Nel giorno in cui l’antitrust, di fatto, ha dato il via libera all’esclusione della Società Autostrade dalla ricostruzione del viadotto sul Polcevera a Genova, segnando quindi un importante punto a favore dell’esecutivo e del Ministero dei Trasporti, la popolazione del capoluogo ligure residente nell’area arancione, a nord ovvero di dove è avvenuto il disastro, è scesa in piazza: un corteo di circa 1000 persone che ha sfilato in modo pacifico ma intonando slogan le cui parole chiave erano “lavoro, strade, sanità”, chiedendo risposte più veloci alla politica e mettendo nel mirino le istituzioni locali, in primis il sindaco Marco Bucci e il governatore della Regione Liguria, Giovanni Toti. Ma qualche critica non è stata risparmiata neppure al Ministro delle Infrastruttura, Danilo Toninelli, che incontrando gli sfollati della Valpolcevera si è sentito dire “basta bugie” e a cui è stato chiesto di fare seguito al Decreto Genova, migliorandolo, e di prendere impegni seri e concreti. Franco Ravera, il loro rappresentante che ha incontrato il Ministro in quota Movimento 5 Stelle, ha poi riferito alla stampa che Toninelli si è impegnato a “modificare il decreto, oltre che ad aggiornarci e a incontrarci di nuovo”. (agg. R. G. Flore)
ANTITRUST, “OK ESCLUSIONE AUTOSTRADE”
Mentre la città di Genova vive la fibrillazione della prima vera protesta su scala cittadina dopo la non-pubblicazione del Decreto Genova, arrivano importanti novità su fronte della ricostruzione del ponte Morandi: dopo l’annuncio fatto ieri da Toninelli, l’Autorità garante della concorrenza ha dato parere favorevole all’esclusione di Autostrade per l’Italia nella ricostruzione del viadotto crollato il 14 agosto scorso. «Via libera anche sulla procedura di “dialogo competitivo”: quindi, per le opere di realizzazione del nuovo viadotto, si potrà evitare la gara per l’assegnazione dei lavori di realizzazione del nuovo viadotto», riporta il Secolo XIX dopo le prime audizioni in Parlamento sul Decreto Genova. La decisione dell’Antitrust segna dunque un “punto” in favore del Ministro M5s ma getta ancora più nubi sulle tempistiche effettive su cui potrebbe essere demolito e poi ricostruito il Morandi, confermando tra l’altro le numerose proteste che gli sfollati stanno da giorni riversando contro il Governo gialloverde e le autorità locali.
COMMERCIANTI IN CORTEO: “BLOCCHIAMO TUTTO”
Non solo la protesta degli sfollati e di coloro che stanno vivendo da più di un mese dei disagi nella zona arancione a causa dell’isolamento dopo il crollo dello scorso agosto del viadotto sul torrente Polcevera: anche i commercianti genovesi della zona oggi si sono fatti sentire, in quella che è stata una giornata pesante per il sindaco Marco Bucci e per il Governatore della Regione, Giovanni Toti, individuati come i principali responsabili dei ritardi e della mancanza di “risposte concrete” anche se lo stesso Ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli, si è visto rispondere a muso duro da alcuni manifestanti. Ad ogni modo, sono proprio i commercianti quelli sul piede di guerra, lamentando di essere oramai tagliati fuori dal mondo e chiedendo entro un massimo di un mese la riapertura di Via 30 giugno; in caso contrario, e in mancanza di risposte dalle istituzioni, alcuni rappresentanti hanno minacciato di tornare a manifestare in piazza e di essere pronti a bloccare non solo una zona ma l’intera città. (agg. R. G. Flore)
GLI SFOLLATI, “NON DITECI MINCH…”
L’ira degli sfollati di Genova non si frena e dopo un breve incontro di una delegazione degli abitanti della Valpolcevera con il Ministro delle Infrastrutture, arrivano i primi commenti di quanto emerso con Toninelli: «gli abbiamo chiesto di smetterla con le m… Ci ha detto che nel decreto sarà inserito un capitolo sugli indennizzi. Verifichiamo tutto nel testo. Ci saranno emendamenti. Abbiamo fatto un appello a tutti i gruppi, spero che le nostre richieste vengano soddisfatte». Il risentimento contro le istituzioni è presente e comprensibile, come del resto hanno anche capito sia Toti che Bucci che davanti alla folla non si sono sottratti e hanno cercato di spiegare quali saranno i prossimi passi dopo il Decreto: «la “capienza” economica che abbiamo letto sui giornali sarebbe insufficiente: non vogliamo attendere 4-5 anni per vedere gli indennizzi, Toninelli ci ha prospettato una soluzione in più tranche annuali», concludono gli sfollati dopo il “blitz” in Regione.
