“Con immenso dolore comunichiamo che è mancato oggi a 86 anni il professor Franco Pannuti, visionario di una sanità a misura d’uomo, dove anche gli Ultimi, i Malati, possano avere una dignità e non siano lasciati soli”, con questa nota la Fondazione Ant ha voluto ricordare il suo fondatore. E sono numerosi i messaggi di cordoglio giunti nelle ultime ore, a partire da quello del direttore di Ascom, Giancarlo Tonelli: “Franco Pannuti è stato una delle persone migliori che ha vissuto nella nostra città. Un uomo straordinario che ha saputo coniugare, nel modo migliore, i valori dell’attenzione e della solidarietà verso il prossimo con quelli della ricerca. Ha insegnato a tutti noi l’importanza dell’eubiosia come modello di vita. Per questo e per tutto quello che ci ha trasmesso non smetteremo mai di ringraziarlo”, riporta Il Resto del Carlino. Questa la nota di Pierferdinando Casini: “La scomparsa di Franco Pannuti segna un giorno di lutto per la citta’ di Bologna che egli ha onorato e servito con i fatti, non solo come amministratore pubblico nella giunta Guazzaloca, ma anche e soprattutto con le molteplici opere di volontariato a cui ha dato vita. Veramente una figura straordinaria di medico, di credente e di cittadino. La sua memoria deve diventare un punto di riferimento permanente per tutti i bolognesi”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
FRANCO PANNUTI E’ MORTO
Franco Pannuti è morto, addio al fondatore dell’Ant: lutto a Bologna per la scomparsa del celebre oncologo. Come riporta Repubblica, Pannuti è morto nella notte: aveva 86 anni e la camera ardente è stata allestita per oggi sabato 6 ottobre 2018 nella sede della Fondazione Ant di via Jacopo di Paolo a Bologna , mentre domani, domenica 7 ottobre, la camera ardente sarà allestita nella Sala Tassinari di Palazzo d’Accursio di Piazza Maggiore. I funerali, infine, sono previsti domani alle ore 14.30 nella Cattedrale di San Pietro. Membro dell’Accademia delle Scienze di New York, Pannuti fondò nel 1978 l’Associazione Nazionali Tumori (ANT), divenuta nel 2002 la Fondazione Ant Italia Onlus: ne è stato direttore scientifico e dal 2001 presidente.
IL RICORDO DELLA FIGLIA RAFFAELLA
Come riporta Repubblica, il sindaco Virginio Merola ha ricordato così l’oncologo: “Ci mancherà. Tutti sanno cosa ha fatto per aiutare le persone malate di tumore. E tutti hanno potuto apprezzare la sua umanità, la sua tenacia nel combattere la sofferenza e le sue capacità di amministratore nell’esperienza di assessore alle Politiche Sociali nella giunta Guazzaloca. Alla moglie Paola, ai figli Raffaella, Francesca, Francesco e a tutti i familiari, il mio più sincero cordoglio e quello di tutta la città di Bologna”. Questo il ricordo della figlia Raffaella ai microfoni del Corriere della Sera: “Il dolore è profondo ma il primo pensiero non può che andare a quello che ha lasciato a Bologna e a tutta l’Italia. Le cure palliative domiciliari sono entrate nelle linee guida della sanità italiana in gran parte per la sua capacità di visione, quella di porre l’uomo al centro di tutto”. Poi un commento sull’eubiosia: “Un concetto che mio padre ha voluto opporre a quello di eutanasia. Quindi eubiosia come buona vita, senza accanimento e senza abbandono. E lui fino all’ultimo giorno, anche con la sua morte, lo ha messo in pratica. Ha fatto tutto quello che c’era fa fare, senza abbandono assistenziale ma neppure senza accanimento. Quando ci si siamo dovuti fermare ci siamo fermati”.