La RegioneVeneto ha attivato un conto corrente dove, chi vorrà, potrà versare un proprio contributo per fronteggiare i danni causati dal maltempo. Il governatore Luca Zaia ha sottolineato: “Spero che questo conto corrente possa avere la diffusione più ampia possibile e che, come sempre, possa trovare riscontro nella grande generosità della gente. Da parte mia un solo impegno e una sola garanzia: ogni centesimo che verrà versato andrà destinato solo ed esclusivamente per aiutare le persone in difficoltà”. Clicca qui per consultare la nota della Regione. Intervistato da Tgr, Alex Barattin del Soccorso Alpino del Veneto ha fatto il punto della situazione: “Le linee sono cadute e l’energia è mancata per diversi giorni: stiamo ripristinando le linee principali portando dei generatori nelle frazioni più arroccate, per poter dare i beni primari alla popolazione. La tempistica? Nel giro di 12-24 ore la situazione potrebbe migliorare, le condizioni meteo non sono ottimali”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
ALLERTA NELLA MARCA E NEL BELLUNESE
Veneto “in ginocchio” per il maltempo, il governatore Luca Zaia ha chiesto l’intervento del governo per fronteggiare frane e devastazioni. Il leghista ha anche aggiunto su Twitter di aver chiesto l’attivazione dell’sms solidale: “Con una lettera inviata oggi al capodipartimento della Protezione civile nazionale Angelo Borrelli, ho chiesto l’attivazione di un apposito numero solidale per l’invio di SMS da telefonia mobile e rete fissa”. Prosegue l’allerta maltempo nella Marca e nel Bellunese, con Alleghe che è rimasta senza corrente e senza collegamenti telefonici: come riportato dai colleghi di Tgr Rai Veneto, funzionano unicamente le comunicazioni via radio. Stessa situazione a Belluno, con 13 mila utenze elettriche non alimentate: sul posto è intervenuto anche l’esercito per portare dei generatori. E i danni sono ingenti, con una voragine che si è aperta sulla strada tra Dobbiaco e Auronzo di Cadore. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
“SIAMO IN GINOCCHIO”
Fra le regioni più colpite dal maltempo che si è abbattuto sull’Italia da una settimana a questa parte, vi è senza dubbio il Veneto. Nel bellunese ha piovuto per quattro giorni di fila, provocando disagi, danni e devastazione. La notizia di poco fa, battuta dall’agenzia Ansa, è di una frana di terra e fango avvenuta sulla strada regionale 203 che collega Cencenighe ad Agordo, con la conseguenza che i paesi a nord dello smottamento sono per ora isolati. A Rai Radio 1 ha aggiornato la situazione il governatore della regione Veneto, Luca Zaia: «Siamo in ginocchio, abbiamo già previsto la chiusura di tutte le scuole. Ho chiesto già domenica scorsa l’intervento della protezione civile nazionale quando ancora c’era una situazione di calma totale. Ho chiesto agli istituti di credito dei finanziamenti speciali e di sospendere le rate dei mutui. Ho chiesto al Governo di procrastinare tutto il procrastinabile». Quindi Zaia ha lanciato l’allarme: «Se non interveniamo velocemente con finanziamenti rapidi le nostre valli si spopoleranno perché non hanno più servizi». L’allarme maltempo proseguirà anche per oggi, visto che sono previste altre piogge e burrasca nelle zone già in ginocchio. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
MAI COSI’ NEGLI ULTIMI 50 ANNI
Gli esperti parlando dell’ondata di maltempo peggiore degli ultimi 50 anni in Veneto. E vedendo i danni causati da questa infinita quattro giorni di temporali violenti, è facile capire il perché. Nubifragi, acquazzoni e venti della potenza di un uragano forza 4, hanno piegato il Triveneto, ed in particolare il bellunese, dove la devastazione è palese. Fino alle ore 14:00 di oggi proseguirà l’allerta arancione e rossa per le province di Belluno, Treviso, Vicenza e Verona, relativamente ai bacini dell’Alto Piave, del Piave pedemontano, dell’Alto Brenta, Bacchiglione e Alpone. Dicevamo del bellunese fra le zone più colpite dal maltempo, con interi comuni privi di energia elettrica e senza le linee telefoniche. Si stanno inoltre esaurendo benzina e generi alimenti, e una trentina di strade risultano essere ancora chiuse a causa di frane e allagamenti. Danni ingenti anche alla rete idrica, contaminata da ingenti quantità di acqua piovana, e di conseguenza la prefettura ha raccomandato di non utilizzare l’acqua corrente, nemmeno per fini igienico sanitari, se non previa bollitura di almeno 5 minuti. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
