Mimmo Lucano meglio di una rockstar. Il sindaco di Riace a Milano riempie all’inverosimile la sala Alessi di Palazzo Marino, sede dell’incontro organizzato dal gruppo consiliare di “Milano in Comune” a cui ha preso parte anche il sindaco Beppe Sala. Un incontro sulla carta “aperto a tutti”, ma talmente aperto – spiega La Repubblica – che duecento persone sono rimaste in fila, impossibilitate ad entrare e a seguire dal vivo l’intervento del primo cittadino divenuto il simbolo dell’immigrazione “sostenibile” e che ha voluto in ogni caso uscire in piazza della Scala per salutare i tanti rimasti in attesa per lui fino a quel momento. Ad accogliere Mimmo Lucano a Milano è stato il sindaco del capoluogo lombardo, Beppe Sala, con queste parole:”Mimmo, Milano è con te”. Sala ha aggiunto:”Sono contento di ricevere qui il mio collega di Riace. Da parte di Milano non c’è intenzione strumentalizzare la figura di Mimmo. Siamo qui per ascoltarlo e per cercare di aiutare questo uomo che ha fatto delle cose. Mi ha raccontato la sua storia, per cui dico a tutti: aspettiamo a giudicare”.
MIMMO LUCANO, “C’E’ FAME DI UMANITA'”
Da parte sua Mimmo Lucano, raggiunto da un divieto di dimora nel suo paese dopo l’inchiesta che lo vede indagato per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina ed illeciti nell’affidamento diretto del servizio di raccolta dei rifiuti nell’ambito del suo “Modello Riace“, non ha nascosto il suo stupore per l’accoglienza riservatagli:”Mai avrei immaginato che un giorno una città grande e importante nel mondo come Milano mi avrebbe ospitato, non era nei miei obiettivi diventare così famoso, improvvisamente. Ma c’è fame di umanità. Noi tutti vogliamo il rispetto dei diritti umani. Non c’è niente di sconvolgente nell’avere il desiderio di aiutare le persone al di là delle razze e delle provenienze”. Lucano ha difeso una volta di più il suo modello di accoglienza:”Noi ci siamo trovati in questa situazione perché una mattina all’alba sulla spiaggia un veliero è arrivato pieno di persone. Le case del nostro centro storico erano abbandonate, non avevamo nemmeno le possibilità economica di allacciare l’energia elettrica. Abbiamo portato le candele per le case che di nuovo erano abitate. E così nuove immigrati sono arrivati, come per un disegno del destino. Poco importa se hanno il volto più scuro, sono esseri umani. Questo è stato un processo fantastico, in un posto che era vittima dello spopolamento, della criminalità organizzata. Quando la storia ha cominciato a strutturarsi, abbiamo aderito al programma nazionale per i richiedenti asilo. E siamo diventati meta anche del turismo solidale, perché un piccolo Comune si è aperto in modo spontaneo all’accoglienza, e questo ha incuriosito chi ha fame di umanità, chi vuole un mondo senza barriere, dove tutti hanno gli stessi diritti. Questo ha contribuito a fare rinascere Riace”.