Diverse migliaia di persone hanno partecipato alla manifestazione Riace per esprimere la propria vicinanza e il proprio affetto al sindaco Mimmo Lucano, finito in manette con l’accusa di favoreggiamento all’immigrazione clandestina. Tra le partecipanti al corteo anche l’ex presidente della Camera, Laura Boldrini, che si è così espressa davanti alle telecamere: “Sono cittadina onoraria di Riace dal 2013 ma ho conosciuto e amato questa straordinaria esperienza molto prima – spiega la Boldrini – nel pieno rispetto della magistratura, ho ritenuto necessario essere qui oggi per manifestare sostegno a Lucano. Sono certa che sarà in grado di chiarire ogni accusa. Ritengo indecoroso che un ministro dell’Interno indagato per sequestro di persona abbia gioito dell’arresto del sindaco. Piuttosto dovrebbe farlo per quello dei capi delle ‘ndrine”.
MIGLIAIA DI PERSONE A RIACE
Più di tremila persone hanno sfilato a Riace per manifestare la propria vicinanza a Mimmo Lucano, il sindaco del comune calabrese arrestato con l’accusa di aver favorito l’immigrazione clandestina. Come riportato da Il Fatto Quotidiano, il corteo dopo aver percorso le strade del paese si è spinto fin sotto la casa del sindaco e a quel punto i suoi sostenitori hanno urlato:”Tieni duro, continua a lottare sempre. In questa battaglia di civiltà non sarai mai solo!”. La risposta del sindaco non si è fatta attendere: alla vista del corteo, Lucano da dietro una finestra con zanzariera si è affacciato salutando, evidentemente commosso, col pugno chiuso in direzione della folla. Al suo gesto hanno replicato i partecipanti al corteo intonando “Bella ciao”. Un nutrito gruppo di migranti ha più volte gridato “Riace non si arresta. Mimmo Lucano libero”. (agg. di Dario D’Angelo)
FIORE DI FORZA NUOVA DIFFONDE INTERCETTAZIONI FAKE SU MIMMO LUCANO
Il leader di Forza Nuova, Roberto Fiore, ha diffuso un’intercettazione fake riguardante il sindaco di Riace, Domenico Lucano. Si tratta di un colloquio in cui lo stesso primo cittadino calabrese viene accreditato, ma che in realtà risulta essere completamente falso, come riportato dai colleghi di Tpi. Nell’intercettazione si parla di un matrimonio fra un 70enne e una giovane donna immigrata: «Li faremo sposare – si sente – Ha 70 anni, è stupido, quasi un animale. Lei ha già avuto 3 fogli di via, si nasconde. Fa la prostituta, non sarebbe un problema neanche andarci a letto se deve convincerlo». La frase è stata riportata sui social in diversi post pubblicati soprattutto da esponenti vicini ai partiti di destra e al Movimento 5 Stelle, ma non rientra in alcuna delle intercettazione contenute nell’ordinanza della procura di Locri. Coinvolto, tra l’altro, anche il Fatto Quotidiano, inizialmente accreditato come la “fonte” di questa intercettazione, poi notizia seccamente smentita. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
“SONO INNOCENTE”
Continua a difendersi a spada tratta il sindaco di Riace, Domenico “Mimmo” Lucano. Ieri è stato interrogato dagli inquirenti, una chiacchierata durata circa quattro ore, in cui il primo cittadino calabrese ha continuato a sostenere la propria innocenza: «Non ho nulla da nascondere – dice, come riporta l’edizione online de Il Messaggero – non ho mai guadagnato, né preso soldi da alcuno. A chi voleva darmeli ho sempre detto di devolverli in beneficenza». Secondo Lucano, lo stesso ha agito con i migliori propositi e con l’unico scopo di aiutare i migranti, ma gli inquirenti la pensano diversamente, denunciando un giro di milioni di euro sospetti che non si sa bene che fine abbiano fatto. «Abbiamo un’idea fondata – sostiene l’impianto accusatorio – che siano stati commessi reati ben più gravi, tra cui la sottrazione di somme che lo Stato aveva erogato per quel progetto, almeno 2 milioni.
STRANO GIRO DI DENARO
«Quei soldi non sono stati rendicontati, sono spariti – prosegue la procura di Locri – riteniamo che Lucano li abbia utilizzati per fini personali». Stando a quanto sostiene l’accusa, Domenico Lucano avrebbe speso somme importanti per viaggi e beni che risulterebbero essere incompatibili con lo stipendio dello stesso sindaco. Gli arresti domiciliari del sindaco di Riace hanno mosso intere comunità, a cominciare da quelle più vicine allo stesso Lucano. Nella serata di ieri, a conferma di ciò, la proposta di Rifondazione comunista di candidare Lucano come prossimo presidente della Regione Calabria: «Sarebbe il miglior segnale – le parole del segretario regionale del partito, Pino Scarpelli – di quel cambiamento netto e radicale di cui la Regione Calabria ha bisogno».