Nella puntata odierna di Pomeriggio 5 c’è spazio anche per il barbato atto perpetrato da qualcuno ai danni della tomba “improvvisata” che era stata eretta al piccolo Lorys Stival nel canalone in cui era stato trovato morto. Insomma, non c’è pace per la memoria del bimbo e a rivelarlo è stato il nonno Franco che ha presentato ai Carabinieri una denuncia contro ignoti, anche se al momento non è dato sapere chi possa aver avuto interesse non solo a distruggere quel piccolo mausoleo fatto di giocattolini e fiori che la gente continua a portare e successivamente a rubarlo: intanto, mentre una indagine è in corso, nel corso del programma condotto da Barbare D’Urso non solo sono state mostrate delle immagini inedite del giorno in cui Veronica Panarello era stata portata a vedere il canalone e si autoaccusava di essere “un mostro” e chiedendo per sé stessa l’ergastolo, ma è emerso pure che, stando a quanto detto dall’avvocato Villardita che difende la donna, la Panarello non ha ancora saputo dello sfregio alla tomba del bimbo dato che “soffre ancora in carcere ed è debole psicologicamente”. (agg. R. G. Flore)



DISTRUTTA LA LAPIDE DEL PICCOLO LORYS

Oltraggio e profondo disprezzo alla memoria di un bambino che è l’unica vera vittima di un’orrenda e mai conclusa vicenda giudiziaria (si attendono a giorni le motivazioni della sentenza per i 30 anni dati alla mamma, Veronica Panarello). È stata rubata e distrutta la lapide posta per lui: stiamo ovviamente parlando di Lorys Stival, il piccolo bimbo trovato morto il 29 novembre 2014 proprio in quel posto, in contrada Vecchio Mulino. I carabinieri hanno ricevuto la denuncia del nonno Franco Panarello che questa mattina si era recato sul posto per pregare sul nipote ucciso (come sentenziano i giudici, dalla figlia Veronica). Nonno Franco si era recato in campagna come spesso gli capita per rendere omaggio a quel piccolo bimbo innocente quando si è posto di fronte allo choc improvviso: la lapide, da lui stesso fatta costruire, non c’era più e solo alcuni frammenti ne erano rimasti sul terreno.



VERONICA PANARELLO, ATTESA DELLE MOTIVAZIONI SENTENZA

«Vuol dire che questo bambino dà ancora fastidio a qualcuno. Dopo quattro anni non lo lasciano riposare in pace», ha spiegato il nonno intervistato da Mattino 5 dopo il triste ritrovamento di ieri. Non c’è più traccia della targa in marmo fatta mettere dal nonno Franco anche per volere di sua figlia Veronica Panarello: lei è condannata per l’omicidio e riconosciuta colpevole anche dopo il secondo grado di giudizio, con a giorni le motivazioni della sentenza che dovranno uscire per comprendere il motivo di una così dura riconferma della pena. Una chiusura di “speranza” viene data sempre da Franco Panarello, che sentenzia «Qui è dove è stato trovato morto mio nipote, al cimitero c’è il suo corpo, ma qui ci sarà per sempre la sua anima». Anche e nonostante dei barbari incivili che profanano lapidi di piccoli innocenti.

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