Del caso Elena Ceste se ne è occupata oggi la trasmissione Pomeriggio 5 che ha trasmesso alcuni video inediti tratti dal programma Quarto Grado e relativi ad alcune intercettazioni di Michele Buoninconti in carcere. L’uomo è tranquillo e scherza sia con una donna, tale Teresa, che lo va a trovare ed alla quale rivolge anche battute “spinte”, ma riserva anche altre battute al fratello presente ai colloqui, con il quale commenta i pochi anni di carcere che potrebbe farsi se solo confessasse il delitto della moglie. Molto più toccanti le parole dei genitori di Elena Ceste nel triste giorno del compleanno della donna che oggi avrebbe compiuto 42 anni. I ricordi sono ancora molto dolorosi: “Non manca mai, tutti i giorni io ce l’ho in mente, mi segue e mi aiuta a tirare avanti”, ha commentato il padre. I nipoti non hanno mai chiesto del padre in carcere, “glielo abbiamo detto se volete scrivere o vedere papà, non vogliamo essere di mezzo”, ha aggiunto il padre di Elena, ma i nipoti avrebbero sempre rifiutati. “Siamo stati ingannati in tutto”, ha ancora aggiunto, mentre la mamma di Ceste ha ribadito che i nipoti non se la sentirebbero di vedere il padre. “E’ stata dura, per noi e per loro, perché proprio nella fase in cui avevano bisogno della mamma, hanno perso sia la madre che il padre”, ha commentato il lacrime la donna. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



ELENA CESTE, GIP “PROVE SARANNO DISTRUTTE”

Elena Ceste oggi avrebbe compiuto 42 anni ma purtroppo per nessuno della sua famiglia sarà una giornata da festeggiare. La donna e madre di Costigliole d’Asti, fu ritrovata senza vita in un canale di scolo in aperta campagna, a pochi metri dalla sua abitazione, nell’ottobre del 2014, diversi mesi dopo la sua sparizione misteriosa. Per gli inquirenti il responsabile di quella morte violenta fu il marito Miche Buoninconti, il quale sta scontando una condanna a 30 anni in carcere, dopo che anche la Cassazione ha confermato la condanna in Appello per l’omicidio della moglie. Ora, l’ultima novità sul caso ha a che fare con la decisione presa dal gip di Asti, Alberto Giannone, su richiesta del pm Luca Deodato e che prevede la distruzione di tutte le prove tecniche e digitali collegate al processo sulla morte di Elena Ceste, e che ha visto unico imputato proprio Buoninconti. Tutto il materiale, dai files alle registrazioni audio, servito per condannare l’ex vigile del fuoco attualmente detenuto nel carcere di Saluzzo, dunque, sarà completamente distrutto, ad eccezione del pc che sarà restituito ai figli della vittima, previa formattazione.



LA DELUSIONE DI MICHELE BUONINCONTI

Secondo quanto riferito da La Stampa, il gip di Asti non ha ritenuto opportuno restituire alla famiglia di Elena Ceste ulteriori oggetti personali. Un modo per far voltare pagina per sempre e consentire ai genitori ed ai figli della povera vittima di poter continuare a vivere, seppur nel dolore di quanto accaduto. Proprio dal carcere di Saluzzo, però, a non essere d’accordo con la decisione del giudice è Michele Buoninconti il quale, oltre a dirsi innocente spera in una revisione del processo. Attraverso il suo avvocato difensore, Enrico Scolari, ha così fatto sapere la sua delusione per la decisione presa dal gip: “Buoninconti ritiene che la distruzione delle prove tecniche costituisca la pietra tombale delle sue speranze di vedere riaperto il caso. Su cosa potranno valutare i nuovi giudici se il fascicolo viene svuotato di tutti gli elementi che lo hanno costituito? La procedura, prevista dalla legge, non viene applicata spesso. E anche questo fa riflettere”, ha osservato il legale. Oggi intanto, il caso sarà affrontato nuovamente nel corso della trasmissione Pomeriggio 5, con le nuove dichiarazioni dei genitori di Elena Ceste, nel giorno del suo 42esimo compleanno.

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