Una ragazza di tredici anni è stata salvata dal suicidio: provvidenziale è stato l’intervento della Polizia di Stato. La giovane, residente nella provincia di Bari, sarebbe stata coinvolta in un “gioco mortale” online con altre quattro adolescenti, tra 12 e 15 anni, di altre regioni italiane, che ha ricordato il fenomeno del Blue Whale. Gli agenti, coordinati dalla Procura minorile di Bari, ha ricostruito la vicenda e salvato la tredicenne. Sarebbe lei l’amministratrice di un gruppo WhatsApp chiamato “Panda”, inoltre avrebbe partecipato alle chat di altri gruppi analoghi denominati “Disastro”, “Disagio” e “Deupolcuassassino”. E avrebbe usato l’app “NoStranger” attraverso la quale si entra in contatto con degli sconosciuti. La ragazza aveva un account Instagram dove aveva pubblicato foto che gli investigatori hanno giudicato «allarmanti ed angoscianti». Tra queste – come riportato dal Corriere della Sera – c’è l’immagine di una stazione ferroviaria con un treno in transito, e frasi come «soffro», «sto male» e «voglio morire».
BARI, POLIZIA SALVA 13ENNE DAL SUICIDIO
Frasi di questo tipo sono state trovate nel diario scolastico della ragazzina pugliese. All’interno era contenuto un biglietto manoscritto con una frase di addio che la ragazza avrebbe lasciato alla madre il giorno del suicidio. Le indagini, stando a quanto riportato dal Corriere della Sera, sono cominciate in seguito alle segnalazioni di alcune amiche della tredicenne. Quest’ultima ha ammesso di essersi procurata i tagli con la lametta di un rasoio e di aver inviato le foto dei gesti autolesivi ad un’amica di scuola. Sul caso stanno lavorando anche le Questure di Marche, Campania, Emilia Romagna, Sardegna, Abruzzo, Lombardia, Calabria, Puglia, Lazio, Toscana, Basilicata, Piemonte e Veneto. Dall’elenco dei partecipanti ai gruppi è emerso che sono coinvolte adolescenti di diverse regioni d’Italia. Questo caso è dunque destinato ad allargarsi, nella speranza di riuscire a spezzare questo cerchio pericoloso.