Il caso di Maria Henselmann, all’epoca 13enne, fuggita dalla Germania insieme ad un uomo di 50 anni, Bernhard con il quale ha vissuto per diversi anni a Licata, fingendo di essere padre e figlia, sarà affrontato anche dalla trasmissione Pomeriggio 5. Nella serata di ieri la giovane ha concessi una intervista alla trasmissione Chi l’ha visto, rivelando la sua verità e parlando anche del tipo di rapporto che aveva con l’uomo adulto con il quale ha vissuto per diverso tempo prima di decidere di fare ritorno a casa, nel suo Paese di origine. Ha raccontato di aver deciso di allontanarsi da casa all’età di 13 anni perché litigava con sua madre e in quell’uomo adulto conosciuto in chat aveva trovato una persona “che la capiva”. Solo quando i genitori scoprirono la loro relazione, i due decisero di scappare insieme. “Ritrovare mamma è stato come un film”, ha dichiarato la giovane. “Non andavo più d’accordo con mia madre e così ho incontrato qualcuno che mi ha capito e mi ha mostrato la soluzione. Non era un’amicizia, non mi ha chiesto nulla, è successo e basta”, ha ancora aggiunto la ragazza che ha aspettato la maggiore età prima di tornare dalla sua famiglia. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
“SONO SCAPPATA CON BERNHARD MA NON LO RIFAREI”
Maria Henselmann ha spiegato in un’intervista a “Chi l’ha Visto” i motivi del suo allontanamento: “Avevo problemi normali per la mia giovane età, ma non andavo più d’accordo con mia madre e così ho deciso di allontanarmi con un’altra persona. Ci parlavo su internet e mi diceva che ero abbastanza grande per fare quello che volevo e che nei problemi che avevamo avevo ragione io, non mia madre. E’ diventata più di un’amicizia quando l’ho incontrato di persona, mi aveva comunque detto subito di avere 51 anni. Dicevo che andavo a dormire da un’amica ma poi andavo da lui, e alla fine abbiamo deciso di fuggire insieme, verso Sud. Inizialmente eravamo a Gela, poi ci serviva un luogo più tranquillo e meno traffico e Licata si è rivelata perfetta. Mi sono sentita a casa a Licata, abbiamo scelto il Sud Italia per la sua lontananza con la Germania e per il clima caldo, mi sono trovato molto bene con la gente del posto. Poi mi sono resa conto quanto soffriva mia madre, tramite internet ho visto che mi stava cercando, inoltre ho compreso che non potevo fare una vita normale, senza più amici e senza andare a scuola. Ma Bernhard mi aveva detto di aspettare i 18 anni visto che altrimenti non sarei tornata da mia madre, ma sarei finita ai servizi sociali. Lui era molto geloso, mi controllava: se potessi tornare indietro non rifarei quello che ho fatto, ormai non penso più a Bernhard ma a quello che ho vissuto e alla gente di Licata.” (agg. di Fabio Belli)
UN RICERCATO SI ERA FINTO SUO PADRE
Ha destato sgomento in tutta Italia la storia di Maria Henselmann, la ragazza tedesca che per 5 anni ha vissuto a Licata con il suo rapitore, il tedesco Bernhard Hasse, convincendo l’accogliente comunità siciliana che i due fossero padre e figlia, e non un orco insieme alla sua preda. Quando tutto ha avuto inizio Maria aveva 13 anni: l’uomo, quarant’anni più grande di lei, l’ha convinta a lasciare la sua famiglia a Friburgo e a partire all’indirizzo dell’Italia. Alla fine è stata la ragazza, al compimento del 18esimo compleanno, a decidere di fare ritorno dai suoi cari. A spiegare perché Maria abbia aspettato di diventare maggiorenne è stata una signora di Licata che nel corso di questi anni è diventata per la giovane una sorta di “nonna” acquisita, avendole insegnato a stirare, a cucire e a leggere e scrivere in italiano. Sentita qualche tempo fa da Chi l’ha visto, la donna ha riportato le parole confidatele da Maria spiegando che la ragazzina temeva di essere presa in custodia dallo Stato e di essere inviata in una casa famiglia.
MARIA HENSELMANN, “NON E’ STATO UN INCUBO”
Nella puntata di oggi di Chi l’ha visto? sarà Maria Henselmann in persona a raccontare i suoi 5 anni in compagnia del suo rapitore. Eppure poco tempo fa fu la stessa ragazza , sempre parlando con la “nonna” di Licata, a confidare:”Avevo paura di non poter tornare da mia madre. Gli anni con Bernhard non sono stati un incubo, non stavo male ma volevo la mia vecchia vita. Lui mi ha detto di raccontare che mia madre era morta“. Parole, le sue, che non fanno altro che accentuare lo shock di una popolazione, come quella di Licata, che è rimasta letteralmente a bocca aperta quando ha appreso che Bernhard e Maria, i due bisognosi che credevano padre e figlia, non erano altro che un rapitore e la sua vittima, al netto della percezione che la ragazza avesse della sua condizione. Un fatto confermato dalla decisione della Henselmann di “proteggere” fino in fondo Bernhard: non è un caso che a presentare denuncia nei suoi confronti, dopo il ritorno in Germania della giovane, sia stata proprio la “nonna” di Licata, favorendo l’arresto dell’orco – su cui pendeva un mandato di cattura internazionale – ad una settimana di distanza.
MARIA HENSELMANN: LE PAROLE DELLA MAMMA
In attesa di conoscere i dettagli della sua esperienza da rapita a Chi l’ha visto?, a parlare è stata anche la mamma di Maria Henselmann, Monika Beisler, che ha commentato così la vicenda: “Mia figlia ha cercato di proteggere Haase: non le è ancora chiaro che a distruggere le vite sono i criminali, e non coloro che rivelano un crimine. Fino a pochi giorni fa non era chiaro neppure a me quanto la mia bambina fosse stata manipolata“. Maria adesso sta affrontando un duro percorso per tentare di riprendere pieno possesso della sua vita. Indicative del trauma subito in questi anni dalla giovane Henselmann le parole confidate alla polizia dopo il ritorno a casa:”Era più facile andare avanti così che ritornare. Non sapevo come avrei potuto fare e avevo una paura tremenda… “. Un’ingenuità pagata a carissimo prezzo, adescata in chat e rapita, sottratta ai suoi affetti e alla propria vita: non l’avrà vissuto come un incubo, ma trovare una definizione migliore è sinceramente complicato.