Il dossier Viganò è uno dei punti di maggiore critica e sfida al papato di Jorge Mario Bergoglio: nelle ultime schermaglie lanciate a fine settembre, l’ex nunzio Usa contro Papa Francesco (di cui chiede le dimissioni ufficiali per lo scandalo pedofilia esposto contro il cardinale Mc Carrick, ndr) aveva rivolto un appello al Cardinal Marc Ouellet (prefetto della Congregazione dei vescovi) per chiedere un “sostegno” in questa dura e complessa battaglia di documenti e testimonianze contro la scarsa “azione” del Papa nel condannare lo scandalo degli abusi da parte degli uomini di Chiesa. Oggi però arriva la replica del prelato canadese, ed è tutt’altro che in comunione con Carlo Maria Viganò: «Un attacco ingiusto e ingiustificato»; «montatura politica priva di un reale fondamento che incrimina il Papa e ferisce profondamente la comunione della Chiesa» e tanto altro ancora nella lettera durissima anti-Viganò del fidato collaboratore di Papa Benedetto XVI. Parla addirittura di blasfemia Ouellet nel condannare il dossier anti-Bergoglio: «Trovo aberrante che tu approfitti dello scandalo clamoroso degli abusi sessuali negli Stati Uniti per infliggere all’autorità morale del tuo Superiore, il Sommo Pontefice, un colpo inaudito e immeritato».
L’INVITO DI VIGANÒ A OUELLET
È un continuo confutare tutte le accuse che Viganò lancia contro Francesco, scrive ancora Ouellet: «La tua attuale posizione mi appare incomprensibile ed estremamente riprovevole, non solo a motivo della confusione che semina nel popolo di Dio, ma perché le tue accuse pubbliche ledono gravemente la fama dei Successori degli Apostoli». Nel merito del rapporto tra le sanzioni degli ultimi due Papi, il Cardinale canadese aggiunge «È falso presentare le misure prese nei confronti dell’allora cardinale McCarrick come sanzioni decretate da Papa Benedetto XVI e annullate da Papa Francesco. Dopo il riesame degli archivi, constato che non vi sono documenti a questo riguardo firmati dall’uno o dall’altro Papa, né nota di udienza del mio predecessore, cardinale Giovanni Battista Re, che desse mandato dell’obbligo dell’arcivescovo emerito McCarrick al silenzio e alla vita privata, con il rigore di pene canoniche». Nel testo scritto il 29 settembre scorso, Viganò nell’aggiungere altri elementi al suo importante ed incendiario dossier anti-Vaticano, fa esplicito riferimento a Ouellet: «Eminenza, prima che io partissi per Washington, lei mi parlò delle sanzioni di papa Benedetto nei confronti di McCarrick. Lei ha a sua completa disposizione i documenti più importanti che incriminano McCarrick e molti in curia che lo hanno coperto. Eminenza, le chiedo caldamente di voler rendere testimonianza alla verità!».