In vista delle elezioni europee si scaldano i toni: la campagna elettorale si preannuncia senza esclusione di colpi. È già cominciata tra il fronte sovranista-populista e quello europeista. Il commissario Ue agli Affari economici è sceso in campo, pur avendo annunciato che non si candiderà per il suo partito alla presidenza. Dure le repliche arrivate dal governo italiano, con il presidente del Consiglio  Giuseppe Conte che ha respinto «al mittente» le dichiarazioni, invitando anzi le istituzioni europee ad essere «più populiste», nel senso di «cogliere meglio le istanze delle genti». Da Assisi il premier ha spiegato che le istituzioni europee «dovrebbero considerare che si è venuta a creare una frattura tra loro e i cittadini». Ma non è finita qui. Conte ha bollato così le parole di un discorso di Moscovici contenute in un testo diffuso alla stampa: «Non accetto di parlare di xenofobia in Italia con questo governo, non ci sono proprio i presupposti». (agg. di Silvana Palazzo)



SALVINI SU MOSCOVICI, “FA RIDERE CHE CI DIA LEZIONE”

Nuova replica del ministro dell’interno Matteo Salvini, al commissario dell’unione europea, Pierre Moscovici. Attraverso un video pubblicato sulla propria pagina Facebook, il vice presidente del consiglio ha voluto mandare un messaggio all’europeista, e i toni sono come al solito fra l’ironico e il serio: «Un socialista francese che ci da lezioni fa ridere – esclama il leader del carroccio – un socialista francese non può venire a farci la ramanzina, comunque il problema dell’Europa non sono i Salvini e le Le Pen ma i burocrati che hanno Governato per anni». Il vice presidente del consiglio ne ha parlato sui social presenando il nuovo decreto sicurezza dopo la firma del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Continua quindi la querelle a distanza fra l’ala più europeista dell’Ue, leggasi in particolare Moscovici, Juncker e Oettinger, e la frangia più conservatrice, Di Maio e Salvini in primis. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



“SALVINI E ORBAN POTREBBERO PRENDERE IL SOPRAVVENTO”

Nuove dure parole da parte del commissario dell’Unione Europea agli Affari economici, Pierre Moscovici, nei confronti del governo italiano. In un messaggio destinato al suo blog, l’europeista ha voluto mettere in guardia dalle forze populiste d’Europea, dicendo: «Siamo a un bivio: se non facciamo niente, gli Orban, i Salvini, i Kaczyinski, i Le Pen disegneranno un’Europa dove la giustizia e la stampa saranno sotto controllo, gli stranieri stigmatizzati, le minoranze minacciate». Quindi, rincarando la dose, ha aggiunto: «Populisti per gli uni, nazionalisti per gli altri, tutti questi leader di estrema destra sono per me i nemici delle democrazie aperte e liberali che abbiamo costruito dal 1945 per garantire la pace». Prosegue la campagna elettorale di Moscovici in vista delle elezioni europee che si terranno il prossimo maggio 2019, e per l’ennesima volta il commissario UE lancia un appello: «In un momento simile – ha aggiunto Moscovici a Le Monde – bisogna promuovere l’unità di un’Europa potente, più integrata. Non è il momento di indietreggiare o tergiversare». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



“NON GIUSTIFICATI ECCESSI DI SALVINI E DI MAIO”

Continua lo scontro a distanza tra Europa e Italia. Gli animi restano caldi per la manovra finanziaria che il governo si appresta a licenziare, oltre che per la gestione dei migranti. Nel mirino di Matteo Salvini e Luigi Di Maio è finito il commissario Pierre Moscovici, il quale ha criticato gli italiani per aver scelto un esecutivo «decisamente euroscettico e xenofobo che, sulle questioni migratorie e di bilancio, sta cercando di sbarazzarsi degli obblighi europei». Ecco, non è sicuramente il modo migliore per aprire un dialogo o una trattativa. Nelle ultime ore ha rilanciato: «Matteo Salvini e Luigi Di Maio sono figli delle diseguaglianze e delle divergenze, il che non giustifica i loro eccessi. Nella zona euro bisogna ricostruire convergenza, abbiamo bisogno di uno strumento di politica economica dinamico e redistributivo». Nell’intervista a Le Monde il commissario ha espresso le sue preoccupazioni sul destino dell’Europa: «Per la prima volta nella storia, la sua esistenza è minacciata: può implodere o essere sovvertita da responsabili di estrema destra, Matteo Salvini, Marine Le Pen o Viktor Orban». Inoltre, ha annunciato che non si candiderà con il Partito socialista francese alle prossime elezioni europee. (agg. di Silvana Palazzo)

