Sette medici a processo per la morte di Valentina Milluzzo, la madre deceduta dopo l’aborto di due gemelli al quinto mese di gravidanza. Soddisfatti i genitori della giovane donna, intervenuti ai microfoni di Storie Italiane: “Dopo tre anni la verità sta emergendo finalmente: sono stati riconosciuti gli errori dei medici”. Prosegue il padre di Valentina, a proposito della difesa del direttore dell’ospedale: “Tutto falso quello che ha detto: l’ultimo medico è intervenuto dopo la morte del secondo feto. Questo ignorante non capiva niente di medicina, come dimostrato dal nostro anatomopatologo. Valentina è stata completamente abbandonata, infatti si parla di negligenza e assenteismo. Io ho sbagliato perché quando chiedeva se si potesse soffrire così in un ospedale”. La madre attacca duramente i medici: “Loro, comportandosi da obiettori, non sono mai intervenuti: erano obiettori e ignoranti, perché il problema non erano i bambini ma l’infezione di cui non si sono accorti”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
MADRE MORTA DOPO ABORTO DI 2 GEMELLI AL QUINTO MESE
Sette medici dovranno rispondere della morte di Valentina Milluzzo, la 32enne di Palagonia, provincia di Catania, deceduta lo scorso 15 ottobre 2016. Aveva da poco abortito i due gemelli che da cinque mesi teneva in grembo, quando è morta presso il reparto di rianimazione di Cannizzaro. Come ricorda Fanpage, il calvario di Valentina Milluzzo iniziò il 29 settembre di due anni fa, quando la vittima venne ricoverata per una presunta dilatazione anticipata dell’utero. Il 14 ottobre, dopo due settimane di calvario, arrivò il primo aborto spontaneo, e poche ore dopo, all’1.40 di notte, Valentina perse anche il secondo figlio. La donna morì il 15 ottobre, nel pomeriggio, a seguito di gravissime complicazioni. Stando a quanto riferiscono i medici che hanno eseguita l’autopsia, a causare la morte di Valentina fu una “sepsi con crisi emorragica dovuta a un’infezione”, che non sarebbe però stata riscontrata dall’equipe medica che la stava curando.
VALENTINA MELLUZZO: 7 MEDICI A PROCESSO PER LA SUA MORTE
Sette dottori del reparto di ginecologia e ostetricia dell’ospedale Cannizzaro di Catania sono quindi indagati per omicidio colposo, accusati, secondo i legali di Valentina, di aver omesso in maniera grave alcuni passaggi chiave che probabilmente avrebbero permesso di poter salvare la vita alla stessa giovane donna. La procura contesta in particolare la “Colpa professionale per imprudenza, negligenza ed imperizia ed in particolare nella mancata attuazione di una terapia antibiotica adeguata, nel mancato tempestivo riconoscimento della sepsi in atto, nella mancata raccolta di campioni per esami microbiologici, nella mancata tempestiva rimozione della fonte dell’infezione: i feti e le placente, e infine, nella mancata somministrazione di emazie durante l’intervento”. C’è poi la questione legata all’obiezione di coscienza; il padre della vittima avrebbe infatti sentito da un medico proferire le seguenti parole: «Sono un obiettore. Fino a che è vivo io non intervengo». Su questo secondo aspetto da chiarire, non vi sarebbe comunque alcuna accusa.