Nella giornata di oggi è andato in scena un nuovo botta e risposta tra il Presidente della Commissione Europea, Jean-Claude Juncker, e il Ministro degli Interni, Matteo Salvini, dopo le stilettate dell’altro giorno tra accuse di violare le regole e controrepliche sullo stato di sobrietà di chi si permette di parlare dell’Italia. L’ex premier del Lussemburgo, infatti, facendo eco alle ultime dichiarazioni del Commissario Pierre Moscovici, ha replicato a muso duro al leader della Lega, secondo cui i due personaggi di spicco della politica di Bruxelles “hanno rovinato l’Europa e il nostro Paese”: parole che hanno portato a sua volta Juncker a dire che l’Italia, a causa di Salvini, potrebbe ritrovarsi a dover raccogliere le macerie e, come prevedibile, nel pomeriggio la querelle si è arricchita di un nuovo capitolo quando il titolare del Viminale ha fatto emanare una nota nella quale risponde a quelle che aveva già definito “inaccettabili minacce” e che “le uniche macerie che dovrò raccogliere sono quelle del bel sogno europeo, distrutto da gente come Juncker”, aggiungendo anche che “sarò felice di ricostruire una nuova Europa con il voto popolare di maggio”. (agg. R. G. Flore)
JUNCKER RICORDA L’ANSCHLUSS
Ha provato a fare “marcia” indietro dopo gli attacchi contro i movimenti populisti in Ue (che di questi tempi non si può non leggere come un netto richiamo all’Italia, prima di tutto) ma ha anche affermato che «siamo in un periodo difficile», ripercorrendo i “capitoli bui” della storia del Vecchio Continente a partire dall’esperienza austriaca. Juncker ha poi commentato, «ricordiamo che l’Anschluss – l’annessione da parte della Germania nazista nel 1938 dell’Austria – «fu accolta con entusiasmo». Per il Presidente della Commissione, non si deve dimenticare che la storia non si ripete, «ma a coloro che la storia non la conoscono manca la forza di pensare al futuro e di gestire il futuro». (agg. di Niccolò Magnani)
JUNCKER, “NON INSULTO EUROSCETTICI”: POI PERÒ..
«Io non insulto nessuno, e neppure gli euroscettici, ho rispetto per loro»: lo ha spiegato il Presidente della Commissione Europea Jean Claude Juncker, il giorno dopo i nuovi attacchi ricevuti da Salvini e Di Maio – con le conseguenti “difese” prese dall’ex premier Matteo Renzi, come trovate qui sotto. Parlando a Vienna per il centenario della Repubblica d’Austria, il presidente uscente osserva i vari pericoli attuali per la tenuta Ue: «Loro pongono delle domande all’Europa e con loro bisogna dibattere, confrontarsi. L’Ue può essere portata avanti con successo solo se questo non avviene contro le nazioni.Io non sposo l’idea di una sostituzione delle nazioni. L’Ue non diventerà gli Stati Uniti d’Europa sul modello degli Usa». Intervenendo poi successivamente, le frasi diventano più “infuocate” e si prevede una possibile nuova reazione da parte degli “euroscettici” italiani: «Dobbiamo alzarci, quando si fa avanti senza ostacoli il pericolo da destra. […] Se uno stupido populismo e un ottuso nazionalismo avviano la loro marcia verso il futuro, bisogna fermarlo, e bisogna farlo quando c’è ancora il tempo per farlo». (agg. di Niccolò Magnani)
RENZI DIFENDE JUNCKER DA SALVINI-DI MAIO
Interviene anche l’ex premier Matteo Renzi, nella querelle a distanza fra il governo e l’Unione Europea, ed in particolare fra il ministro dell’interno, Matteo Salvini, e il presidente della Commissione Europea, Jean-Claude Juncker. Il leader leghista ha replicato alle accuse dell’europeista dicendo “Non parlo con chi non è sobrio”. Un attacco che non è piaciuto all’ex sindaco di Firenze, che ha utilizzato il proprio profilo Instagram per sfogarsi: «Ho discusso spesso con il Presidente Juncker – la premessa – talvolta ci ho anche litigato. Ma l’attacco personale che Di Maio e Salvini gli stanno rivolgendo merita una risposta».
“STANNO COMBINANDO UN DISASTRO”
Secondo Renzi, il governo gialloverde replica alle critiche sempre con l’attacco personale: «Sanno di essere dalla parte del torto – prosegue l’ex presidente del consiglio – e allora attaccano la persona, in questo caso Juncker. È un modo infame di concepire la politica come violenza contro gli avversari anziché come soluzione dei problemi». Uno stile classico dei populisti, prosegue Matteo Renzi, che «usano il Web come un manganello e l’avversario come un bersaglio». Un attacco a Juncker che secondo l’ex premier significa una sola cosa: «Salvini e Di Maio stanno combinando un disastro per l’economia italiana e cercano un capro espiatorio. Le famiglie italiane pagheranno per questi due cialtroni». Attesa la replica dei diretti interessati.