L’INTERVENTO DI ZAIA
Sul proprio account Facebook, il Presidente della Regione Veneto Luca Zaia ha provato a scrivere un messaggio a tutta la popolazione martoriata e colpita dal maltempo oggi e nelle scorse giornate: «A chi ci aveva tacciato di eccessivo allarmismo, con la decisione di chiudere tutte le scuole, hanno risposto i dati: i modelli previsionali hanno funzionato al millilitro. E se non è stata una tragedia naturale il merito va alle centinaia di opere realizzate dal 2010 a oggi, ma anche all’uso delle casse di laminazione naturali e artificiali in Trentino, in Friuli Venezia Giulia e in Veneto». Dopo un vertice con il capo dell’unità di crisi della Protezione Civile, anche il Cai scende in campo per allertare di diversi pericoli insiti nelle zone colpite dall’allerta meteo di queste ore: «Si raccomanda quindi a tutte le strutture CAI e ai singoli soci, soprattutto di pianura, di non intraprendere viaggi e tantomeno escursioni in montagna. Lasciamo la viabilità quanto più possibile libera per i movimenti dei soccorsi, delle forze dell’ordine e di tutti coloro che sono impegnati nelle opere di contenimento dei danni e di ripristino. Tanto più, non avventuriamoci nei sentieri, mettendo a repentaglio la nostra vita e quella altrui», sottolinea il Cai Veneto in una nota pubblica.
SI TEME PER LA FRANA DEL TESSINA
Come già annunciato questa mattina, il maltempo persistente in Veneto sta facendo muovere dopo tempo la frana del Tessina in Alpago, in pratica il più grande smottamento conosciuto in Europa (qui sotto i dettagli, ndr). L’Unità di crisi istituita presso la Protezione civile regionale è sul posto, con i tecnici che stanno valutando una possibile evacuazione della frazione di Funes con circa 40 abitanti. Intanto, visto il permanere dell’allerta rossa per la giornata di oggi, nelle aree più colpite – l’Agordino e il Bellunese – la Protezione Civile ha inviato in accordo col Governatore Zaia il direttore operativo del coordinamento per le emergenze della Protezione civile, Luigi D’Angelo, con relativo staff. È poi lo stesso Presidente Veneto a ringraziare la decisione di interrompere il pagamento delle bollette di luce e gas per tutti i clienti delle zone colpite dal Maltempo nel Triveneto: «Grazie ai dirigenti di Ascotrade: quando un’azienda è espressione del territorio sa comprendere immediatamente esigenze e problemi dei suoi concittadini».
DANNEGGIATA RETE IDRICA A BELLUNO
Prosegue la grave crisi del maltempo tanto in Veneto quanto nel resto d’Italia: l’area maggiormente sotto stress in queste ore è certamente la provincia di Belluno, con l’allerta meteo rossa che si sta confermando letale per quanto riguarda terreni e paesini tra la pianura e le montagne. La Prefettura bellunese dopo pranzo ha reso nota una dichiarazione molto importante e rivolta a tutta la popolazione della vasta area, dati gli ultimi danni ingenti che il maltempo ha causato sulla rete idrica provinciale. «Tutte le sorgenti sono state interessate da massicci apporti di acqua piovana con relative impurità. Per questo motivo, si raccomanda di non utilizzare l’acqua che manifesti evidenti problemi di torbidità, nemmeno a fini igienico sanitari»; secondo i tecnici della Prefettura, in accordo col Comune, il consiglio migliore per evitare problemi aggiuntivi è quello di utilizzare l’acqua ad uso potabile «solo previa bollitura della durata di almeno 5 minuti».
