Cosmetici cinesi tossici per la salute: da oggi non solo un sentito dire ma una spiacevole conferma che arriva dall’operazione “Make up” del Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza, che ha portato al sequestro di oltre un milione di pezzi (tra ombretti e fard) e di 2.625 lampade uv di marca Tertio. Quest’ultima, come riportato da La Repubblica, è insieme ai brand Yesensy e Susy make up Italy tra quelle che la Procura di Bari ha accertato aver commercializzato cosmetici pericolosi per la salute in molti negozi cinesi della provincia a causa della presenza di una concentrazione troppo elevata di metalli, in particolare nichel e cromo. L’allerta era scattata esattamente un anno fa, in seguito alla scoperta, e successivo sequestro, di una partita di prodotti cinesi non conformi alle norme europee in un negozio di Modugno. Gli investigatori, guidati dal colonnello Gaetano Murano, si erano insospettiti per l’assenza di etichette in lingua italiana sui cosmetici e per l’impossibilità dei clienti di capire cosa fosse contenuto al loro interno. Le successive analisi hanno confermato i timori degli inquirenti.



COSMETICI CINESI TOSSICI PER LA SALUTE: I LIVELLI OLTRE LA NORMA

A far dire alle Procura di Bari che quei cosmetici cinesi erano pericolosi per la salute sono state dunque le indagini sulla partita di prodotti sequestrati in quel di Modugno. In quell’occasione è emersa una presenza di nichel pari a più del doppio del consentito (25,6 mg/jk a fronte dei 10) e di cromo ancora più alta (163 mg/kg rispetto a 1). Di più: in alcuni casi è stato riscontrato che le etichette indicavano – non in italiano – la presenza di componenti estremamente nocivi se non nelle quantità opportune (“Mica”, “Magnesium stearate”, “Dimethicone”, “Paraffinum liquidum”, “Polybutene”, “Phenoxyethanol”) oltre che per il consumatore anche per l’ambiente. Accertata la pericolosità dei cosmetici, i finanzieri sono risaliti ai distributori nazionali, bloccando più di un milione di pezzi in sei ditte ubicate a Roma e a Milano, da dove i cosmetici sarebbero partiti alla volta della Puglia. Le indagini in ogni caso proseguiranno non solo per verificare in quali negozi vengano smerciati i prodotti irregolari ma anche per capire come riescano ad arrivare sul territorio nazionale.

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