Importanti novità, nelle ultime ore, relative al giallo di Renata Rapposelli, la pittrice uccisa nell’ottobre di un anno fa e per il cui delitto sono in carcere il figlio Simone e l’ex Marito Giuseppe Santoleri. Ora quest’ultimo ha accusato a sorpresa il figlio definendolo il solo responsabile della morte violenta dell’ex coniuge. Le novità di cui si parla oggi potrebbero essere definitive per fare luce sulle modalità di uccisione della pittrice 63enne. L’inaspettato cambio di versione di Giuseppe andrebbe a raccontare qualcosa di nuovo e sconvolgente rispetto a quanto realmente accaduto nell’ottobre dello scorso anno. Dal carcere ha contattato direttamente il pm di Teramo senza neppure passare attraverso i suoi avvocati e nel corso di un lunghissimo interrogatorio durato circa 4 ore – come ribadito dall’inviato de La vita in diretta – durante il quale ha puntato il dito contro il figlio. Ha raccontato tutto, dall’arrivo in casa di Renata alla discussione tra i tre per motivi economici. Renata voleva gli arretrati non ancora corrisposti ma, secondo quanto raccontato dall’uomo ci sarebbe stata subito una lite culminata in colluttazione tra la donna e Simone. A quel punto il figlio le avrebbe stretto un braccio attorno al collo afferrandola da dietro fino alla morte. All’ultimo momento avrebbero pensato di chiamare i carabinieri, ma poi avrebbero cambiato idea. Il corpo di Renata sarebbe rimasto in casa per tre giorni, poi Giuseppe e Simone lo avrebbero caricato sulla loro 600 e portato a Tolentino dove sarebbe stato abbandonato. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



“SI È LIBERATO DI UN PESO”

Sta facendo discutere la confessione di Giuseppe Santoleri, ex marito di Renata Rapposelli, la pittrice 63enne scomparsa misteriosamente dal 9 ottobre 2017, giorno in cui gli inquirenti sostengono sia stata uccisa prima del ritrovamento del suo corpo sulle rive del fiume Chienti, a Tolentino avvenuto il 10 novembre scorso. Sono accuse pesanti quelle lanciate dall’uomo nei confronti del figlio Simone, al quale ha attribuito la morte della ex consorte allontanando così ogni accusa contro di lui. L’ex marito, come spiega TgCom24 non aveva mai affrontato l’interrogatorio di garanzia poichè, nel giorno in cui era stato fissato, l’uomo aveva accusato problemi di salute e per questo era finito in ospedale. Nel corso delle nuove ed sorprendenti dichiarazioni spontanee che l’uomo ha chiesto di fare al pm, ha spiegato che la donna fu soffocata dal figlio nel bel mezzo di un litigio per motivi economici, asserendo che Simone sarebbe di fatto il solo responsabile. Il legale dell’uomo, avvocato Alessandro Angeloxzi, ha dichiarato: “Confermo che Santoleri ha rilasciato dichiarazioni spontanee, molto sofferte. Si è voluto liberare di un peso psicologico che grava su di lui da troppo tempo”. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



SIMONE SI “TRADISCE” IN CARCERE…

Non ci sarebbero soltanto le dichiarazioni spontanee fornite da Giuseppe Santoleri ad incolpare della morte di Renata Rapposelli, la pittrice scomparsa lo scorso 9 ottobre e ritrovata cadavere il 10 novembre a Macerata, il figlio della coppia Simone. Proprio lui, infatti, come appurato dalla trasmissione Chi l’ha visto? di Rai 3 avrebbe reso in carcere, a due compagni di cella, alcune dichiarazioni alquanto compromettenti sulla morte della madre:”Mi ha rovinato la vita quando ero ragazzo e me la sta rovinando anche adesso che è morta. Se quel giorno la situazione non mi fosse sfuggita di mano, io a quest’ora non stavo qui”. Ma c’è di più: i detenuti hanno raccontato che ad accompagnare queste gravi dichiarazioni Simone Santoleri “stringeva le mani come a voler strozzare qualcuno”. Parole che non possono non portare alla mente quelle del padre Giuseppe, secondo cui Simone avrebbe preso Renata per un braccio e l’avrebbe “strangolata dopo una lite”. (agg. di Dario D’Angelo)



OMICIDIO RENATA RAPPOSELLI, IL COLPO DI SCENA

Un nuovo colpo di scena sulla morte di Renata Rapposelli, la pittrice originaria di Chieti che da anni viveva ad Ancona. L’ex marito Giuseppe Santoleri, in carcere da sette mesi, ha chiesto al pm della procura di Teramo Enrica Medori di essere sentito e lunedì ha attribuito al figlio Simone, anche lui attualmente detenuto, l’omicidio della donna, trovata morta il 10 novembre dello scorso anno in contrada Pianarucci, a Tolentino. L’uomo ha rilasciato dichiarazioni spontanee equivalenti ad una sorta di confessione. Renata Rapposelli sarebbe stata soffocata durante un litigio per motivi economici. Della svolta si è interessata ieri sera anche la trasmissione Chi l’ha visto. L’avvocato Alessandro Angelozzi, che assiste l’ex marito della vittima, ha dichiarato: «Confermo che il mio assistito ha rilasciato dichiarazioni spontanee molto sofferte. Si è voluto liberare di un peso psicologico che grava su di lui da troppo tempo».

OMICIDIO RENATA RAPPOSELLI, EX MARITO ACCUSA FIGLIO SIMONE

Giuseppe Santoleri non aveva mai affrontato prima d’ora l’interrogatorio di garanzia perché quando era stato fissato era stato poi ricoverato per problemi di salute. Ora lui e il figlio Simone sono in carcere con l’accusa di omicidio volontario in concorso e distruzione di cadavere. Giuseppe, che si sarebbe anche confidato con uno dei compagni di cella che lo avrebbe convinto a parlare, ha raccontato al pm della lite scoppiata in casa per soldi. Ha spiegato che la donna voleva tornare a vivere con lui perché aveva problemi economici. Sarebbe scoppiata una discussione con il figlio: nella concitazione del momento Simone l’avrebbe afferrata per un braccio e soffocata. Padre e figlio, per i quali è stato chiesto il giudizio immediato nelle scorse settimane, affronteranno il processo davanti alla Corte di Assise, la cui prima udienza è fissata per il 16 gennaio. Come riportato da Centropagina, l’avvocato Gianluca Carradori, che difendeva l’ex marito della pittrice con il collega Angelozzi e da solo il figlio Simone, ha lasicato la difesa di Giuseppe.