In seguito alla decisione della Procura di Catania, il ministro e leader leghista, Matteo Salvini, non ha potuto non esultare e ringraziare dopo aver letto in diretta Facebook il contenuto della busta sigillata. “Bene, ma ero sicuro, chi ha indagato cosa ha indagato? Patronaggio perché ha indagato”, ha commentato. La decisione della Procura catanese ha tuttavia suscitato anche qualche reazione, come riporta il portale GiustiziaNews24, Tra gli oppositori, si schiera il primo cittadino di Napoli, Luigi de Magistris, il quale ha commentato: “Da magistrato rispetto la magistratura anche quando non sono d’accordo con talune decisioni. La Procura di Catania ha chiesto l’archiviazione per il Ministro Salvini. Pare che sequestrare persone sia una scelta politica. Bene saperlo. Complimenti e viva la Giustizia”. Dopo la buona notizia ricevuta, intanto, Salvini ha già annunciato un blitz in Ghana per un accordo di cooperazione in programma del prossimo lunedì ed annunciato nel corso della medesima diretta Facebook. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



SALVINI RILANCIA: PRIORITÀ AI RIMPATRI

Dopo aver dato lettura alla lettera con cui è stato informato della richiesta di archiviazione per il caso Diciotti, Matteo Salvini ha detto in diretta video su Facebook: «Adesso prendo il caffè, infilo la giacca, spengo la tele, e da persona libera e non più indagata torno al mio lavoro. Grazie, grazie, grazie». Il Tribunale dei ministri etneo ora – dopo la richiesta – ha 90 giorni per decidere. Intanto oggi è arrivata ai Questori la circolare in cui si chiede di dare priorità ai rimpatri. Attesa da tempo, la circolare (n.400.B/1 Div/2018/9.1 del 26 ottobre scorso) della Direzione Centrale dell’Immigrazione e della Polizia delle Frontiere, è stata firmata dal Prefetto Gabrielli nella sua veste di Direttore Generale della Pubblica Sicurezza. Ha come oggetto le «istruzioni operative» finalizzate alle «attività volte al rimpatrio degli stranieri» e ricorda come «il tema dei rimpatri costituisca una priorità istituzionale». (agg. di Silvana Palazzo)



ACCUSE DEL PM ALLE ONG E SOSTEGNO DI LEGA E M5S

Ha coinvolto tre differenti tribunali siciliani il caso della nave Diciotti ma alla fine la Procura di Catania ha chiesto l’archiviazione per Matteo Salvini. A capo della procura catanese, c’è il pm Carmelo Zuccaro, il magistrato che nella primavera dello scorso anno lanciò accuse pensantissime nei confronti delle navi delle Ong. Secondo Zuccaro, le Ong avrebbero finanziamenti poco chiari. Le sue esternazioni gli costarono una audizione davanti al Parlamento ma nonostante le tante polemiche sollevate, a sostenerlo all’epoca furono proprio molti del M5S – tra cui Luigi Di Maio – e della Lega. Le su critiche alle ong di fatto non ebbero mai alcun seguito in inchieste o approfondimenti ma negli ultimi mesi proprio Zuccaro è divenuto inevitabilmente il simbolo dell’anti-immigrazione. Ora arriva proprio da lui la richiesta di archiviazione per il ministro dell’Interno Salvini. Secondo il pm, “il ritardo nel fare scendere i migranti è giustificato dalla scelta politica, non sindacabile dal giudice penale”. L’ultima parola, ovviamente, ora spetta al Tribunale. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



LEGA ESULTA: MINISTRO ATTACCA CENTRI SOCIALI

Non ha perso tempo Matteo Salvini, dopo aver ricevuto la notizia della richiesta di archiviazione in merito all’indagine apertasi a seguito del caso della nave Diciotti, festeggiando assieme ai suoi follower e togliendosi qualche sassolino dalle scarpe. A detta del Ministro degli Interni, infatti, il documento firmato dal pm di Catania, Carmelo Zuccaro, nel quale c’è la richiesta di archiviazione per “incompetenza per territorio” è una buona notizia non solamente per lui, che si era detto fin dal primo momento disponibile ad essere sentito dai magistrati e null’affatto preoccupato dalle contestazioni che gli venivano fatte, ma aggiunge con una punta di veleno che invece non è una buona notizia “per i gufi dei centri sociali che oggi saranno abbacchiati”, punzecchiando quelli che sono ancora un nervo scoperto per lo stesso Salvini. (agg. di R. G. Flore)

