Una telefonata al legale della famiglia di Pascal Albanese aveva aperto nuovi scenari in merito alla morte di Sofiya Melnyk. Un uomo ha indicato una nuova pista e consigliato di attenzionare una persona in particolare. Il programma La Vita in Diretta è riuscito a risalire a questa persona, scoprendo che si tratta di una barista emiliana, Linda, che senza problemi ha risposto alle domande dell’inviata. «È vero, conosco Sofiya. La conosco tramite il suo compagno. Venivano al bar a bere il caffè». Ma la donna spiega che la conoscenza è assolutamente superficiale: «No, non abbiamo mai avuto un discorso a parte i saluti. Lei era molto riservata. Non sapevo neppure dove viveva». L’inviata ha allora chiesto a Linda come mai sia stata segnalata attraverso una telefonata anonima: «Non lo so, ma non ci sono problemi, io sono qua», ha dichiarato. In collegamento con La Vita in Diretta, la sorella di Pascal Albanese, Carole, ha confessato di essere sorpresa da quello che sta scoprendo: «Non so quale sia la quotidianità di mio fratello. Stiamo scoprendo cose che erano impossibili da immaginare. Penso che fosse spesso solo a casa, quindi non so come vivessero».
L’ULTIMA TELEFONATA TRA SOFIYA MELNYK E PASCAL ALBANESE
Da uno dei dispositivi informatici sequestrati nella villetta dove Sofiya Melnyk viveva con Pascal Albanese è stata recuperata l’ultima conversazione al telefono tra i due. Una conversazione che ha il sapore di un addio, o almeno del suo preludio. «Pascal, non mi stai registrando, vero? Che poi fai ascoltare gli audio e vedere i video a qualcuno e succedono casini…». «Ma cosa vuoi che faccia? Voglio poter sentire la tua voce ancora, che poi se no me la scordo». «Ti manderò delle foto…». «Si, ma la voce… quella poi me la dimentico…». Gli inquirenti hanno pochi dubbi sul fatto che si tratti di un caso di omicidio-suicidio, anche se permangono tanti misteri e questione aperte. Oltre ai file di alcune telefonate, ci sarebbero video hard scaricati dal web, molte foto, ma soprattutto un archivio con le immagini di diversi uomini e i loro numeri di cellulare. Ma dove è stata aggredita Sofiya Melnyk? Gli inquirenti escludono la casa di Cornuda. Quando è stato trovato il corpo lei era scalza, mentre gli scarponcini erano gettati vicino al corpo. Chi conosce Sofiya spiega che si toglieva sempre le scarpe quando entrava in un’abitazione a lei familiare.