ALLUVIONE A BELLUNO, ALLAGAMENTI A PALERMO
Quello di oggi è il quarto giorno consecutivo di alluvione e maltempo nel Bellunese: i danni, come raccontano i vertici Protezione Civile Veneto impegnate nella stima dei disagi, sono ingenti e sono ancora decine di migliaia le abitazioni senza luce ed elettricità. Non solo sulle montagne ma nella stessa città di Belluno dove ad oggi sono oltre trenta le strade principali ancora chiuse, quelli comunali non si contano neppure. Addirittura la frana del Tessina ha ripreso a muoversi a Lamosano rappresentando un forte rischio visto che ogni volta sposta circa 4 milioni di metri cubi in movimento: ovviamente scattata subito la macchina di protezione della Protezione Civile per monitorare al meglio la situazione per ora parzialmente critica ma comunque da non sottovalutare. Cambiando decisamente località, ma non scenario, particolarmente difficile la situazione al polo opposto del Veneto, in Sicilia: qui il maltempo si fa sentire soprattutto a Palermo e provincia, con allagamenti in diversi sottopassi e abitazioni della città. Diverse squadre dei Vigili del Fuoco sono intervenute ancora stamattina per liberare vari automobilisti rimasti intrappolati nell’acqua alta lungo le strade del Palermitano, trasformate in autentici “torrenti”.
ALLERTA ROSSA IN VENETO
Per la festa di Ognissanti il maltempo è il peggior “invitato” possibile che poteva capitare: in Veneto è diramata l’allerta meteo rossa della Protezione Civile, mentre per gran parte del Nord Italia scatta l’allerta arancione (Piemonte, Toscana, parte della Lombardia e ovviamente la disastrata Liguria). I danni pesantissimi del weekend “lungo” appena passato si fanno sentire e ieri il Governatore del Veneto Luca Zaia ha parlato di una «miliardari di danni, con zone in montagne devastate come se ci fosse stato un terremoto». Tutte le regioni colpite dalla violenza del maltempo negli scorsi giorni, tra mareggiate, nubifragi, vento e alberi caduti – con purtroppo 13 vittime – ora fanno la conta dei danni da un lato e temono per il ritorno di nuovi danni nelle prossime ore: per l’Arpav, i fenomeni di oggi non saranno violenti come quelli dei giorni scorsi, ma «renderanno ancora più grave una situazione già difficile» specialmente per i terreni montani e collinari che già sono carichi e a rischio dopo l’ondata di nubifragi delle scorse giornate.
ALLERTA MALTEMPO IN TUTTO IL NORD ITALIA
A Venezia è prevista ancora acqua alta, con l’allerta meteo rossa del Veneto che non risparmia ovviamente neanche la bella Laguna: attorno alle 16.30 oggi è previsto il picco massimo di 110 centrimetri sul livello del mare, con la città che continua nelle operazioni di rimozione dei detriti e dei rifiuti portati dall’acqua in ogni parte del centro storico di Venezia. Ma non solo il Veneto, come dicevamo, a temere per la giornata di oggi: allerta arancione in Liguria e Lazio, gialla in Piemonte, Lombardia e Toscana. Rispetto ai tifoni sollevati nei giorni scorsi, la situazione odierna dovrebbe essere meno “violenta” ma proprio per il recentissimo passato si rischia un peggioramento deciso di molte situazioni “in bilico” tanto in città quanto nelle zone in prossimità del mare. Secondo la Coldiretti, gli ultimi giorni hanno creato danni all’agricoltura calcolabili a grandi linee sui 150 milioni di euro tra «ulivi secolari sradicati, coltivazioni distrutte, semine perdute, campi allagati, muri crollati, serre distrutte, stalle ed edifici rurali scoperchiati, ma anche problemi alla viabilità provocati da frane e smottamenti».