FLOP PER PATRONAGGIO

Rischia di tramutarsi in un vero e proprio “flop” l’inchiesta del pm Patronaggio nel merito della Nave Diciotti: esulta la Lega che per Matteo Salvini non ha mai avuto dubbi della “bontà” delle azioni da Ministro degli Interni nella gestione dell’emergenza immigrazione questa estate. «Sono felicissimo che la Procura di Catania abbia chiesto l’archiviazione per le accuse, assurde, contro Matteo Salvini. La buona giustizia si avvia sulla strada del trionfo. Sempre al fianco di Matteo che difende i cittadini e i confini italiani», ha twittato poco fa il Ministro della Famiglia, Lorenzo Fontana. Nelle carte pubblicate dall’Ansa si legge anche la precisazione della Procura di Catania nel merito della vicenda Diciotti: in pratica, il ritardo nello sbarco dalla nave è «giustificato dalla scelta politica, non sindacabile dal giudice penale per la separazione dei poteri, di chiedere in sede europea la distribuzione dei migranti (e il 24 agosto si è riunita la Commissione europea) in un caso in cui secondo la convenzione Sar sarebbe toccato a Malta indicare il porto sicuro». (agg. di Niccolò Magnani)

MINISTRO: “QUANTI SOLDI BUTTATI…”

E’ arrivata l’archiviazione da parte della procura di Agrigento per Matteo Salvini, indagato a causa dei 177 migranti bloccati sulla nave Diciotti durante lo scorso mese di agosto. L’annuncio lo ha fatto lo stesso titolare del Viminale tramite una diretta Facebook: «Adesso – le sue parole a conclusione del video – prendo il caffè, infilo la giacca, spengo la tele, e da persona libera e non più indagata torno al mio lavoro». Il vicepresidente del consiglio ha poi invitato la politica a «fare una riflessione su come funziona la giustizia in Italia». Secondo i “complottisti”, tutte le accuse nei confronti del leader del carroccio erano state montate ad hoc perché lo stesso Salvini stava riuscendo, con la semplice applicazioni delle leggi internazionali, a respingere ogni imbarcazione Ong che volesse far sbarcare sul suolo italiano dei migranti. Nei mesi scorsi aveva destato scalpore la reazione dello stesso Salvini all’apertura di un’indagine nei suoi confronti, con la comunicazione che era stata letta in diretta su Facebook, così come accaduto oggi: in molti lo avevano accusato di voler mettere in discussione la magistratura, scatenando molteplici reazioni negative. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

LA DIRETTA DI SALVINI

Il caso Diciotti si chiude con un’archiviazione per Matteo Salvini. La Procura di Catania ha formulato la richiesta: ad annunciarlo il ministro dell’Interno in una diretta Facebook. «Mi è arrivata ora in ufficio una busta chiusa dalla Procura di Catania: sarò assolto o indagato? Dai che la apriamo insieme!», ha esordito il leader della Lega. E poi ha esultato in diretta. «Sono innocente: potevo e dovevo bloccare gli immigrati». Il vicepremier del governo M5s-Lega si è poi interrogato sulle spese sostenute per l’inchiesta nei suoi confronti sulla vicenda Diciotti. «Quanto si è pagato per quest’inchiesta? Quanti uomini sono stati impiegati?». Già nelle scorse ore erano emerse indiscrezioni sulla decisione della Procura di Catania sull’inchiesta per sequestro di persone in relazione al mancato sbarco dei migranti soccorsi lo scorso agosto dalla nave Diciotti della Guardia Costiera. La Procura guidata da Carmelo Zuccaro aveva tempo fino a lunedì prossimo per decidere, ma ha anticipato i tempi.

CASO DICIOTTI, CHIESTA ARCHIVIAZIONE PER SALVINI

Oggi è stata formalizzata la decisione con il contestuale invio degli atti alle parti: il ministro indagato, Matteo Salvini, e i migranti parti lese. «Ho formulato richiesta motivata di archiviazione», scrive il procuratore di Catania nella lettera che Salvini stamattina ha aperto in diretta. «Ero sicuro di aver difeso il mio Paese. Speriamo venga accolta la richiesta motivata procuratore Catania Zuccaro». E poi ha aggiunto: «Ma Patronaggio perchè ha indagato? Quanto è costata l’inchiesta? Quanti uomini ha coinvolto? Quanti allertati per un reato che non esisteva? C’è da fare una riflessione sul funzionamento della giustizia in Italia». I magistrati catanesi avevano ricevuto gli atti dell’inchiesta dalla Procura di Palermo, dopo che il Tribunale dei ministri del capoluogo siciliano si era dichiarato territorialmente incompetente. Il Tribunale palermitano aveva scritto che nella prima fase della vicenda Diciotti, cioè quella dal 15 al 20 agosto, «non sono stati commessi reati di alcun genere». Anche in quel caso Salvini espresse soddisfazione. Oggi è arrivata al Viminale una nuova missiva dai carabinieri inviati dalla Procura catanese, analogamente a quanto avvenuto con quella inviata il 7 settembre scorso dal tribunale palermitano che lo informava delle indagini e che aprì in diretta Facebook.