Tornano ad aprirsi le porte del carcere per il boss Leo Sutera, chiamato “il Professore” e considerato uno dei fedelissimi di Matteo Messina Denaro nonché capo di Cosa Nostra agrigentina. All’alba di oggi, come spiega RaiNews, l’anziano capomafia di Sambuca di Sicilia è stato fermato dalla polizia con l’accusa di associazione a delinquere di stampo mafioso. Un provvedimento, quello eseguito nella giornata odierna degli uomini dello Sco e della Squadra Mobile di Palermo e Agrigento, che giunge al culmina di una lunga indagine che ha portato alla fine ad individuare proprio in Sutera una figura di spicco della mafia agrigentina. E’ proprio nella provincia di Agrigento che Sutera, nonostante abbia trascorso lunghi periodi di detenzione, ha continuato a gestire affari del mandamento mafioso controllando in particolare le attività edili dell’intera provincia che teneva in pugno. Non è un caso se il boss veniva considerato da tempo soggetto di spicco di Cosa nostra anche alla luce dei suoi documentati trascorsi con i vertici mafiosi delle province di Palermo e Trapani.



MAFIA, LEO SUTERA ARRESTATO: STAVA ORGANIZZANDO LA FUGA?

Leo Sutera è considerato uno degli uomini di fiducia di Messina Denaro, e proprio al latitante sembra essere legato da una lunga amicizia. Con lui, fino a pochi anni fa, avrebbe intrattenuto contatti proprio attraverso il consueto metodo dei pizzini. Il provvedimento di fermo a suo carico sarebbe emerso in seguito ad un concreto pericolo che il capomafia potesse divenire presto irreperibile. Quando fu arrestato nel 2012, “il Professore” era considerato un importante punto di snodo delle comunicazioni tra i boss delle province e Messina Denaro. Una sorta di “filtro”, dunque, per arrivare al Capo di Cosa nostra, motivo per il quale i Ros lo immortalarono proprio mentre leggeva un pizzino. Da un paio di anni Sutera era tornato un uomo libero ma dalla scorsa estate era un sorvegliato speciale in quanto considerato “socialmente pericoloso”. Stamattina, l’arresto, dopo i segnali di una probabile fuga in seguito ad alcune intercettazioni.

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