TONINELLI: “NON CRITICATE IL DECRETO, FATTO COL CUORE”
I due commissari di Genova hanno provato a replicare alle contestazioni di Piazza De Ferrari rispondendo ai fischi nati dalla “pancia” degli sfollati della Valpolcevera: «l’apertura delle vie di collegamento con la vallata è la priorità del Comune, stiamo dialogando con le autorità giudiziarie per una soluzione anche parziale», ha spiegato Giovanni Toti, mentre il sindaco Bucci ha aggiunto che «questa mattina abbiamo chiesto un dissequestro parziale di via 30 Giugno anche senza aspettare la demolizione e che la priorità è non isolare la Valpolcevera: stiamo lavorando a un “bypass” per via Fillak, ma avrà tempi più lunghi». Parallelamente, è avvenuto sempre a Genova in mattinata il vertice tra Violeta Bulc (commissaria europea) e il Ministro Toninelli: «Invito a non contestare il decreto, perché permetterà a Bucci di lavorare bene senza preoccuparsi dei ricorsi. Lo miglioreremo, e daremo agli sfollati i soldi per l’acquisto di una nuova casa. Abbiamo lavorato col cuore». Immediata la “stoccata” di Toti alle parole del Ministro dei Trasporti, «Il ministro ha detto che è stato scritto col cuore? Bene, mi auguro sia stato scritto anche con il cervello».
FISCHIATI TOTI E BUCCI
Sono circa 5mila le persone che compongono il corteo di protesta a Genova indetto da un’aggregazione spontanea di cittadini di Certosa, Rivarolo e Bolzaneto fatta di sfollati, commercianti, residenti e lavoratori portuali fortemente penalizzati dal crollo del ponte Morandi, che stanno sfilando chiedendo la “liberazione della Valpolcevera”. Come riportato da Il Secolo XIX, oggi è andata in scena anche la prima vera e propria contestazione nei confronti del governatore della Regione Liguria, Giovanni Toti, e del sindaco di Genova, Marco Bucci, da poco anche commissario straordinario per la ricostruzione. In piazza De Ferrari, al termine del corteo, i manifestanti hanno accolto con fischi Bucci e Toti, che stavano facendo il loro ingresso in Regione: “Sanità, lavoro, strade, vogliamo risposte! Fateci entrare!”, l’urlo dei manifestanti. (agg. di Dario D’Angelo)
MANIFESTAZIONE PER LA VALPOLCEVERA
Manifestazione per le strade di Genova da parte dei commercianti della Valpolcevera, messi in ginocchio dal crollo del ponte Morandi, che chiedono interventi rapidi per far riprendere la ‘vita’ nella zona. Come riportato dall’Ansa, su uno striscione si legge lo slogan: “Liberate la Valpolcevera”: un messaggio condiviso dalle centinaia di persone che questa mattina si sono date appuntamento in piazza Caricamento, al Porto Antico. Il corteo, composto anche da una delegazione di sfollati, sfilerà nel centro di Genova con tappe davanti alla Regione e alla prefettura. Dal megafono gli organizzatori dicono:”Oltre il ponte c’e la voglia di ripartire ed avere risposte concrete”. Oggetto di cori anche il sindaco Bucci, neo-commissario per la ricostruzione da poco nominato dal governo: “Bucci aprici le strade”, è l’urlo dei manifestanti. La situazione della viabilità è probabilmente quella più penalizzante, con alcuni commercianti che lamentano un crollo degli incassi di circa il 50% dopo il crollo del ponte Morandi. In fondo il video della manifestazione. (agg. di Dario D’Angelo)
DECRETO GENOVA CAMBIA ANCORA
E il Decreto Genova, per l’ennesima volta, cambia ancora: non è ancora arrivato in Parlamento ma già, secondo quanto riportato oggi da La Stampa-Il SecoloXIX, sarebbe stato modificato con la “mano” assai probabile del neo commissario Marco Bucci che non ha mai nascosto di non gradire affatto alcuni passaggi importanti del documento preparato in oltre 50 giorni dal Governo gialoverde. Ci saranno più risorse, forse fino a 20 milioni aggiuntivi per gli sfollati, ma anche meno paletti sugli appalti; via alcune restrizioni per i risarcimenti alle aziende vicino alla zona rossa (e anche quelle che operano nel porto di Genova). Pare, secondo i colleghi del SecoloXIX, che vi saranno maggiori potere per il commissario-sindaco oltre alla deroga per la cassa integrazione come già anticipato da Bucci e Toninelli. Il Ministro Mit, a proposito, oggi sarà nella zona rossa con la Commissaria Ue per illustrate i principali passaggi del Decreto Genova per la ricostruzione dei prossimi mesi: la Valpolcevera intanto protesta in piazza per i ritardi clamorosi del Governo a più di due mesi dal crollo del Ponte Morandi. La situazione, insomma, è sempre più incandescente.
