Sta suscitando reazioni generalmente positive l’annuncio fatto dal sindaco di Genova, Marco Bucci, fresco di nomina quale commissario straordinario per la ricostruzione del viadotto sul torrente Polcevera dopo il crollo dello scorso 14 agosto, di rinunciare al compenso di 200mila euro che gli toccherebbe per rivestire questa carica. La scelta del primo cittadino è stata improntata sul rispetto della memorie delle vittime e a commentarla è arrivato anche il Governatore della Liguria, Giovanni Toti, che sulle frequenze di Radio24 ha però messo sull’attenti il sindaco e Marina Latella e Oscar Giannino, conduttori di “24Mattino” ha ricordato che Bucci “raccoglierà più grane che onori” ricordando che la sua è la nomina di una figura politica dopo che il Governo e il Ministero delle Infrastrutture, negli ultimi giorni, avevano valutato soprattutto per il ruolo di commissario delle personalità più tecniche. (agg. R. G. Flore)



UNA FORMA DI RISPETTO NEI CONFRONTI DELLE VITTIME

Marco Bucci è pronto ad immergersi a capofitto nel suo nuovo ruolo di commissario straordinario di Genova dopo l’investitura ufficiale degli scorsi giorni. A conferma di ciò, le recenti dichiarazioni del primo cittadino genovese che ha spiegato di essere pronto a rinunciare al suo compenso di super commissario da 200mila euro, in segno di rispetto nei confronti delle vittime dirette ed indirette del crollo del Morandi. Bucci ha altresì parlato in occasione della conferenza stampa a palazzo Tursi in vista della partita della nazionale italiana, l’amichevole con l’Ucraina in programma il prossimo mercoledì. Affiancato dal commissario tecnico Roberto Mancini, dall’assessore regionale allo Sport Ilaria Cavo, e dal direttore della Figc, Michele Uva, Bucci ha spiegato: «Questo evento sarà a beneficio degli orfani delle vittime del crollo e in solidarietà a coloro che più stanno soffrendo per gli effetti della tragedia ma è anche un simbolo di come vogliamo tornare sulla strada giusta, ritrovare l’energia, la voglia di crescere e il modo di immaginare il futuro che avevamo intrapreso brillantemente prima della tragedia». Secondo il sindaco, gli azzurri in campo sono un po’ come i genovesi nella vita di tutti i giorni «perché come lottano le squadre – ha detto – così lottiamo noi, genovesi, per continuare il nostro cammino di crescita e avere presto un nuovo ponte». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



“PRONTO A RINUNCIARE AL MIO COMPENSO”

Il lavoro del sindaco di Genova Marco Bucci da commissario straordinario per la ricostruzione del ponte dopo il crollo del viadotto Morandi è ufficialmente iniziato. Il primo cittadino, a margine della presentazione dell’amichevole di calcio Italia-Ucraina, prevista per mercoledì 10 ottobre a Marassi, ha parlato delle sue prime intenzioni:”Esclusa l’assicurazione, che serve, la mia intenzione sarebbe di rinunciare ai 200.000 euro previsti per l’incarico di commissario ma non voglio dirlo ufficialmente adesso perché in passato mi è già capitato di voler fare una rinuncia e alla fine si è scoperto che non era possibile. Fino a quando non ho capito bene i meccanismi, non posso confermarlo. L’intenzione c’è, datemi ancora una settimana di tempo”. Bucci, come riportato da Rai News, ha anche ribadito che per costruire il nuovo ponte serviranno 12-16 mesi:”Per ora ho visto progetti che, comprendendo sia smontaggio che costruzione, variano dai 12 ai 16 mesi”, ha detto. (agg. di Dario D’Angelo)



NOMINA BUCCI UNISCE GOVERNO E OPPOSIZIONI

L’appoggio al sindaco di Genova è di fatto bipartisan, il che stupisce in un momento in cui le divisioni politiche – specie sulla gestione del Governo del disastro di Genova – sono ancora all’ennesima potenza: «Avevamo proposto, pochi giorni dopo il crollo del ponte Morandi, il nome dello stesso Bucci, in qualità di sindaco della città», spiega il Pd Liguria in una nota, cui fanno seguito i deputati liguri di Forza Italia «era una scelta di buon senso che avrebbe dovuto essere fatta da subito». Al Ministro Di Maio, «adesso il governo centrale e le amministrazioni locali hanno gli stessi oneri, le stesse responsabilità e una grande sfida da vincere insieme» si unisce il titolare del Mit Danilo Toninelli, «avrà un compito delicato e importante» fino a giungere a Salvini (qui sotto, ndr) e Giorgia Meloni, «una persona che può sicuramente fare la differenza in positivo». Assieme alla città, la Diocesi ora anche la politica si schiera con il nuovo Commissario per la Ricostruzione: Marco Bucci ora dovrà dimostrare di poter valere la fiducia e di poter fare i conti con un Decreto che non hai mai nascosto di non condividere in molte parti. 

