Era componente del Direttivo provinciale di Coldiretti Giovani Impresa. Un giovane impegnato,che amava il suo lavoro e dedicava il suo tempo libero a tutti quelli come lui. E il suo impegno era riconosciuto. Alla notizia della morte in un incidente in moto, al momento inspiegabile se non che il mezzo su cui viaggiava sia sbandato improvvisamente, subito è stato  rilasciato un messaggio ufficiale: “L’intera Coldiretti Ravenna, a partire dal Presidente e dal Direttore Walter Luchetta, ai membri di giunta, del Consiglio provinciale e del Comitato provinciale Giovani Impresa, sino ai dipendenti tutti, esprimono “massima vicinanza e cordoglio alla famiglia, agli amici, ai colleghi di Francesco.” Lascia una sorella e un figlio di soli 4 anni. Lavorava come agricoltore nella proprietà di famiglia, dove viveva insieme ai genitori, a Solarolo (Agg. Paolo Vites)



LASCIA UN FIGLIO DI 4 ANNI

Grande sgomento a Ravenna per l’incidente stradale in cui questa mattina ha perso la vita Francesco Mazzini, 28 anni, finito fuori strada con la sua moto e ritrovato intorno alle 7:20 da alcuni automobilisti di passaggio in un fosso tra Cotignola e Solarolo. Il giovane agricoltore, padre di un bambino di soli 4 anni, sarebbe finito fuori strada per motivi ancora da chiarire ma – come riportato da Il Resto del Carlino – non ci sono ormai dubbi sul fatto che abbia fatto tutto quanto da solo. Sul posto dopo l’allarme lanciato dagli automobilisti sono intervenute un’ambulanza e un’automedica, ma per il 28enne non c’è stato nulla da fare e i sanitari non hanno potuto far altro che constatare il decesso. Francesco Mazzini, come riportato da Ravenna Today, aveva una grande passione per il calcio e in particolare per il suo amato Cesena. 



GLI AMICI DI FRANCESCO, “PADRE AMOREVOLE”

A ricordare Francesco Mazzini, l’agricoltore morto a 28 anni in un incidente in moto, sono stati anche il presidente Coldiretti Ravenna Nicola Dalmonte e il delegato di Giovani Impresa Michele Graziani, come riporta Ravenna Today:”Siamo letteralmente distrutti, annientati da questa tragedia assurda e ingiusta. Con Francesco non perdiamo solo un imprenditore instancabile e capace, ma anche un padre di famiglia amorevole, un amico vero, un collega che nonostante la giovane età e nonostante fosse all’inizio del suo percorso sindacale e di rappresentanza all’interno di Coldiretti, non faceva mai mancare la propria presenza, il proprio apporto e impegno”. Insomma, da come viene descritto da chi lo ha conosciuto, Francesco Mazzini era quel che si definisce un “ragazzo d’oro”, sottratto alla sua famiglia e ai suoi cari fin troppo presto.