Dopo sette lunghi anni ed una ingiusta condanna, Francesco Raiola, giovane militare dell’Esercito arrestato per errore, potrà fare ritorno in servizio. La notizia, come riferisce Repubblica.it, è giunta nella giornata odierna in occasione del reintegro al termine di un lungo calvario giudiziario che ha visto Raiola, all’epoca dei fatti trentenne, coinvolto erroneamente in una inchiesta su traffico di sostanze stupefacenti. Oggi Francesco Raiola, di Scalfati (Salerno) ha 37 anni e dopo aver ricevuto a Foligno l’idoneità al servizio militare da parte della commissione non ha nascosto la sua felicità. Da domani mattina sarà a tutti gli effetti nuovamente un militare e potrà tornare in servizio presso l’82esimo Reggimento Fanteria “Torino” di Barletta, esattamente dove tutto si era drammaticamente interrotto nel 2011 con il suo arresto avvenuto per errore. L’inchiesta nella quale rimase coinvolto fu condotta dalla procura di Torre Annunziata e gli costò oltre che il carcere a Santa Maria Capua Vetere anche cinque mesi di domiciliari e la fine della tanto amata carriera militare.
FRANCESCO RAIOLA, MILITARE REINTEGRATO DOPO ARRESTO PER ERRORE
Dal giorno del suo arresto, che coincise con la fine della sua carriera militare, sono trascorsi ben 7 anni. Da domani però, per Francesco Raiola si aprirà un nuovo capitolo della sua vita in seguito al proscioglimento ed al tanto agognato reintegro giunto solo oggi. Per riuscire nella sua impresa però, Raiola aveva chiesto anche l’aiuto del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. A rendere possibile la svolta, è stata una norma inserita nel decreto per il riordino delle carriere militari, secondo la quale è possibile il reintegro per simili casi. Raggiunto dall’Ansa, il 37enne ha commentato: “Ho atteso con fiducia e speranza questo giorno”. Per lui, “sono stati anni difficili ma fortunatamente sono riuscito a dimostrare la mia estraneità assoluta ai fatti che mi venivano contestati”. Quindi non sono mancati i ringraziamenti rivolti a “tutti i parlamentari che si sono interessati alla mia vicenda, i vertici militari e i quelli del ministero della Difesa che hanno seguito con grande impegno questo caso”. Alla vigilia del suo ritorno in servizio ha chiosato: “Sono felice di poter tornare a servire lo Stato”.