Gessica Lattuca scomparsa da tre mesi: sembra essere sparita nel nulla la 27enne di Favara. Era andata a trovare il fratello, a pochi metri dalla casa in cui viveva con la madre e i suoi quattro figli, ma non è stata più vista. Per gli investigatori le speranze di trovarla viva sono ridotte al lumicino, infatti ormai sono alla ricerca del suo corpo. «Stiamo censendo alcuni pozzi artesiani coperti e scoperti per scandagliarli con delle telecamere di profondità dei vigili del fuoco», ha dichiarato Salvatore Vella, il procuratore aggiunto di Agrigento. Sono previsti rilevamenti nelle zone di campagna intorno a Favara, intanto Serena Restivo è intervenuta nello studio di Quarto Grado per raccontare la sua verità su Gessica Lattuca. «Ci siamo conosciute da bambine, c’era una piccola parentela, ma poi ci siamo allontanate. Non siamo state mai amiche, ma conoscenti. Mi dispiace per la sua scomparsa». Si parla ovviamente del giro di prostituzione nel quale potrebbe essere caduta la giovane mamma: «Lavoravo per Volpe senza sapere nulla di questo».
GESSICA LATTUCA SCOMPARSA, LA VERITÀ DI SERENA RESTIVO
Di Serena Restivo ha parlato a Quarto Grado anche la mamma di Gessica Lattuca. «Mia figlia non si prostituiva. Forse loro lo fanno, non mia figlia. Se mia figlia lo faceva, la prima che lo sapeva ero io perché ho tanto amici a Favara», ha dichiarato Giuseppina. «Se davo qualche schiaffo a mia figlia era perché alzava un po’ il gomito, non perché non portava a casa i soldi», ha proseguito la madre di Gessica. «Mia figlia era giudiziosa. Quelle cose le fa lei (dice riferendosi alle dichiarazioni di Serena Restivo, ndr). Non ha una foto in minigonna o scollata». Immediata la replica di Serena Restivo a Quarto Grado: «Non può giudicarmi perché non mi conosce. Andare in giro con una maglietta corta non vuol dire essere una prostituta». Su Filippo Russotto, ex compagno di Gessica, afferma: «Lo conosco perché sono andata a lavorare a casa sua, ma non c’è stato mai nulla tra noi. Mi ha dato degli orecchini che aveva comprato per Gessica e che lei non poteva indossare perché era allergica».