Ieri si sono tenuti a Cisterna di Latina i funerali di Desirèe Mariottini, la sedicenne morta a Roma per un mix letale di farmaci e pillole, stuprata senza pietà dal branco di extracomunitari. Ma le indagini non si fermano: quattro immigrati sono stati arrestati e le forze dell’ordine sono a caccia di un quinto uomo come sottolineato da Storie Italiane. Si cerca un uomo, un italiano che avrebbe preparato il mix letale per la giovane: il cerchio non è del tutto chiuso, la figura identificata dagli inquirenti si chiama Marco e sarebbe stato lui a dare a Desirèe il mix di droghe e farmaci fatale. Anche il padre Gianluca nutre dei dubbi: “E’ stata una trappola, si è fidata di queste ragazza ed è stata attirata in quel posto”. Ed è stato invocato a chiare lettere l’intervento dello Stato, a partire da Rosario Trafiletti: “Su queste questioni bisogna che le istituzioni intervengano”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



LE PAROLE DI GIORGIA MELONI

“Desirèe è stata uccisa una volta da un branco di vermi spacciatori, ma anche quattro volte dal lassismo della sinistra”: un’affermazione dura e netta della leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni in merito alla morte di Desirèe Mariottini. L’ex ministro ha sottolineato di essere pronta ad assumersi le responsabilità delle sue parole, accusando senza tanti giri di parole: “Uccisa da chi promuove la droga, attraverso un martellamento scientifico che tenta di convincerci che drogarsi sia una forma innocente di svago, mentre le cronache, supportate dalle statistiche, ci raccontano sempre più di giovani vittime di overdose. L’ eroina gialla, spacciata da bande di nigeriani, ha causato decine di morti negli ultimi dodici mesi, tra i quali Alice, 16 anni come Desirée, spirata nella desolazione di un bagno della stazione di Udine. Giovani uccisi da una sinistra che spaccia la cultura della morte e che in sei anni di governi filo-tossicodipendenze è riuscita a portare l’ Italia tra le prime nazioni per il consumo di droghe in Europa”. E finisce nel mirino l’immigrazione: “Desirée è stata uccisa da chi ha favorito per anni l’ immigrazione incontrollata in Italia. L’ illegalità questa volta come “resistenza democratica”, in nome dell’ immigrazione di massa, sostenuta dal sindaco di Riace e da tutte le anime belle della sinistra”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



I GENITORI: “CI PERSEGUITA UN DUBBIO”

E’ stato un ultimo saluto toccante, quello alla 16enne Desirèe Mariottini e che si è appena concluso a Cisterna di Latina. I funerali si sono svolti alla presenza di una folla di giovani che non hanno smesso di chiedere giustizia per la 16enne. Ad accompagnare la bara bianca di Desirée all’uscita dalla chiesa, come spiega l’agenzia di stampa Ansa, oltre a centinaia di palloncini, fiori e applausi anche una canzone. Le note di “Torna a casa” dei Maneskin risuonavano all’esterno della chiesa, insieme all’esplosione dei fuochi d’artificio. Sul prato alcuni giovani hanno esposto uno striscione con una scritta viola che ricordava una canzone di Gianluca Grignani: ” “Non c’è direzione ma profumo di viole c’è, tu cammina nel sole”. L’intera comunità si è stretta attorno ai genitori della giovane vittima. Mamma e papà hanno poi voluto dare un messaggio, letto da una zia durante i funerali: “Quando eri piccola ti abbiamo raccontato storie a lieto fine, dove i buoni sconfiggono i cattivi. Forse avremmo dovuto spaventarti a morte per tenerti vicino a noi e non farti spiccare il volo”. Nelle loro parole anche un dubbio atroce che forse li accompagnerà a lungo: “Ci perseguita il dubbio di non aver fatto abbastanza, di non averti raccontato storie in cui i cattivi sconfiggono i buoni e di non averti detto che i malvagi esistono davvero”. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



TANTI GIOVANI PRESENTI: “GIUSTIZIA”

