Nell’Angelus tenuto in Piazza San Pietro nella consueta ora di pranzo domenicale, Papa Francesco tira un po’ le somme degli importanti lavori sinodali appena conclusi, facendo già intravedere i primi “frutti” necessari per la Chiesa a 360°. «Un tempo di consolazione e di speranza», sono stati i 26 giorni di Sinodo dedicato ai giovani e alla trasmissione libera e naturale della fede cristiana. «Il Sinodo dei giovani è stato una buona vendemmia, e promette del buon vino», ha spiegato nel suo commento al Vangelo della domenica il Santo Padre, non prima di aggiungere i primissimi frutti dello “stile sinodale” adottato da Vescovi e laici «l’esempio di un metodo che si è cercato di seguire, fin dalla fase preparatoria», ovvero di un profondo ascolto e metodo comune di giovani e anziani nel discernimento di scelte importanti rispondenti alla realtà di oggi. «Solo se accompagnato dal discernimento alla luce della Parola di Dio e dello Spirito Santo, l’ascolto porta i suoi frutti permettendo quindi di decifrare la realtà e di cogliere i segni dei tempi», ha conclusi nella sua lettura Papa Francesco.
PAPA FRANCESCO CHIUDE I LAVORI DEL SINODO
Si sono chiusi ieri i lavori del Sinodo dei Vescovi dedicati al tema «I giovani, la fede e il discernimento vocazionale»: con l’intervento e la presenza costante di Papa Francesco, è stato redatto un documento finale approvato dall’Aula e consegnato nelle mani dello stesso Pontefice che ha autorizzato la pubblicazione già ieri sera. Come nota Vatican News, è l’episodio dei discepoli di Emmaus, narrato dall’evangelista Luca, il filo conduttore del Documento finale del Sinodo dei giovani. Gesù «cammina con loro», «è sempre con loro», elemento necessario per poter instaurare un autentico dialogo con le nuove generazioni che crescono in un mondo tutt’altro che religioso bensì sempre più secolarizzato. «I giovani, intatti, vogliono essere ascoltati, riconosciuti, accompagnati e desiderano che la loro voce sia ritenuta interessante e utile in campo sociale ed ecclesiale.Non sempre la Chiesa ha avuto questo atteggiamento» riconosce il Sinodo e lo stesso Papa Francesco: «spesso sacerdoti e vescovi, oberati da molti impegni, faticano a trovare tempo per il servizio dell’ascolto».
Nel chiudere ieri i lavori, il Papa ha voluto sottolineare assieme allo spirito di vicinanza di Gesù, la difesa di tutto quanto è oggi la Santa Chiesa di Cristo. «La Santa Madre Chiesa è sotto attacco del grande accusatore (il Maligno, ndr) e la Madre la si difende con la preghiera e la penitenza»: un Francesco ancora durissimo contro i vari attacchi che stessi uomini di Chiesa a volte compiono contro la Santa Sposa di Gesù. «Noi abbiamo approvato il documento, – ha spiegato – adesso lo Spirito ci dà il documento perché lavori nel nostro cuore. «Aiuterà tanti altri – ha aggiunto ancora Papa Bergoglio – ma i primi destinatari siamo noi. Il risultato del Sinodo – ha concluso davanti ai Padri Sinodali –non è un documento, l’ho detto all’inizio. Siamo pieni di documenti. E così quello approvato darà frutti se sarà meditato e accompagnato dalla preghiera».
IL TESTO FINALE DEL SINODO
Tre parti, 12 capitoli, 167 paragrafi e in tutto 60 pagine: questo è il Documento finale della XV Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi dedicato questa volta ai giovani e alla fede in missione. Oltre all’emblema di Emmaus, altri temi importanti toccati sono stati i migranti, la scuola e la parrocchia, l’impegno contro gli abusi pedofili, ma anche la famiglia come «Chiesa domestica” e la promozione della Giustizia divina contro la cultura dello scarto. Un testo ricchissimo insomma, che si arricchisce poi anche di sport, sessualità, sfide digitali, vocazione e discernimento: ogni singola sfida per i giovani oggi è un impegno serio che la Chiesa prende come “compagna” amica, seria, non ostile e sempre volta alla libertà personale nell’adesione al progetto di Cristo per ognuno di noi. Un punto su tutti desideriamo sottolinearlo tra i tantissimi del Sinodo: sul lavoro, sulla disabilità e sulla protezione della vita in ogni suo aspetto, il Sinodo approva un capitolo in cui «Di fronte a questa cultura dello scarto, la Chiesa deve lanciare un appello alla conversione ed alla solidarietà, divenendo un’alternativa concreta alle situazioni di disagio».
I giovani poi chiedono un aiuto e un sostegno nei tanti progetti nati “contro” quella cultura diffusa di “scartare” tutto ciò che non è “mainstream”: «non mancano invece i settori in cui l’impegno dei giovani riesce ad esprimersi con originalità e specificità: ad esempio, il volontariato, l’attenzione ai temi ecologici, l’impegno in politica per la costruzione del bene comune, la promozione della giustizia, per la quale i ragazzi chiedono alla Chiesa “un impegno deciso e coerente”», riporta Vatican News. QUI IL TESTO FINALE DEL SINODO