Una coppia è stata trovata morta in una baita a Malga Palabione, sopra il passo dell’Aprica. I due coniugi erano saliti a 1700 metri di quota da alcuni giorni. Forse sono stati uccisi dalle esalazioni di ossido di carbonio, dovute probabilmente al malfunzionamento di un generatore di corrente. L’uomo è stato trovato nel letto, come se era addormentato, mentre la moglie in un’altra stanza, forse perché aveva provato disperatamente a raggiungere la porta. Le vittime sono due allevatori, marito e moglie: Lorenzo Romegioli e Ottavia Bigiolli, entrambi 64enni di Tresivio, tra Sondrio e Chiuro. La tragedia, come riportato dal Corriere della Sera, si sarebbe consumata nella notte tra venerdì e sabato, ma i loro corpi sono stati rinvenuti solo sabato pomeriggio. A lanciare l’allarme il figlio, che era preoccupato perché i genitori non rispondevano al telefono, quindi ha chiesto ad un vicino di casa di andare a controllare.



MARITO E MOGLIE UCCISI NEL SONNO DAL MONOSSIDO

Quando il vicino di casa ha visto dalla finestra il corpo della donna riverso a terra sono scattati subito i soccorsi. Sul posto è arrivato un elicottero, con carabinieri, vigili del fuoco e soccorso alpino, stazione di Aprica della VII Delegazione Valtellina – Valchiavenna del Cnsas. Il personale sanitario però non ha potuto fare altro che constatare il decesso della coppia. Il recupero dei corpi è stato effettuato con l’aiuto degli uomini del Soccorso Alpino. Le salme, come riportato dal Corriere della Sera, sono state trasportate a valle e messe a disposizione dell’autorità giudiziaria: è stato avvisato infatti il magistrato di turno. Una famiglia distrutta dal monossido, dalle esalazioni di un generatore malfunzionante. Questo caso segue quello di Vignole Borbera, dove un’altra famiglia è stata distrutta: in quel caso sono rimasti intossicati un autotrasportatore di 48 anni, la compagna di 44 e il figlio diciannovenne.

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