La famiglia di Desirée Mariottini non è stata da sola neppure nel giorno dei funerali a Cisterna di Latina. In tanti erano presenti nel giorno dell’ultimo saluto alla 16enne uccisa dopo essere stata prima drogata e poi violentata dal branco. Erano oltre un centinaio le persone che si sono radunate davanti alla chiesa di San Valentino per ricordare la giovane Desirée tra fiori, applausi e tante lacrime. A sorprendere sono stati soprattutto i tanti ragazzi presenti, quasi coetanei della vittima e che come spiega Repubblica.it hanno accompagnato l’ultimo saluto con uno striscione. “Giustizia per Desirée”, è questo ciò che anche oggi hanno ribadito seppur silenziosamente. La stessa frase era presente anche sulle maglie indossate per i funerali della 16enne. Gli stessi giovani, insieme ad altre persone – conoscenti e non solo – hanno poi accolto calorosamente i genitori ed i familiari di Desirée trovata senza vita il 19 ottobre scorso in un edificio abbandonato di San Lorenzo. All’uscita del feretro bianco dalla chiesa, solo gli applausi hanno rotto l’assordante silenzio. (Aggiornamento di Emanuela Longo)

TANTI GIOVANI PER L’ULTIMO SALUTO

Tantissimi giovani accompagnati dalle loro famiglie hanno partecipato oggi pomeriggio ai funerali di Desirée Mariottini, a Cisterna di Latina, la ragazza di 16 anni stuprata e uccisa nel quartiere San Lorenzo di Roma. Come riportato dall’Ansa, davanti alla chiesa di San Valentino, davanti al quartiere in cui abitava l’adolescente, si possono contare centinaia di persone che non hanno voluto rinunciare a dare l’ultimo saluto alla povera Desirée. In strada, ai cartelli e ai pali della luce, sono stati legati tanti palloncini rosa e bianchi, mentre sul sagrato della chiesa tra le tante corone di fiori, figura anche quella della Regione Lazio. Un altro segnale da parte delle istituzioni è arrivato dall’Assemblea capitolina, che dopo aver proclamato il lutto cittadino ha aperto i lavori con un minuto di silenzio. (agg. di Dario D’Angelo)

DESIRÈE MARIOTTINI FUNERALI

Desirèe Mariottini, oggi funerali a Cisterna di Latina: l’ultimo saluto alla sedicenne uccisa brutalmente e violentata in uno stabile abbandonato nel quartiere San Lorenzo della procura. E’ arrivato il nullaosta dei pubblici ministeri della Procura per la restituzione della salma, con le esequie che sono state fissate per le ore 15.30 nella chiesa di San Valentino. Una tragedia che ha colpito la comunità di Cisterna di Latina, con le indagini delle forze dell’ordine che hanno arrestato i quattro extracomunitari Yusif Salia, Brian Minteh, Mamadou Gara e Chima Allino. Secondo il gip Maria Paola Tomaselli, gli ultimi tre avrebbero “impedito di chiamare i soccorsi”. Storie Italiane ha inoltre evidenziato che la polizia starebbe cercando un uomo italiano, che avrebbe preparato il mix di farmaci dato a Desirèe.

LE PAROLE DEL PADRE DI DESIRÈE

Storie Italiane ha raggiunto telefonicamente il padre di Desirèe Mariottini, Gianluca, che ha parlato: “Le indiscrezioni giornalistiche? Si le ho viste, non è vero niente: l’hanno solo portata lì, è stata una trappola. Là fuori ci sono stato: è un inferno, già da fuori si vede che è un inferno. So solo che era una bimba proprio brava, tutte ca**ate quelle che hanno detto”. Il genitore ha poi parlato di cosa direbbe ai carnefici della piccola sedicenne: “Gli direi che mi hanno levato la vita: ma a questi ragazzi che stavano insieme a mia figlia, spero gli facciano qualcosa. Sono dei diavoli. Le bambine non si toccano. Io da quando è successo sono morto con mia figlia”. Desirèe non sarebbe una tossicodipendente secondo Gianluca Mariottini: “Una cannetta, una cavolata così, ma non si era mai bucata: può aver fumato canne o bevuto birra. Stava sempre con me Desirèe, l’ho cresciuta io: non le mancava niente”. “Amava tutto, ama va la vita, le piaceva divertirsi assieme agli amici”, aggiunge, sottolineando di non aver mai parlato fino adesso “perché ho un dolore che non mi fa neanche parlare, era una bravissima ragazza: se aveva un giacchetto te lo regalava”.