Vittoria all’asta grazie a un rialzo dell’8% sulla base prevista di 418.700 euro. Non sono cifre da poco ma evidentemente l’Associazione musulmani di Bergamo se le può permettere. E’ stato infatti un rialzo dell’8% sul prezzo di base dell’asta che ha permesso loro di aggiudicarsi la ex cappella cattolica degli ospedali, oggi dismessi, Riuniti della città, con annesso ex convento che ospitava i frati cappuccini che prestavano servizio nell’ospedale. E già adesso, senza alcun lavoro, gli islamici del bergamasco hanno cominciato a usarla come moschea. Il rilancio del prezzo ha stupito tutti: ci si aspettava se la aggiudicassero i cristiani della comunità ortodossa rumena che la usavano in comodato d’uso da tempo.
L’ASTA PER LA CHIESA
I musulmani bergamaschi in questo modo oltre che danarosi si sono dimostrati molto astuti: essendo un luogo di culto anche se “sbattezzato” come si fa quando una chiesa viene abbandonata, hanno potuto aggirare la legge regionale che di fatto vieta la costruzione di nuovi luoghi di culto con tutta una serie di restrizione. Ma l’ex cappella era già stata destinata all’uso religioso dal Piano di governo territoriale approvato dal consiglio comunale di Bergamo, così la legge regionale non si può applicare. A Bergamo tra l’altro esiste già una moschea, riconosciuta ufficialmente nel 2013. Il commento ironico dell’assessore bergamasco Angeloni sulla vicenda: “Fa sorridere che proprio Regione Lombardia, che tanto si è accanita contro i fedeli musulmani e i loro luoghi di culto, ceda ora una ex chiesa alla comunità islamica”. Un vero autogol, si direbbe.