe essere frutto di una grande ed immensa finta. Mentre si cercano altri particolari, la Procura di Pisa ha voluto iniziare a mettere un punto d’inizio con l’indagine contro Salvatore Mannino volta a scoprire se vi sia una reale forma di amnesia clamorosa nel caso di scomparsa a Pontedera. (agg. di Niccolò Magnani)
MANNINO INDAGATO
Sono diversi i punti da chiarire in merito alla scomparsa dell’imprenditore pisano Salvatore Mannino. E’ stato ritrovato ad Edimburgo, in Scozia, un mese dopo la sua sparizione, in stato confusionale, ma le forze dell’ordine starebbero mettendo in discussione la perdita di memoria dello stesso. Secondo quanto ricostruisce Repubblica, infatti, si tratterebbe di una messinscena, anche se non è chiaro quale sia il reale motivo. Diversi sono infatti i particolari che fanno pensare che Mannino stia fingendo, a cominciare dalle ricerche effettuate dallo stesso poco prima di lasciare la propria abitazione, leggasi “simulazione” e “identità” fra le parole chiave di Google. Inoltre, lo stesso sostiene di non ricordare la lingua italiana, cosa che invece non corrisponderebbe al vero, visto che Mannino avrebbe risposto alle richieste delle forze dell’ordine del Bel Paese. Infine, cosa decisamente importante, i risultati delle analisi mediche: encefalogramma, Tac e risonanza alla testa non mostrano alcun trauma. Stando a quanto scrive il Corriere della Sera, l’imprenditore è ora sotto indagine. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
E’ RIENTRATO MARTEDI’ IN ITALIA
L’imprenditore pisano Salvatore Mannino, scomparso nel nulla lo scorso 19 settembre e ritrovato in Scozia, ha fatto ufficialmente ritorno in Italia. Il suo volo, come riporta Repubblica.it, è atterrato all’aeroporto di Pisa poco dopo le 19 di martedì 23 ottobre. La sua è una storia alquanto emblematica e ricca di misteri. L’uomo, 52 anni, era uscito dalla sua casa di Lajatico per accompagnare i figli a scuola ma non vi aveva più fatto ritorno. Prima di far perdere le sue tracce si era premurato di lasciare 10mila euro ed un biglietto nel quale, in un codice cifrato, chiedeva perdono. Un vero e proprio giallo che avrà poi la sua svolta in Scozia, dove fu rinvenuto il 20 settembre, privo di sensi, nella cattedrale di St. Gilles a Edimburgo. Una volta risvegliatosi in ospedale, ecco la brutta scoperta: Mannino aveva perso la memoria. Il suo stato, insieme all’assenza di documenti personali, aveva portato i sanitari a ricoverarlo come ignoto. Spariti anche i soldi con portava con sé (circa 70 sterline) ma non l’orologio al polso da 3000 euro. Solo dopo molti giorni le autorità sono riuscite a identificarlo ed a rintracciare i suoi parenti. Ad oggi, tuttavia, resta un grande enigma: come è riuscito a raggiungere la Scozia?
SALVATORE MANNINO IN ITALIA: PRIMI CONTROLLI A PISA
Subito dopo essere atterrato all’aeroporto Galilei di Pisa, Salvatore Mannino, ormai ribattezzato come l’imprenditore “smemorato”, è stato condotto all’ospedale della cittadina toscana, nel reparto di Psichiatria. Qui sono stati eseguiti nuovi accuratissimi controlli per far luce sulle cause che avrebbero portato l’uomo a perdere la memoria. Già in Scozia erano stati eseguiti tutti i dovuti accertamenti che tuttavia non avevano fatto emergere alcuna patologia psichiatrica degna di nota. Il particolare non indifferente relativo al caso dell’imprenditore ritrovato, è relativo al suo attuale modo di comunicare, ovvero in un inglese elementare, con qualche parola anche in italiano. Al momento, spiega il quotidiano Repubblica.it nell’edizione fiorentina, i familiari sono impegnati nei tentativi di far recuperare al proprio caro la memoria. Sin dal loro arrivo in Scozia avrebbero incominciato a mostrargli delle immagini ed a parlare del suo passato sperando che potesse recuperare entro poco tempo la memoria persa in circostanze misteriose.