Sant’Adiutore nacque in Africa nel V secolo, molto probabilmente a Cartagine. Non ci sono molte notizie sulla sua vita che risulta tutt’ora piena di ombre ma si trovano numerosi trattati che lo descrivono come un uomo che abnegava totalmente se stesso in virtù dell’amore per il prossimo. Nel Martirologio Spagnolo, Salazar, parla della vita del santo precedente al momento della sua vocazione. Si dice infatti che militasse nell’esercito di Genserico e che decise di diventare sacerdote quando assistette al massacro dei cristiani in Spagna, un fatto confermato anche da Angello Polverino, un antico storico. In seguito al suo sacerdozio, Sant’Adiutore divenne poi vescovo di Aba in cui si distingueva per il suo carattere zelante e per la sua propensione al sacrificio. Durante la sua guida nella diocesi africana, la sua chiesa venne presa di mira dalle persecuzioni dei vandali che torturarono e massacrarono migliaia di cristiani. Il vescovo venne imprigionato e incatenato insieme a dodici vescovi condannati a trovare la morte per annegamento. La barca su cui si trovavano i vescovi si diresse inaspettatamente verso la Campania dove, nel 442, Adiutore riprese la sua diocesi prima ad Aversa e poi a Cava de’ Tirreni. Quest’ultima in particolare subì la forte influenza delle caratteristiche che più distinguevano il santo: un forte spirito di carità e la profonda saggezza. La propensione a sacrificare la sua intera vita agli altri e a condividerne i dolori, lo portò a guidare, in seguito all’invasione dei barbari a Marcina, i suoi parrocchiani verso la valle metelliana. Proprio in base a questi eventi gli vennero affidate le chiese di Napoli, Isernia, Salerno, Nola e Benevento, città in cui morì. Le sue spoglie furono conservate in un’urna posta sotto all’altare principale della Chiesa Metropolitana di Benevento e nella parrocchia di Cervinara. Il Santo viene celebrato il 15 maggio a Cava de’ Tirreni con una festa che parte dall’adorazione eucaristica e dall’alzata del Panno fino alla processione in cui i parrocchiani trasportano la celebre statua del santo lungo le vie della città. Sant’Adiutore vescovo è patrono di molte delle città in cui predicò il Vangelo come Cava de’ Tirreni, Salerno e Cervinara. In particolare Cava de’ Tirreni è l’ultimo villaggio di venti in cui risiedono poco più di 50.000 abitanti. Il nome lo deve proprio ai Tirreni, una tribù etrusca che vi abitò per prima e che in epoca romana divenne meta per la nobiltà, come evidenziato dalle ville romane presenti. Dapprima villaggio nel 1011, poi borgo nel 1300, Cava de’ Tirreni venne quindi nominata città nel 1394 grazie ad una bolla di Papa Bonifacio IX e riconosciuta in tutti i secoli successivi come un luogo di turismo e villeggiatura. La città sorge all’interno della costiera amalfitana, è circondata dai Monti Piacentini ad est e dai Monti Lattari ad ovest ed è confinante con Salerno ad est, Nocera Inferiore a nord, Vietri sul mare a sud e Tramonti ad ovest. Sant’Adiutore vescovo è venerato l’1 settembre, giornata in cui si celebrano anche San Giosuè, San Costanzo di Equino, San Vincenzo e Sant’Egidio abate. Fra i beati si trovano invece Beato Alfonso Sebastia Vinals, Beata Giovanna Soderini da Firenze, Beata Giuliana di Collalto e i Beati Cristino Roca Huguet e undici compagni.