Nuovo sgombero in una casa popolare in mano al clan Spada, ovviamente nel litorale di Ostia: lo annuncia stamattina il sindaco di Roma Virginia Raggi, a pochissimi giorni dall’altro clamoroso esproprio dell’abitazione in cui abitava Vincenzo Spada (con relativo attacco di alcune parenti degli Spada alla cronista testimone nel processo alla mafia di Ostia, Federica Angeli). Fa impressione quel paese alla periferia di Roma per il continuo intervento delle forze dell’ordine per cercare di estirpare la gestione del malaffare in mano ai clan mafiosi, tra cui gli Spada non sono i soli: nel “nuovo” capitolo di oggi si vede la casa popolare occupata abusivamente dalla compagna e dai figli di Silvano Spada (al momento agli arresti in carcere a Roma, ndr), altro esempio di manifesto disprezzo delle regole e della convivenza civile fino al meritato e comprensibile sgombero avvenuto questa mattina. Ma da quanto andava avanti tale “comportamento”? Quanti altri membri della famiglia Spada vivono in case occupate abusivamente? Quanto malaffare e illegalità ancora non sono stati eliminati ad Ostia? Le domande si ripropongono, caso dopo caso, nel litorale romano più tempestato negli ultimi anni dalla “vera” mafia capitale.



IL TWEET DEL SINDACO RAGGI

«Questa mattina abbiamo sgomberato un’altra casa popolare a Ostia, abusivamente occupata ancora da membri del clan Spada. Insieme a @PLRomaCapitale non daremo tregua a chi vive nell’illegalità. Andiamo avanti con determinazione e coraggio. #NonAbbassiamoLoSguardo», scrive il sindaco di Roma, Virginia Raggi nell’annunciare l’operazione contro l’abitazione popolare in mano agli Spada. Carabinieri, polizia e polizia locale, un grandissimo dispiegamento di forze dell’ordine per mettere in sicurezza l’area ed evitare nuovi assalti del clan contro cronisti e agenti impegnati nel loro lavoro. In un posto successivo su Facebook, è ancora la Raggi a spiegare cosa avveniva in quelle abitazioni: «Vi vivevano la compagna e i figli di Silvano Spada, mentre quest’ultimo è attualmente agli arresti in carcere. In sua assenza, i familiari hanno continuato indisturbati a occupare l’abitazione. Una situazione inaccettabile, alla quale abbiamo messo fine grazie all’intervento della Polizia locale di Roma Capitale, supportata dalle altre forze dell’ordine. Non daremo tregua a chi vive nell’illegalità, spesso in contesti criminali se non di vero e proprio racket. Dopo anni di immobilismo, dall’inizio del nostro mandato stiamo controllando le case popolari occupate senza titolo, per liberarle e assegnarle a chi ha diritto e da anni attende in graduatoria per l’assegnazione».

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