Caso escort, Silvio Berlusconi rinviato a giudizio: il Cavaliere avrebbe pagato Giampaolo Tarantini per mentire ai magistrati. E Repubblica pubblicò i verbali della Guardia di Finanza dell’inchiesta di Bari e su Valter Lavitola, con il leader di Forza Italia che era a conoscenza del fatto che le donne portate da Tarantini alle sue feste erano prostitute. Una delle intercettazioni risale al 16 ottobre del 2008, quando Tarantini porta a Palazzo Grazioli”Patrizia D’Addario, Clarissa Campironi, un’amica di questa tale Lionella, Iosana Visan e Barbara Guerra”. Al centro dei discorsi il compenso riconosciuto alle donne che avrebbero trascorso la notte lì, Berlusconi: “Guarda che hanno tutto per pagarsi, tutto da sole queste qua, eh… (ndr, “alludendo evidentemente al fatto che era stato dato loro il necessario, motivo per cui Tarantini non doveva sentirsi obbligato a corrispondere loro alcunché” scrive la Finanza)”. Questa la replica di Tarantini: “Si ma stia tranquillo presidente, non c’è problema…”, seguita dal commento del Cavaliere, “E vabbè, ma non, non coso, perché sono foraggiatissime”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



VALTER LAVITOLA, ATTI TRASMESSI A NAPOLI

Rinvio a giudizio a Bari per Silvio Berlusconi sul caso escort, mentre per quanto riguarda Valter Lavitola gli atti sono stati trasmessi a Napoli per “incompetenza territoriale”. L’ex direttore de L’Avanti è considerato il faccendiere di successo e compagno di avventure del Cavaliere e tempo fa, ai microfoni de L’Espresso, parlò di un’altra querelle che coinvolge il leader di Forza Italia: il dossier sulla casa di Montecarlo di Fini e l’accusa di aver pagato funzionari pubblici di un paese straniero per incastrare l’ex numero uno di AN. Ecco le parole di Lavitola nel gennaio 2017: “I documenti della casa di Montecarlo, quella comprata dal cognato di Gianfranco Fini , il signor Giancarlo Tulliani, me li sono procurati io. Li ho ottenuti direttamente da funzionari governativi dell’isola di Santa Lucia. Ovviamente hanno voluto dei soldi per darmeli. Molti soldi. Tutta l’operazione è stata finanziata da Silvio Berlusconi. È lui che mi ha consegnato a Palazzo Grazioli circa 500 mila euro in contanti, che io ho fatto portare ai Caraibi con un aereo partito da Ciampino. Era l’estate del 2010. Tornassi indietro non rifarei quello che ho fatto”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



CASO ESCORT, SILVIO BERLUSCONI RINVIATO A GIUDIZIO

Processo escort, Silvio Berlusconi rinviato a giudizio a Bari: il leader di Forza Italia è accusato di induzione a rendere false dichiarazioni all’autorità giudiziaria. Reduce dall’archiviazione sul caso Publitalia, cadute le accuse di frode fiscale e appropriazione indebita, il Cavaliere avrebbe fornito secondo l’ipotesi accusatoria un lavoro e centinaia di miglia di euro all’imprenditore barese Gianpaolo Tarantini per tramite di Valter Lavitola, ex direttore de L’Avanti. I pubblici ministeri Pasquale Drago e Eugenia Pontassuglia, come sottolinea Il Fatto Quotidiano, sostengono che Berlusconi avrebbe pagato Tarantini affinchè mentisse ai magistrati che indagavano sulle escort portate nelle residenze estive dell’ex presidente del Consiglio tra il 2008 e il 2008 e “sui suoi interessi in Finmeccanica”. Il rinvio a giudizio del gup del Tribunale di Bari Rosa Anna Depalo è arrivato pochi minuti fa: il processo avrà inizio il prossimo 4 febbraio 2019.



GHEDINI: “BERLUSCONI SARA’ COMPLETAMENTE ASSOLTO”

Silvio Berlusconi è difeso dai due storici avvocati Nicolò Ghedini e Francesco Paolo Sisto, con il primo che ha sottolineato: “Siamo tranquilli che a dibattimento in tempi rapidi il presidente Berlusconi sarà completamente assolto”. Questo, invece, il commento del senatore di Forza Italia Sisto a margine dell’udienza preliminare: “Il rinvio a giudizio è giustificato dall’imponente materiale che legittima, secondo il giudice, l’esperimento dibattimentale. Il dibattimento sarà la fotografia di una difesa che secondo noi è più che sufficiente per ottenere l’assoluzione del presidente Berlusconi”, quanto riportato da ilfattoquotidiano.it. Al termine dell’udienza preliminare il gup Anna Depalo ha dichiarato la propria incompetenza territoriale nei confronti di Lavitola ed ha disposto la trasmissione degli atti alla magistratura di Napoli. La Presidenza del Consiglio dei Ministri si è costituita parte civile nel procedimento contro il Cavaliere per “il danno d’immagine” causato dalle condotte dell’ex premier.