Dopo i fatti avvenuti a Arkhangelsk dove un kamikaze 17enne si è fatto esplodere davanti alla sede dell’Fsb, ex Kgb, in Russia è stata aperta una inchiesta per terrorismo. Ormai non ci sono più dubbi sul fatto che si sia trattato di un vero e proprio attentato che ha provocato un morto (lo stesso attentatore) e tre feriti, tutti dipendenti dei servizi. Pur avendo già identificato il giovane, gli inquirenti al momento hanno preferito non diffonderne la sua identità. Secondo quanto riferito da Repubblica.it, una telecamera a circuito chiuso lo avrebbe ripreso nell’atto di infilare una mano in una borsa che portava con sé e dove si sospetta vi fosse contenuto l’esplosivo. Sui social, invece, sarebbero già trapelate le immagini del suo corpo senza vita. Ancor prima di compiere l’attentato, secondo quanto riportato dai media russi, il 17enne lo avrebbe rivendicato su un canale Telegram, “I discorsi del ribelle”, in cui aveva scritto: “Compagni, adesso nella sede dell’Fsb di Arkhangelsk sarà compiuto un attentato di cui mi assumo la responsabilità. I motivi per voi sono evidenti: l’Fsb falsifica prove e tortura la gente”. Il messaggio, inviato da un account a nome di Valerian Panov, era stato inviato questa mattina alle 8.45, 7 minuti prima dell’esplosione. Successivamente il canale Telegram aveva cambiato nome in “Anarchismo russo”. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



IL PRECEDENTE DOPO RIELEZIONE DI PUTIN

Secondo quanto riportato da Sputnik News, l’attentato avvenuto oggi ad Arkhangels ha un clamoroso precedente che purtroppo fece molti più morti e spaventò l’opinione pubblica in Russia appena due giorni dopo la rielezione di Vladimir Putin. Era il 2004 e nella regione dell’Arcangelo una tremenda esplosione distrusse un palazzo poche ore dopo le Presidenziali al Cremlino: 58 morti tra cui anche 9 bambini. La versione ufficiale di Mosca, che portò all’arresto e condanna di un 26enne ex impiegato dell’azienda del gas, fu quella di un sabotaggio per «vendicare il licenziamento subito». Inutile dire che in molti non credettero a quella versione e spiegarono l’attentato come un rivolta anti Putin. (agg. di Niccolò Magnani)



AUMENTA LA SICUREZZA NELLA REGIONE

Tre i feriti nella sede Fsb di Archangelsk e un solo morto è il bilancio per ora confermato dalle autorità russe dopo le prime notizie filtrate nelle scorse ore. «Secondo i dati preliminari, la persona, che è entrata nell’edificio, ha preso dalla sua borsa un oggetto non identificato che è poi esploso tra le sue mani provocando ferite mortali», ha spiegato un portavoce del comitato anti-terrorismo di Mosca all’agenzia Tass. Il Governatore Orlov, parlando ancora con la stampa russa proprio pochi minuti fa, ha assicurato che ogni precauzione è stata presa per la messa in sicurezza dell’area: «Adottiamo misure per aumentare la sicurezza dei civili e degli edifici pubblici nella regione di Arcangelo». A differenza di quanto si possa pensare, nel Caucaso del Nord gli attacchi contro la polizia o ancora peggio contro i servizi di sicurezza potentissimi del Cremlino, sono cosa alquanto rara il che aumenta il mistero sui reali moventi dietro all’attentato kamikaze di questa mattina. (agg. di Niccolò Magnani)



È MORTO IL TERRORISTA, UN KAMIKAZE DI 17 ANNI

Arrivano importanti aggiornamenti in merito all’attentato avvenuto questa mattina ad Arkhangelsk, cittadina situata nel nord della Russia. Nei pressi dell’ufficio della sede regionale dei servizi segreti, l’Fsb (ex Kgb), è scoppiato un ordigno che ha provocato la morte di una persona e il ferimento di altre tre. Stando a quanto riferisce l’edizione online di Repubblica, la vittima sarebbe proprio l’attentatore, di cui ancora non si conoscono le generalità. Si sa solo che si tratta di un ragazzo minorenne, appena 17enne, che si è probabilmente fatto esplodere anche se per motivi non ancora chiari. Pare che il ragazzo avesse portato con se una bomba artigianale, fatta deflagrare appena lo stesso 17enne ha varcato l’ingresso dell’Fsb. Una volta che è esploso l’ordigno, e dopo alcuni attimi di terrore e panico, l’edificio è stato completamente evacuato, come riferito dall’agenzia di stampa Interfax. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

BOMBA NEI PRESSI DELL’FSB

Paura in Russia per l’esplosione verificatasi davanti ad un ex ufficio Kgb, oggi Fsb, ad Arkhangelsk. Come riportato da La Repubblica, nella deflagrazione avvenuta davanti alla sede regionale dei servizi segreti una persona è morta e altre tre sono rimaste ferite. Come riportato dall’agenzia di stampa Tass, il governatore della regione di Arkhangelsk, Igor Orlov ha dichiarato:”C’è una vittima la cui identità è ancora da stabilire. E tre persone sono state ricoverate”. Per il momento le cause dell’esplosione non sono ancora chiare, ma non si esclude possa essersi trattato di un attentato diretto a colpire l’Fsb. Quel che è certo è che a farne le spese non sia stato un membro dei servizi segreti russi ma un passante che al momento dell’esplosione si trovava a camminare per caso nei pressi dell’ufficio regionale.

RUSSIA, ESPLOSIONE DAVANTI EX UFFICIO KGB

La vittima dell’esplosione avvenuta nel nord della Russia, davanti all’ufficio regionale dell’Fsb di Arkhangelsk, è morta mentre riceveva assistenza medica. Stando a quanto riferito dall’agenzia di stampa Tass, un portavoce della Commissione nazionale anti-terrorismo ha confermato che la deflagrazione è avvenuta all’ingresso dell’edificio dell’ex Kgb. Lo stabile, riporta Interfax, subito dopo lo scoppio è stato immediatamente evacuato e messo in sicurezza. L’agenzia di stampa governativa Sputnik sostiene che i tre feriti facciano parte dei dipendenti dei servizi di sicurezza e aggiunge che ad essere morto sia stato in realtà l’attentatore. Versioni dunque discordanti per un quadro in via di definizione. Il governatore della regione ha comunque chiarito la gravità della situazione comunicando alla gente del posto che il massiccio dispiegamento di forze armate non è frutto di un’esercitazione ma di una reale emergenza.