Dopo la caduta, il Papa “si rialza” annunciando il nuovo viaggio nel 2019, tappa del suo percorso di evangelizzazione apostolica in Madagascar: è stato il portavoce Greg Burke ad annunciare sia la piccola caduta di Bergoglio che il nuovo viaggio apostolico, passando in conferenza stampa la parola al cardinale Desiré Tsarahazana. L’arcivescovo di Toamasina in Madagascar – che ha ricevuto l’incarico nel Concistoro dello scorso giugno – ha dato il lieto annuncio, «Siamo stati i primi noi, i vescovi del Madagascar, a chiedere al Papa che venga a trovarci e devo dire che verrà da noi nel 2019». Burke di fatto conferma il tutto, «posso dire che questa possibilità viene studiata con molta cura». Una caduta, un inciampo e subito il rilancio con un possibile viaggio in un luogo mai visitato prima da alcun Santo Padre nella storia.
CONTINUA L’IMPEGNO SUL SINODO
I padri sinodali convocati ad inizio ottobre da Papa Francesco anche oggi hanno portato avanti i lavoro della riunione con tutti i vescovi, cui ha partecipato lo stesso Pontefice prima di incombere nel piccolo incidente sulla strada di casa a Santa Marta. Secondo quanto riportato da Vatican News, quasi completato lo studio dell’Instrumentum Laboris, con la prima parte del documento quasi ultimata: sul fronte della famiglia e del “rafforzamento” vocazionale, l’aula del Sinodo ha discusso anche oggi sulla profonda crisi della nostra società contemporanea. «La famiglia vive una fase di crisi, dovuta alla sua destrutturazione e all’indebolimento della figura paterna. Gli adulti, in generale, troppo giovanilisti ed individualisti, non hanno aiutato la percezione della Buona Novella tra i ragazzi. È responsabilità, invece, di ogni credente accompagnare i giovani all’incontro personale con Gesù, perché la gioventù costruisce se stessa sulla base di ciò che riceve in famiglia. Per questo, la Chiesa, “famiglia di famiglie”, deve offrire ai giovani una vera esperienza familiare, in cui si sentano accolti, amati, curati, e accompagnati nella loro crescita, nel loro sviluppo integrale e nella realizzazione dei loro sogni e speranze», si legge nei reparto delle Relazioni dei Circoli Minori sulla prima parte dell’Instrumentum Laboris.
“CADUTO MENTRE TORNAVA A CASA DOPO IL SINODO”
Papa Francesco è caduto in Vaticano mentre tornava a Santa Marta dopo esser stato al Sinodo dei Vescovi sulla fede nei giovani: un piccolo incidente che però ha tenuto sotto scacco tutto lo staff di Bergoglio, preoccupato per le condizioni del Pontefice che da tempo soffre di problemi alle anca, tanto da non poter deambulare perfettamente (il che tra l’altro non lo ferma in nessuno dei tanti viaggi o per brevi passeggiate in Vaticano sempre rigorosamente a piedi). «Mentre tornava a Santa Marta, il Papa è inciampato ed è caduto. Ma si è rialzato da solo e sta bene. State tranquilli» ha spiegato in Sala Stampa Vaticana il direttore Greg Burke riportano a tutti i presenti la notizia dell’incidente. L’intervento di Burke arriva in apertura della conferenza stampa sul Sinodo ma era inevitabile prima del briefing un aggiornamento sulle voci che già erano emerse sulla caduta di Papa Francesco: pare che l’intera agenda del Santo Padre non sia stata modificata dopo l’inciampo per le vie del Vaticano, anche se non è da escludere che nei prossimi giorni potrebbe recarsi in ospedale per compiere controlli sullo stato dell’anca e della gamba sofferenti da tempo.
PICCOLO INCIDENTE PER PAPA FRANCESCO
Questa mattina, prima di recarsi al Sinodo e prima del piccolo incidente per strada, a Santa Marta Papa Francesco ha parlato nell’omelia dell’essere innamorati di Cristo e dell’indaffararsi spesso per motivi “futili”. «La parola chiave per non sbagliare nella vita nostra di cristiani è l’essere “innamorati” del Signore e da Lui prendere ispirazione per le nostre azioni. Così era Paolo, l’Apostolo che oggi descrive la propria vita nella Prima Lettera ai Galati. Un equilibrio dunque tra “contemplazione e servizio”, due qualità ben illustrate dall’odierno Vangelo di Luca, incentrato sulle figure di Marta e Maria, sorelle di Lazzaro di Betania»; in un altro passaggio dell’omelia riportata su Vatican News, Papa Francesco sottolinea come «Ci sono tanti cristiani che vanno, sì, la domenica a Messa, ma poi sono indaffarati, sempre. Non hanno tempo né per i figli, neppure per giocare con i figli: è brutto, questo. “Ho tanto da fare, sono indaffarato …”. E alla fine diventano cultori di quella religione che è l’indaffaratismo: sono del gruppo degli indaffaratisti, che sempre stanno facendo … ma fermati, guarda il Signore, prendi il Vangelo, ascolta la Parola del Signore, apri il tuo cuore … No: sempre il linguaggio delle mani, sempre … E fanno del bene, ma non del bene cristiano: un bene umano. A questi manca la contemplazione».