SALVINI, “BUON LAVORO AL SINDACO”

Proseguono i commenti politici in merito all’investitura del sindaco di Genova, Marco Bucci, come Commissario straordinario del capoluogo ligure. Ieri sono state sciolte le riserve, con il presidente del consiglio, Giuseppe Conte, che ha annunciato la scelta, ricaduta appunto sul primo cittadino genovese. Tanti i complimenti e gli “in bocca al lupo” rivolti a Bucci, fra cui quelli del ministro dell’interno Matteo Salvini. Il vice-presidente del consiglio ha voluto utilizzare la propria pagina Facebook per congratularsi pubblicamente con Bucci, scrivendo: «Buon lavoro al sindaco Marco Bucci, nominato Commissario per la ricostruzione, tutta Italia tifa per una Genova sempre più bella!». Intanto, nella giornata di lunedì 8 ottobre, si terrà una manifestazione nella Valpolcevera, organizzata dal comitato “Oltre il ponte”, con l’aggiunta dei commercianti di Certosa e Bolzaneto: gli sfollati chiederanno maggiore attenzione del governo nei loro confronti. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

VAZIO: “GOVERNO LO SOSTENGA”

“Bene la nomina di Bucci ma ora il governo lo sostenga”, questo il commento del parlamentare del Partito Democratico Franco Vazio sulla scelta ricaduta sul sindaco di Genova come commissario per la ricostruzione del Ponte Morandi. Come riporta Rsvn, l’esponente dem ha spiegato: “Dopo la tragedia del crollo sono passati inutilmente quasi due mesi rispetto alla mia proposta. Oggi abbiamo almeno il nome del Commissario e non nego di essere contento che quella mia indicazione abbia trovato consenso”. E aggiunge: “Resta però il nulla del Decreto Genova (niente soldi, nessuna scelta, nessun criterio per la ricostruzione) e l’abbandono di fatto da parte del Governo dei progetti del Terzo Valico e della Gronda. Auguro al sindaco Bucci un buon lavoro e assicuro tutto il sostegno dei parlamentari del Pd per quanto necessario alla sua opera. È evidente, tuttavia, che questo nome non risolve i problemi di Genova, appesantiti dal mutismo della Lega e dalla confusione e dalla voglia per il ‘no a prescindere’ del M5S. Servirebbe una forza e una reazione collettiva della politica che invece, per evidenti ragioni di opportunità politiche in seno al Governo, sino ad ora non c’è e non c’è stata”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)

PASTORINO: “STRADA IN SALITA”

Arrivano nuove reazioni dal mondo politico locale-nazionale sulla nomina del sindaco di Genova Marco Bucci per la ricostruzione dopo il crollo del ponte Morandi. Ecco le parole del capogruppo di Rete a Sinistra/LiberaMente Liguria Gianni Pastorino: “Al governo sono serviti ben 51 giorni per arrivare a una fra le scelte piu’ logiche e ovvie: a questo punto l’incarico a Bucci sembra una manovra piu’ attinente al calcolo politico che alla reale attenzione per Genova. Certo: in questi casi la figura del sindaco e’ preminente, a patto che sia in condizione di agire. Ci auguriamo, quindi, che gli vengano forniti tutti gli strumenti necessari per poter fare il suo lavoro”. Continua Pastorino, come riportato da Tele Nord: “Resta la delusione del Decreto Genova ovunque criticato, che produce immobilismo, che non assicura alcuna prospettiva di crescita alla citta’ e che non risolve ne’ i problemi causati dal crollo ne’ quelli precedenti. Siamo l’unico Paese al mondo in cui il responsabile di un disastro viene esonerato, di fatto, dal pagare immediatamente i danni. Da questa prospettiva, il Decreto Genova e’ destinato a produrre un’enormita’ di contenziosi. Con questi presupposti, il lavoro del il primo cittadino si profila molto difficile, in salita”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)

OPPOSIZIONE ALL’ATTACCO

E’ ricaduta sul sindaco di Genova Marco Bucci la scelta per il commissario per la ricostruzione dopo il crollo del ponte Morandi. Soddisfatto il governo, ma non mancano le critiche da parte delle forze di opposizione. Nel mirino la tempistica della scelta, giunta solo due mesi dopo il crollo. Partito Democratico all’attacco, ecco le parole di David Sassoli: “Solo per arrivare alla geniale soluzione di nominare commissario per #Genova il sindaco di Genova #Bucci, #Salvini e #DiMaio hanno impiegato quasi due mesi. Figuriamoci per aprire i ristoranti sul viadotto”. Questo il commento della dem Anna Rita Leonardi: “Cioè ci avete messo più di 50 giorni per nominare commissario per Genova il SINDACO #Bucci??? 50 giorni???”. Critiche anche da Forza Italia con Mariastella Gelmini: “Dopo quasi due mesi dalla tragedia del Ponte Morandi, il governo nomina commissario il sindaco di Genova #Bucci. Ma non si poteva fare il giorno dopo il crollo? “. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)