MOSCOVICI RILANCIA L’EUROPA

“L’Italia ha un governo xenofobo, mi impegnerò per convincere i cittadini sull’Europa”. Questo il sunto delle dichiarazioni rilasciate ieri a Parigi dal commissario agli Affari economici Pierre Moscovici. Dichiarazioni che hanno fatto scoppiare una nuova querelle a distanza fra l’Unione Europea e il governo italiano. Il commissario agli Affari economici ha parlato di un’Italia xenofoba e anti-euro, per poi mettere in guardia sull’asse che si sta creando fra il bel paese e l’Ungheria «un’asse illiberale e nazionalista – afferma – che si consolida nell’Europa centrale sotto la guida del premier ungherese Orban». Moscovici ha voluto replicare al ministro Di Maio, che parlava di terrorismo dell’Ue per far schizzare lo spread: «La Commissione ha un ruolo istituzionale, iscritto nei trattati, che applica in modo assolutamente tecnico. Ci guardiamo bene dal fare ingerenze nella politica interna, non lo facciamo e non lo faremo, siamo semplicemente i guardiani dei trattati. Bisogna capirlo, dobbiamo essere rispettati come tali, né più né meno». Qualche parola dolce nei confronti dell’Italia comunque c’è, visto che il commissario agli Affari economici sembra apprezzare la volontà dell’Italia di ridurre il rapporto deficit/pil al 2.0% per il 2020: «È un buon segnale che la traiettoria sia stata rivista, perché mostra che le autorità italiane ascoltano le preoccupazioni e le osservazioni dei loro partner e della Commissione europea». Moscovici conclude il suo intervento da Parigi con un messaggio in vista delle elezioni del prossimo maggio: «Prometto pieno impegno per convincere gli europei dell’importanza dell’Europa». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

“ITALIA XENOFOBA”

Che ci sia uno scontro in atto tra Europa e Italia, ormai, non fa più notizia: dove questo porterà, ecco, questo potrebbe essere assai più interessante nelle prossime settimane/mesi. Pierre Moscovici non ha in simpatia Matteo Salvini e Luigi Di Maio e ormai non lo nasconde neanche più: i due dioscuri del Governo Conte è invece da tempo che con i vertici Ue – da Dombrovskis a Juncker, da Oettinger fin proprio al Commissario agli Affari Europei Moscovici – hanno qualche “contrasto” per usare un eufemismo. E allora non stupirà quando il caso della Manovra italiana, con il Def “ipotizzato” al 2,4% di deficit per i prossimi anni, si trasforma in un’autentica bufera europea con i legastellati al centro degli attacchi. Tria sta cercando di mediare e portare i cordoni della borsa dentro i margini Ue, ma Moscovici attacca comunque a testa bassa parlando ad un intervento all’Ocse di Parigi: «Come gli ungheresi anche gli italiani hanno optato per un governo decisamente euroscettico e xenofobo che, sulle questioni migratorie e di bilancio, sta cercando di sbarazzarsi degli obblighi europei». È vero che poco prima aveva lodato lo sforzo di Tria di riportare il deficit al 2,4% solo per questo 2018, riducendolo nei prossimi anni, ma il senso del “fastidio” per la Manovra di Salvini & Di Maio resta intatto.

LE REAZIONI DI SALVINI E SAVONA

«Per questi politici Bruxelles e l’Europa – conclude Moscovici – sarebbero la causa di tutti i nostri mali ed è il momento per il popolo, il vero popolo come potrebbero dire loro, di riprendersi il potere dalle mani dei tecnocrati. E’ un’idea che è già stata al cuore della campagna per la Brexit, con lo slogan ‘take back control”». Il Commissario Ue fa anche autocritica e ammette poco dopo, «Bisogna riconoscere che le regole della governance economica europea, che tentano un compromesso tra diverse culture sono incredibilmente complesse e difficilmente comprensibili per i cittadini. In più, i cittadini non sono stati coinvolti nel processo di elaborazione di queste regole: sono state concepite dietro le porte chiuse dell’Eurogruppo». Ma ormai il “danno” è fatto e la replica di Salvini non si fa attendere: «Moscovici parla a vanvera, in Italia non c’è nessun razzismo o xenofobia, ma finalmente un governo scelto dai cittadini che ha bloccato gli scafisti e chiuso i porti ai clandestini. Siamo stufi degli insulti che arrivano da Parigi e da Bruxelles». Sempre di conti pubblici, ha parlato anche il Ministro agli Affari Ue Paolo Savona (altro “sospetto” di Bruxelles di voler uscire dall’Ue) in conferenza stampa spiegando «Non intendo intraprendere alcuna azione contro l’euro, anzi voglio rafforzarlo».