Ignazio Frailis, il 47enne che accoltellò a morte la sua vicina di casa per un pappagallo, è parzialmente incapace di intendere e volere. È quanto emerso, secondo quanto riportato dall’Ansa, dalla perizia che gli esperti nominati dalla Corte d’Assise di Cagliari hanno consegnato ai giudici e che sarà discussa in aula a dicembre. La vicenda risale al 2 maggio 2017: l’uomo uccise la vicina Maria Bonaria Contu, 60 anni, durante una passeggiata nella pineta di Capoterra. Per la Procura l’imputato aveva ucciso la donna con undici fendenti a causa delle angherie verbali e delle parolacce che il pappagallo dell’anziana rivolgeva quotidianamente all’uomo. Il comportamento del pappagallo e le tensioni tra Frailis e la famiglia della vittima sono state al centro del racconto dei testi del pm Paolo De Angelis, ascoltati oggi in aula. Tra questi anche i carabinieri della stazione di Capoterra che hanno lavorato alle indagini. 



IGNAZIO FRAILIS, UCCISE VICINA PER UN PAPPAGALLO

All’udienza era presente lo stesso Ignazio Frailis, seduto accanto ai difensori Fabio Pili e Gigi Porcella, mentre la famiglia si è costituita parte civile con l’avvocato Carlo Pilia. In una precedente udienza è intervenuto invece Dario Serra, insegnante e giornalista, zio dell’imputato. I due vivevano insieme, quindi Serra ha potuto descrivere l’evolversi delle tensioni e delle ossessioni del nipote. «Mi diceva che lo umiliavano. Considerava i vicini delle persone codarde perché utilizzavano il pappagallo per offenderlo». Ma lo zio di Frailis non si aspettava una tragedia del genere: «In casa Ignazio non è mai stato aggressivo. Con me era rispettoso, ma non parlava molto. Chiedere l’intervento di uno psichiatra? Forse siamo stati distratti dalle nostre vite, ma poi si sprofonda nell’incubo».

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