CONTE: “LA PERSONA GIUSTA”

Alla fine è arrivata l’ufficialità, il commissario di Genova, colui che avrà poteri straordinari per gestire l’emergenza del capoluogo ligure, sarà una persona che la nota città marittima la conosce come le sue tasche, ovvero, il sindaco Marco Bucci. Qualcosa si era già capito nella giornata di ieri, quando è iniziata a circolare con forza la candidatura del primo cittadino genovese, dopo che era sorto il problema del conflitto di interessi per Claudio Gemme, top manager di Fincantieri. Alla fine l’ha spuntata Bucci, sia per la sua “genovesità”, sia perché un’ala del Movimento 5 Stelle e della Lega stava iniziando a spingere verso la “non nomina” dell’altro forte candidato. Quindi è arrivato l’annuncio di Conte, e poi le dichiarazioni dello stesso Bucci. Il sindaco ha parlato di ricostruzione in 12-16 mesi, rispettando quindi le tempistiche da tempo annunciate, che parlavano di nuovo ponte entro la fine del 2019/inizio del 2020. «Ho nominato una persona seria, il sindaco Bucci – le nuove dichiarazioni di poco fa del presidente del consiglio, Giuseppe Conte, parlando con i cronisti presenti ad Assisi – abbiamo pensato che è la persona giusta dopo varie valutazioni rispetto ai compiti che lo aspettano. Riteniamo che saprà operare, ho avuto – ha proseguito il premier – un confronto lungo con lui. L’ho conosciuto come sapete perché sono stato a Genova già il giorno della tragedia e abbiamo lavorato più volte, l’ho avuto al fianco, ho coordinato vari comitati per i soccorsi, cinque o sei, quindi ho già una certa frequentazione». Conte parla di “persona giusta” ed inoltre “eletta dai cittadini” in quanto sindaco di Genova; infine, lo stesso Bucci ha un forte “interesse” nel risolvere l’emergenza genovese per ovvi motivi. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

ENTUSIASTA IL COMMISSARIO BUCCI

Poche parole, tanti fatti: per Marco Bucci questo è stato finora a questo si augurano i genovesi che possa essere la sua “missione” da Commissario Straordinario per la Ricostruzione del ponte Morandi, nominato oggi ufficialmente dal premier Conte (qui tutti i dettagli). Ricostruzione in 16 mesi – ma non come “certezza” bensì come intento e sforzo di tensione -; Autostrade fuori dal progetto, con qualche spiraglio lasciato aperto e variazioni al Decreto Genova del Governo che proprio non piace al “supercommissario” appena nominato. Le prime parole del sindaco sono incoraggianti, da questo punto di vista: «Avere un ponte per Genova, il più bello possibile, questo sarà il tratto distintivo del mio mandato» e poi subito dopo, «Con Conte ci siamo sentiti al telefono, abbiamo lavorato su alcune variazioni in positivo che ci consentano di andare avanti». Sui termini della ricostruzione, Bucci spiega che «La promessa è un ponte di alta qualità e nel minor tempo possibile. Per la ricostruzione serviranno 12, 15 o 16 mesi»: il più possibile risicato nei proclami, uomo pragmatico che in questi mesi ha conquistato la stima dei suoi cittadini, ora è chiamato ad una prova assai impegnativa visti i tanti problemi di fatto ancora tutti da affrontare dopo gli oltre 50 giorni di “attesa” dal crollo fino alla nomina da commissario.

LA DIOCESI DI GENOVA: “LA CITTÀ PREGHI PER LUI”

«Il governo ha scritto chiaro sul decreto che Autostrade è fuori. Io devo rispettare quel che dice il decreto, quello che dice il mio capo che è il presidente del Consiglio. Questo vuol dire che chi non ha avuto a che fare con il ponte deve avere la possibilità di giocare la sua partita», ha spiegato Bucci, che pure col Governo e il M5s aveva “litigato” giorni fa proprio per voler concedere alla concessionaria la possibilità di pagare la ricostruzione del Morandi evitando perdite di tempo su altre gare d’appalto Ue. Per ora, Conte la spunta ma non è detto che il dialogo tra Bucci e Palazzo Chigi non possa portare a novità nei prossimi giorni. La città per ora ha preso bene la notizia della nomina, dagli stessi sfollati che chiedono che il sindaco «non cambi il suo carattere». Don Massimiliano Moretti, parroco di Santa Zita, cappellano del Lavoro e responsabile del percorso diocesano di Formazione politica della Diocesi di Genova, ha commentato «Siamo molto contenti della nomina di Bucci perché, a prescindere dalla sua appartenenza politica, come sindaco della città rappresenta tutti i cittadini genovesi. […] Speriamo che tutta la città lo aiuti per portare a termine questo compito arduo che dipenderà anche dai mezzi economici che il commissario avrà a disposizione per portare a termine il lavoro».