Domani a Montecitorio sarà proiettato il film su Stefano Cucchi, “Sulla mia pelle”. Alla proiezione, voluta dal presidente della Camera Roberto Fico, saranno presenti anche il regista Alessio Cremonini e Ilaria Cucchi, sorella del geometra romano morto in carcere. La presentazione del film verrà trasmessa in diretta web sul sito della Camera. Non ci sarà il vicepremier Matteo Salvini. Lo ha annunciato lo stesso ministro dell’Interno a chi gli chiedeva di una possibile partecipazione alla proiezione. La risposta è stata eloquente: «Domani sono molto impegnato». Parlando dell’iniziativa, il leader della Lega ha aggiunto: «Il presidente della Camera fa le sue scelte». Gli è stato anche chiesto se avesse visto il film. «Non ho molto tempo per andare al cinema», la risposta di Salvini. Nessun commento per ora da parte della sorella di Stefano Cucchi, che da anni lotta per ottenere giustizia e verità sulla morte del fratello.
CASO CUCCHI, UN ALTRO CARABINIERE INDAGATO
Intanto un altro carabiniere è indagato nell’inchiesta sui depistaggi. La lista si sta allungando grazie alle dichiarazioni di Massimiliano Colombo Labriola, comandante della stazione di Tor Sapienza. Lui ha chiamato in causa Luciano Soligo, interrogato dal pm Giovanni Musarò, e Nico Blanco, comandante della compagnia Montesacro. Entrambi vengono citati nel caso della falsificazione delle annotazioni di servizio redatre dai piantoni sulle condizioni di Cucchi, che lì passò la notte in cui fu fermato. E poi li tira in ballo sulla parziale consegna di questa documentazione agli inquirenti quando sono partite le indagini del processo bis. In particolare, Blanco viene coinvolto nella vicenda quando tre anni fa la procura inviò il Nucleo investigativo da Colombo per acquisire la documentazione del caso Cucchi. I militari presero le annotazioni nella doppia versione, ma scelsero di lasciare la mail in cui Cavallo aveva apportato le «correzioni». Ma di questa acquisizione documentale non venne redatto verbale. «Chiamai il comandante Blanco per chiedere conferma del fatto che quella fosse la procedura corretta e lui mi diede conferma», ha dichiarato Colombo.