Continuano senza sosta le ricerche del piccolo di due anni, scomparso nella zona di Lamezia Terme mentre si trovava insieme alla madre, Stefania Signore, di 30 anni, ed al fratello di sette anni. La famiglia è stata sorpresa da un violento temporale mentre rientrava a casa e non ha fatto in tempo a mettersi in salvo. A distanza di quasi 48 ore dalla tragedia, il bambino non si trova e con il passare delle ore le speranze di ritrovarlo in vita si affievoliscono. Sul posto sono impiegate decine di persone appartenenti ai vari corpi di polizia con il coordinamento del Comando provinciale di Catanzaro dei vigili del fuoco. Le condizioni atmosferiche non facilitano l’operazione di recupero, con nuove forti piogge fascia jonica catanzarese, tra Botricello e Davoli, e l’esondazione di alcuni torrenti che hanno causato l’allargamento di alcuni tratti della statale 106 jonica e di qualche abitazione. [agg. di Dorigo Annalisa]
LA DRAMMATICA TELEFONATA
Ha fatto in tempo ad avvisare il marito, prima di morire. Stefania Signore, 30enne di Gizzeria Lido (Calabria), madre di due bambini, è morta ieri sera assieme al figlio più grande, di 7 anni, travolti dalla furia del fango e dell’acqua. La donna stava tornando a casa dopo una giornata di lavoro con tappa dalla suocera a prendere i piccoli, quando è stata appunto sorpresa da un devastante maltempo. Vicina ad un tunnel, temendo forse di rimanere bloccata con la propria automobile, ha preferito lasciare l’auto in sosta, per scendere e trarre in salvo i due bambini. Una mossa che le è stata fatale visto che poche ore dopo il suo cadavere è stato ritrovato in un fiume, e pochi metri più avanti quello del figlio di 7 anni. Ancora disperso il piccolo di due anni anche se ormai le speranze di trovarlo in vita sono a dir poco flebili. Prima di morire, la telefonata disperata al marito Angelo attorno alle ore 20:00 di giovedì sera «Stiamo annegando in auto», poi il silenzio. La famiglia ha dato l’allarme, diramando un appello anche sui social, ma alla fine è arrivato il triste epilogo che potrebbe aggravarsi ulteriormente… (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
IL COMMENTO DEL PREMIER CONTE
La Calabria è in ginocchio per l’allerta meteo e l’Italia è scossa per la tragedia di Stefania Signore, che ha perso la vita assieme al figlioletto di 7 anni, con quello più piccolo di 2 che risulta ancora disperso, a causa dell’acqua e i detriti che hanno investito la macchina in cui madre e figli viaggiavano. Una situazione drammatica con l’allerta meteo che resta alta da parte della Protezione Civile. Il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, con un tweet ha voluto esprimere la sua vicinanza alle popolazioni colpite dal nubifragio: “Seguo con apprensione l’evolversi degli eventi in Calabria dopo l’ondata di maltempo che ha colpito alcune aree della regione. Sono in contatto costante con il Capo del Dipartimento della Protezione Civile Angelo Borrelli che si sta recando sul posto per monitorare la situazione». Lo scrive in un Tweet il presidente del Consiglio Giuseppe Conte.” (agg. di Fabio Belli)
RICERCHE CONCENTRATE NELL’AREA DELL’INCIDENTE
Tragedia a Lamezia Terme per il maltempo: una donna è morta insieme al figlio di sette anni, mentre l’altro figlio di due è disperso. Stefania Signore era uscita prima da lavoro per andare a prendere i figli dai nonni, a Curinga, quindi stava tornando a casa, a Gizzeria, quando è stata travolta dalla piena. Il mancato rientro a casa ha destato le preoccupazioni del marito Angelo Frija, che quindi ha avvertito i vigili del fuoco nel corso della notte. La vettura su cui viaggiava la donna era stata trovata con le quattro frecce accese e vuota a San Pietro Lametino, frazione di Lamezia Terme. Le ricerche si sono concentrate nell’area e così, a distanza di 50 metri l’uno dall’altro, sono stati trovati i corpi della madre e del bambino di 7 anni, mentre l’altro figlio risulta ancora disperso. Il più grande dei figli, il cui cadavere è stato recuperato dai vigili del fuoco poco lontano da quello della madre, aveva compiuto da poco sette anni, precisamente il 25 settembre scorso.
L’ULTIMA TELEFONATA AL MARITO
Sulla tragedia di Lamezia Terme stanno emergendo drammatici retroscena. Come quello della telefonata alle 20.15 con l’accorata richiesta di aiuto al marito. Parole concitate quelle di Stefania Signore, poi la voce è stata interrotta da un boato, quindi il silenzio. Quello spettrale silenzio ha accompagnato il sopralluogo dei tecnici, che si sono subito attivati per cercare lei e i suoi due figli. L’ultima chiamata della 30enne è durata pochi secondi. Per quanto riguarda la dinamica, i tre stavano rientrando a casa. I piccoli erano reduci da una gita dal nonno. Un violento nubifragio li ha sorpresi in aperta campagna, poco lontano dalla zona industriale di Lamezia Terme. Quindi la chiamata al marito, operatore turistico di Curinga. Poi la piena. Dentro l’auto, travolta da una valanga di acqua e fango spinta dal torrente in piena, non c’era nessuno. I tre erano infatti usciti su consiglio dell’uomo che ha perso la sua famiglia.
TRASCINATI DALLA FURIA DELL’ACQUA
Stefania Signore e il figlio di sette anni sono morti per soffocamento da fango e detriti. Questo il risultato dell’esame cadaverico a cui sono stati sottoposti i corpi di mamma e figlio. Probabilmente l’acqua è entrata all’interno dell’abitacolo, quindi la macchina sarebbe diventata ingestibile. La paura che il mezzo potesse trasformarsi in una trappola potrebbe aver spinto la giovane madre a scendere dall’auto per mettersi in salvo con i due bambini. Ma un torrente di fango li ha travolti e trascinati per 900 metri, come riportato dal Corriere della Calabria. La piena li ha depositati in un’insenatura, a distanza di 50 metri l’uno dall’altro. Non c’è traccia invece dell’altro bambino, quello più piccolo. Le ricerche sono andate avanti per ore e proseguiranno fino al ritrovamento. Invece i corpi della mamma e del bimbo senza vita presto potrebbero essere consegnati alla famiglia per concedere ai parenti l’ultimo saluto.