Il tema della figlia 12enne che ne ha denunciato pubblicamente i maltrattamenti ha fatto scalpore, ma per la mamma al centro del caso del bresciano, i probemi più grandi sono quelli causati dalla scarsa attenzione della Giustizia verso di lei e la figlia, di fronte alle problematiche causate dal padre. La donna ha spiegato al Corriere della Sera: “Io mi sento in galera, ma mi ci ha messo lo Stato. Sono costantemente sotto ricatto, e i giudici sanno tutto. Non può funzionare così. Non considerano i redditi di lui, che si dichiara nullatenente e gira con un’auto di lusso, non convocano le bambine, non mi concedono le vacanze che chiedo con loro. Sbagliano nomi, giorni. E quel tema, dicono, non interessa. Non voglio più essere uno dei tanti. Dietro quelle consulenze tecniche, siamo tutti persone.” Una mancanza di attenzione e di assistenza da parte della Giustizia che rischia dunque di avere grandi ripercussioni sulla vita di una famiglia già provata da un conflitto così profondo tra marito e moglie. (agg. di Fabio Belli)



UN TEMA INASPETTATO

Una ragazza di 12 anni ha raccontato in un tema i maltrattamenti subiti dalla madre, e lo ha fatto con una delicatezza e una dolcezza per la donna incredibili. «Avrei tante cose da dirti… sei stupenda. Quando il papà se n’è andato di casa abbiamo sofferto. Lui ti ha picchiata e io ho visto la scena perché ero sveglia. Mi hai portata in camera tua, hai chiuso a chiave la porta e mi hai abbracciato. Lui ha perso la donna migliore che esista, ma non l’ha ancora capito», ha scritto la ragazzina, che vive nel Bresciano, nel compito assegnato a pochi giorni dalla festa della mamma. E ha dimostrato una maturità inaspettata per una bambina della sua età. «Da quando ci ha lasciato la nostra vita è migliore, e io sto molto meglio senza di lui. Convivi ogni giorno con la paura di perderci, ma io non ti abbandonerò mai». Questo tema di italiano è finito nelle mani della Questura e agli atti della “battaglia legale”, ma né il giudice civile che sta seguendo la causa di separazione né la procura sembrano essere interessati allo scritto. Lo ha raccontato la madre al Corriere della Sera, spiegando che infatti non è stata neppure ascoltata in forma protetta.



IL RACCONTO DELLA FIGLIA, LO SFOGO DELLA MADRE

La mamma della 12enne ha deciso di denunciare il marito per maltrattamenti nel 2015, così come nell’aprile scorso, quando l’uomo, ex sindaco di un comune della provincia, «ha cercato di investirmi con l’auto fuori casa». Il pm ha chiuso le indagini nel 2017, ma la donna non ha saputo più nulla. Quello che la donna ha ottenuto è solo un ammonimento nei confronti dell’ex, che ha impugnato e controdenunciato, con divieto di avvicinamento. La vicenda è complessa, e coinvolge un’altra donna, come ha raccontato al Corriere della Sera: «Vede, se non fosse arrivata la nuova compagna del mio ex marito, che ringrazio, io forse non avrei trovato il coraggio di lasciarlo». Ma in ballo ci sono le vicende legali. E proprio le figlie hanno notato un episodio inquietante. Era il giorno di Pasqua: una delle figlie nota che il padre continua a girare avanti e indietro fuori di casa in auto. E allora dice alla madre: «Chiudiamoci dentro per favore». L’altra, la figlia più grande, riferisce che il padre le avrebbe detto: «Non ho mai odiato nessuno come odio lei. Quando mamma morirà, e non di morte naturale, noi faremo una grande festa». La donna, dunque, ha paura e non si sente tutelata. «Io mi sento in galera, ma mi ci ha messo lo Stato. Sono costantemente sotto ricatto, e i giudici sanno tutto. Non può funzionare così».

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