È bufera, ancora, per il tweet di Gad Lerner specie perché è Salvini in prima persona ad intervenire sulla vicenda con un altro brevissimo tweet in cui semplicemente apostrofa il giornalista dicendogli «Gad, ma vergognati!”. Non si fa certo attendere la replica dello scrittore che già in passato non si era mai tirato indietro nell’attaccare metodi, modi e politiche dell’attuale Ministro degli Interni: «Ma come può un ministro della Repubblica, Matteo Salvini, farsi propagandista in palese malafede di una fake news? Chi mai avrebbe scritto che Desirée Mariottini se l’è cercata? Vergognati tu!!». Scontro aperto, vicenda di Desirée che purtroppo continua su due parallele e ignobili situazioni: la cronaca, cruda e con molti punti interrogativi ancora davanti, e la “polemica politica” che questa volta dopo mesi passati sul caso Pamela Mastropietro, si scontra a partire dalla ennesima “riduzione” pro-contro Salvini. (agg. di Niccolò Magnani)



IL GIORNALISTA E IL GIUDIZIO

Spesso tagliente, Gad Lerner con il commento sulla tragica morte di Desirée Mariottini ha scatenato la feroce reazione di social. Tutto è partito da un tweet del giornalista. «Dopo Pamela Mastropietro guardiamo attoniti la vita e la morte di Desirée Mariottini: dipendente da eroina, figlia di spacciatore italiano e madre quindicenne, vittima di pusher immigrati. Vicende tragiche che dovrebbero suggerirci qualcosa di più e di diverso dell’odio razziale». Lerner ha voluto evidenziare che il padre della ragazza è uno spacciatore italiano, come se questo dettaglio potesse modificare la gravità di quello che ha subito la sedicenne. Solo a margine ha citato i “pusher immigrati”, che poi sono i veri carnefici della giovane di Cisterna. In molti allora sono partiti all’attacco, accusando il giornalista di aver detto «una cosa vergognosa», «vomitevole». Altri invece hanno accusato Gad Lerner di giustificare gli stupratori.



GAD LERNER, BUFERA DOPO TWEET SU DESIRÉE MARIOTTINI

Per molti utenti social Gad Lerner con il suo post sulla morte di Desirée Mariottini avrebbe dato più peso alle fragilità della ragazza legate alle vicende familiari. E questo qualcuno non glielo perdona. «Ci manca che scriva “se l’è cercata” o “alla fine vedete che è colpa sua”». Il caso della 16enne continua a far discutere. Se da un lato c’è il dramma della ragazzina morta, dall’altro si alimenta il dibattito sull’accoglienza degli immigrati. Tra i tanti commenti a far discutere è quello di Gad Lerner che però, ad onor del vero, è stato anche difeso sui social dai tantissimi attacchi. «Gad Lerner non ha giudicato, ma vuole farci riflettere sui fatti». Le chiavi di lettura in effetti possono essere diverse, ma sicuramente è l’aver voluto sottolineare “dipendente da eroina, figlia di spacciatore italiano e di madre quindicenne” a creare il caos mediatico. Anche per questo la madre di Desirée ha cercato di difendere la memoria della ragazza: «Mia figlia era cambiata, non si drogava».

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