ASPI VOLEVA DEMOLIRE IL PONTE 15 ANNI FA
Secondo quanto riportato dalla Procura di Genova, riportato poi da Repubblica, tra il 2001 e il 2003 Autostrade aveva contatto una società esperta del settore per chiedere nel dettaglio info, costi e modalità di esecuzione per poter demolire il Ponte Morandi: secondo gli inquirenti queste prove dimostrerebbero come già 15 anni fa, di fatto, Aspi riteneva la struttura sopra la Valpocevera obsoleta, dannosa e con diversi problemi infrastrutturali: «se Aspi già quindici anni fa pensava di radere al suolo il viadotto vuol dire che lo riteneva se non a rischio immediato di crollo, quantomeno obsoleto e pericoloso da tenere in piedi» riportano fonti della procura su Repubblica. Non se ne fece nulla, forse perché costava troppo o perché non vi erano certezze sul reale stato di salute del Morandi: sta di fatto che forse oggi avremmo raccontato un’altra storia e 43 persone sarebbero ancora in vita.
TONINELLI, “AUTOSTRADA SIA FUORI DA RICOSTRUZIONE”
Secondo quanto riportato dalla Procura di Genova, riportato poi da Repubblica, tra il 2001 e il 2003 Autostrade aveva contatto una società esperta del settore per chiedere nel dettaglio info, costi e modalità di esecuzione per poter demolire il Ponte Morandi: secondo gli inquirenti queste prove dimostrerebbero come già 15 anni fa, di fatto, Aspi riteneva la struttura sopra la Valpocevera obsoleta, dannosa e con diversi problemi infrastrutturali: «se Aspi già quindici anni fa pensava di radere al suolo il viadotto vuol dire che lo riteneva se non a rischio immediato di crollo, quantomeno obsoleto e pericoloso da tenere in piedi» riportano fonti della procura su Repubblica. Non se ne fece nulla, forse perché costava troppo o perché non vi erano certezze sul reale stato di salute del Morandi: sta di fatto che forse oggi avremmo raccontato un’altra storia e 43 persone sarebbero ancora in vita.
TONINELLI, “AUTOSTRADA SIA FUORI DA RICOSTRUZIONE”
Sarà lo Stato ad anticipare i risarcimenti agli sfollati del ponte Morandi, ma poi sarà Autostrade per l’Italia a rimborserà per intero la cifra pattuita: così rilancia la sfida ad Aspi il Ministro Toninelli in una intervista esclusiva al Secolo XIX sulla situazione dei prossimi mesi a Genova. Dopo l’approvazione del Decreto governativo e la nomina del Commissario per la Ricostruzione, il sindaco Marco Bucci, ora bisogna passare ai fatti dopo tanti (forse troppi) giorni passati dopo la tragedia sulla valle del Polcevera. «Lo Stato anticiperà i soldi dei risarcimenti agli sfollati e poi Autostrade ci rimborserà», spiega Toninelli alla vigilia del ritorno a Genova con alcuni correttivi anticipati nel Decreto Genova; «Verrò per incontrare la commissaria europea, Violeta Bulc, e per verificare con i miei occhi come procede il duro e difficile ritorno alla normalità. E per mostrare all’Europa cosa è accaduto a Genova e cosa stiamo facendo», Ci saranno più soldi alle imprese a al porto di Genova, con anche cassa integrazione in deroga annuncia Toninelli: «Aspi è fuori, sugli altri vedremo […] Autostrade risarcirà fino all’ultimo centesimo gli incredibili danni che ha arrecato», spiega netto il Ministro dei Trasporti che poi conclude, «I soldi devono andare a chi ha davvero bisogno, ma la cassa in deroga è necessaria e dovremo metterla».
PONTE GENOVA, GEMME NON SARÀ NELLA SQUADRA DI BUCCI
Per quanto riguarda la squadra di tecnici, ingegneri e operativi per la ricostruzione del ponte di Genova, pare che non ci sarà l’ex leader di Fincantieri Claudio Gemme che per una settimana circa è stato anche il Commissario “in pectore”, salvo poi essere superato dal sindaco Bucci. È stato lo stesso Gemme a spiegarlo in un evento di beneficenza del Gaslini di Genova: «vedo come estremamente difficile la possibilità che possa venir chiamato nel team del commissario proprio per le stesse motivazioni per le quali sarei stato “escluso” dall’incarico dopo che il vice premier Matteo Salvini aveva praticamente fatto il mio nome», riporta Liguria Oggi. Conflitti di interesse, tra Fincantieri e la mamma tra gli sfollati e forse la convinzione che il sindaco di Genova conoscesse meglio e con più rapidità i problemi da affrontare a livello gestionale; sta di fatto che per il sindaco – che sta per approntare il piano di ricostruzione tra polemiche, burocrazie e tempi ridotti per l’arrivo dell’autunno-inverno – non sarà facile.