La storia di Sant’Alberto Magno
Il 15 novembre si celebra Sant’Alberto Magno, protettore degli scienziati. Uomo di grandissima cultura immerse tutta la sua vita nello studio e nella conoscenza, fondendola con la sua grandissima fede. Sant’Alberto Magno è stato beatificato nel 1622 da Papa Gregorio XV. Nel 1931 fu dichiarato Santo e Dottore della chiesa. Dieci anni più tardi Papa Pio XII lo definì Patrono dei cultori delle scienze naturali. Il suo culto è molto diffuso in Italia, Germania e Francia. A Parigi una piazza è addirittura a suo nome. In Italia viene ricordato sia a Roma, dove ogni anno, il 15 novembre, il parroco della parrocchia che prende il suo nome porta in processione la sua effige. In Sicilia viene venerato presso il comune di San Cataldo in provincia di Caltanissetta, ove sorge una parrocchia di Sant’Alberto Magno. Dal 10 al 15 novembre vengono organizzate festività e celebrazioni di messe in suo onore. Infine a Colonia, presso la chiesa di Sant’Andrea, viene effettuata una processione in suo ricordo. Ma scopriamo adesso nel dettaglio la descrizione del santo del giorno.
Protettore degli scienziati
Sant’Alberto Magno nasce nella città di Laungen tra la fine del 1200 e i suoi inizi. Per alcuni era figlio di guerrieri, per altri invece era figlio del conte di Bollstad. Iniziò i suoi studi presto, recandosi a Bologna e a Padova. Fu qui che la sua spiccata intelligenza suscita l’attenzione di Giordano di Sassonia che lo spinse ad entrare nell’Ordine di San Domenico. Fu così mandato a studiare a Colonia e divenne ben presto insegnante, diffondendo il suo sapere in diversi luoghi, tra i quali la stessa Colonia, l’università di Parigi, Strasburgo e Ratisbona. Tra i suoi discepoli ci fu anche San Tommaso D’Acquino su cui ebbe una favorevole influenza. La sua cultura era talmente ampia, che spesso veniva chiamato per poter dirimere le dispute tra i potenti. Nel 1256, ad Anagni, riuscì a difendere gli ordini mendicanti che erano stati criticati dai loro avversari. La sua conoscenza e profondità di sapienza, spinsero Clemente IV ad accettare le sue idee e a rigettare le critiche. Nel 1260 venne eletto vescovo di Ratisbona. Una volta giunto nella città riuscì ben presto a risollevare le sorti della diocesi ed ebbe l’incarico da Urbano IV di diffondere la crociata nei paesi di lingua tedesca. Negli anni non solo continuò a insegnare ma anche a completare la sua erudizione. Viene ricordato energico nelle sue esposizioni anche in tarda età. Molto devoto alla Madonna, un giorno come gli era stato predetto, durante una lezione, dimenticò quello che stava spiegando. Gli ultimi anni della sua vita lo videro completamente primo di memoria. Morì a Colonia il 15 novembre del 1280 e fu seppellito nella chiesa parrocchiale di Sant’Andrea. Le spoglie del santo sono seppellite in un sarcofago romano in pietra nella parte occidentale della cappella di Sant’Andrea a Colonia.
Il 15 novembre vengono anche ricordati i santi e i beati che riportiamo di seguito: San Felice di Nola, San Giuseppe Pignatelli, San Sidonio, Beata Lucia e Beato Riccardo Whiting.