Sciopero indetto quest’oggi da parte dei lavoratori della Miteni Spa di Trissino, azienda in provincia di Vicenza (Veneto), al centro di una vicenda di inquinamento delle falde acquifere con Pfas. I sindacati hanno deciso di protestare contro la chiusura dell’azienda, che ha portato i libri in tribunale dichiarando il fallimento. I lavoratori si sono appostati all’esterno della fabbrica con striscioni e cartelli, e i segretari generali della Cgil Veneto e di Vicenza, Christian Ferrari e Giampaolo Zanni, e quelli della Filctem-Cgil regionale e vicentina, Michele Corso e Giuliano Ezzelini Storti, in una nota congiunta, chiedono «L’immediata apertura del sequestro dei beni mobili e immobili di tutti i responsabili della Miteni, sia in Italia che all’estero, per veder tutelati i lavoratori, i cittadini e per veder risanato un territorio devastato dalla totale irresponsabilità di chi in questi anni ha fatto finta di non sapere e vedere».



MORTI 21 OPERAI DALLA SUA FONDAZIONE

L’istanza di fallimento è stata depositata nella giornata di ieri, a seguito del pre-fallimento dello scorso maggio. Cinque mesi fa sembrava che la stessa Miteni fosse pronta ad una sorta di riqualificazione, puntando su prodotti innovativi in ambito farmaceutico, come annunciava la dirigenza, ma i blocchi della Provincia di Vicenza, e l’immagine di “inquinatrice del nord-est”, hanno di fatto decretato la fine della stessa azienda, obbligata a chiudere i cancelli. Nell’arco di 45 giorni l’azienda cesserà ogni attività, con 122 dipendenti attualmente in cassa integrazione straordinaria, il cui futuro appare tutt’altro che certo. Dalla sua fondazione sono morti 21 operai.

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